mercoledì 18 marzo 2009

LA VERGOGNA DEL MOSTRO

Si vergogna. Lo dice l'avvocato di Josef Fritzel, il mostro austriaco (foto) che per 24 anni ha commesso le nefandezze più infime che un uomo-padre possa fare: abusare della figlia, renderla madre dei suoi stupri e infine, sopprimere uno dei neonati. "Il mio cliente si copre il viso e non parla con i giornalisti perché si vergogna". E allora eccolo lì davanti ai giudici , col volto coperto da una cartella, a raccontare le sue nefandezze, prima asserendo "si, ho violentato mia figlia ma non ho ucciso nessuno", come se quella prima ammissione bastasse a ridargli la dignità di uomo, di padre. Ma gli orrori dovevano ancora arrivare, con la deposizione della figlia Elisabeth, oggi 43enne e in cura con i sei figli nati dall'incesto presso un centro psichiatrico, la quale, attraverso un video registrato di 11 ore -è stata esentata dal tribunale ad essere fisicamente presente in aula-, ha spiegato che il padre-mostro "mi violentava costringendomi a ripetere certe scene di sesso viste in film pornografici". Pazzia, perversione, tanto che nelle violenze, il padre -ma possiamo chiamarlo ancora tale?-, imponeva alla ragazza la penetrazione di giocattoli sessuali che le provocavano bruciori e ferite. L'ultimo gradino del degrado umano, mentre il suo avvocato -ah gli avvocati!- cerca di riconsegnarlo alla società con paradigmi che offendono la sensibilità comune: "Se il mio assistito avesse agito per pura libidine, non avrebbe cercato dei bambini". Puah, il voltastomaco! Saranno i giudici del tribunale di Polten, in Austria, a stabilire se Josef Fritzel, il mostro di Amstetten, abbia delle chance per vivere ancora nel contesto sociale o se invece, come si prevede, passi il resto della sua vita in carcere, anche se -come dice lui-, "ho solo violentato per 24 anni mia figlia, ma non ho ucciso nessuno". (Gericus)

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