lunedì 30 marzo 2009

FINALMENTE E' SABATO...

La morte non guarda la nazionalità. In questo sabato appena passato infatti, in risse scatenatesi qua e là per l'Italia, ne hanno pagato le conseguenze un italiano, un marocchino e un albanese. L'internazionalità dell'imbecillaggine. Si, perché le risse sono scaturite per futili motivi, ingigantiti sicuramente da assunzione di droga e alcool. Ma andiamo per ordine. E' l'alba quando un gruppo di nordafricani -tutti clandestini per di più- si scontrano davanti ad un locale, il "Sharm el Sheikh" di via Lombroso a Milano. Non c'è un regolamento di conti se non qualche birra di troppo, tanto che sulla strada cade in un lago di sangue Jamal Ghani, 32 anni, ucciso da vari colpi inferti con un coccio di bottiglia all'avambraccio e all'ascella. Un paio di marocchini vengono arrestati, e vai a sapere se sono loro gli autori di quell'omicidio. All'incirca alla stessa ora ma a chilometri di distanza, questa volta è un italiano ad essere ucciso in una maxirissa scoppiata a Roma nel quartiere Ostiense in via del Gazomentro. Qui c'è di mezzo una ragazza contesa e i protagonisti sono tre noti pregiudicati. A zuffa terminata, un giovane -generalità ancora sconosciute- rimane a terra nel suo sangue. Trasportato con codice rosso all'ospedale, il giovane però vi giunge cadavere. Protagonista di quest'altro ennesimo fatto di sangue è un romano di 23 anni, che volendo festeggiare il suo primo anniversario di fidanzamento ha deciso di farlo recandosi con la sua amata a Firenze. Ristorante e discoteca poi, sulla via dell'albergo, nella centralissima piazza Duomo l'incontro con tre extracomunitari, i quali -chissà se fanno così anche a casa loro- lanciano pesanti apprezzamenti alla giovane. Alla sacrosanta reazione del giovane italiano, spintoni, pugni e infine, con un coccio di bottiglia, questi viene ferito gravemente al collo. Un carabiniere di passaggio -fortunatamente- mette fine alla rissa, restando a sua volta ferito. Lo straniero - anche se non viene specificato- si spera sia stato ammanettato. E' ancora l'alba quando ad Arezzo 'cantano' le pistole. Qui a farne le spese è un albanese di 29 anni, Agim Leka e i motivi, come spiega il pm Elio Amato, possibili rivalità tra due gruppi o mancato pagamento di un debito economico. Le due bande, formate da immigrati tra i 20 e i 30 anni, si scontrano una prima volta in un locale notturno verso mezzanotte. Tutto sembra finito, ma il fuoco cova sotto la cenere, tanto che qualche ora più tardi scoppia la sparatoria fuori dal "saloon" come se Arezzo fosse una qualsiasi cittadina del Far West. Una decina i colpi esplosi da armi diverse e un morto che resta sul selciato . Lo sceriffo, pardon, i carabinieri, arrivano a giochi fatti e subito scattano le indagini per risalire agli autori dell'omicidio. Questo è il resoconto di un fine settimana italiano, il tanto agognato appuntamento che una volta, con aria soddisfatta, ci faceva dire "meno male domani è sabato". Prova a dirlo ora... (Gericus)

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