sabato 28 marzo 2009

QUANDO IL MOSTRO E' IN CASA

TORINO - Mai pensare che l'orrore è solo altrove, un po' per tranquillizzarci e un po' per pulirci la coscienza. Il mostro è dove c'è l'uomo. Pensavamo che casi aberranti di sequestro o incesto fossero "roba austriaca", perché Natascha Kampush prima, e l'osceno e ripugnante caso di Joseph Fritzl poi, erano accaduti, guarda un po', vicino a noi, ma fuori dai nostri confini. Lo sconcio c'era, ma mitigato dai chilometri di distanza che ci separavano. Ora il marcio è di casa: "Stuprata da papà per 25 anni" titola La Stampa, e siccome a noi italiani piace primeggiare, arriva il resto: "Al 'festino' ha partecipato anche il fratello della ragazza". E' successo a Torino, e in questa casa dell'orrore si aggiunge altro: "Gli abusi cominciarono quando la ragazza aveva nove anni. Violentate anche le nipotine" aggiunge 'impietosamente' "Il Giornale", raccontando che questo fatto sembra una fotocopia dell'agghiacciante caso austriaco. Ma andiamo per gradi. I due mostri, padre e figlio, hanno rispettivamente 64 e 41 anni, mentre la ragazza, che chiameremo Anna, ha 9 anni quando subisce le prime molestie dal padre. Non è ancora chiaro quando oltre alla violenza fisica scatta anche il sequestro, diventando di fatto "l'oggetto di piacere" dell'uomo, che il ribrezzo mi obbliga a non chiamarlo padre. Dieci anni di umiliazioni chiusa in una stanza senza luce elettrica, con la schifosa omertà della famiglia. Ha 19 anni quando Anna riesce a fuggire, rifugiandosi in casa del fratello. Crede di essere al sicuro, ma il marcio è genetico dalla parte maschile, tanto che anche lui la violenta, come del resto faceva con le sue figlie di 20,12,8 e 6 anni. Lo scorso ottobre, Anna riesce a denunciare la sua situazione, e intercettazioni e microspie portano a galla, inequivocabilmente, ciò che avviene in quella casa degli orrori. Ora i due mostri sono in galera, e i servizi sociali hanno strappato le vittime alla famiglia. Sarà dura per loro ritornare a vivere con una storia come questa alle spalle, dove il marcio da raccontare è troppo, tanto da sembrare tutto incredibilmente vero. (Gericus)

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