venerdì 7 luglio 2006

SEVERINO CAVERI 'ROMANO'? (1953)

Si dice ormai che il presidente Severino Caveri abbia delle fasi come la luna, gli astri. Si dice poi che durante la liberazione egli abbia vissuto la fase dei 'Salassi', i nostri lontani antenati, i veri originari della Valle da cui noi abbiamo ereditato lo spirito di libertà e la fierezza delle nostre montagne, una fase questa che non conobbe nessuna realizzazione da parte del nostro presidente, a differenza di altre regioni dove c'è un rinnovato interesse per le popolazioni primitive. Adesso invece siamo alla 'fase Romana'. In quella precedente Caveri amava ricordare che i Romani erano i conquistatori e per tradimento avevano domato i Salassi e li avevano portati in catene ad Ivrea per venderli su quel mercato. E' però vero che in questa fase, Caveri non si recò mai a Roma. Più tardi invece, cominciando a fare dei soggiorni sempre più lunghi, probabilmente fu rapito dalla visione dei monumenti Romani. Noi siamo ben lontani dal volerlo biasimare perchè si è convinto che questi rappresentino un attrattiva turistica e che d'altra parte, le opere artistiche meritino tutta l'attenzione. Ma dal momento che ha deciso di dare il via ai restauri Romani della nostra città, ci permettiamo di consigliargli di voler tra l'altro fare rimettere al suo posto all'Arco d'Augusto l'iscrizione lapidaria dettata dall'avvocato Chevalier e che recita:
"Il Salasso a lungo difese i suoi paesi, sconfitto, Roma vittoriosa qui pose i suoi allori".
(Pays d'Aoste)

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