giovedì 19 marzo 2009

TRISTE PARABOLA DELL'HOTEL VALLE d'AOSTA

AOSTA - I fasti del glorioso "Hotel Valle d'Aosta", 120 camere, erano ormai sfioriti da tempo. Costruito negli anni '70 dalla società inglese Rank, -proprietaria tra l'altro anche del prestigioso Hotel Romazzino, il cinque stelle 'extra lusso' di Porto Cervo in Sardegna- l'hotel passò di mano nei primi anni '80 nientemeno che all'Aga Khan, padre-padrone della Costa Smeralda. L'intento del magnate arabo però era l'acquisto del solo Romazzino, ma dato che la Rank nel 'pacchetto' ci aveva inserito pure l'hotel Valle d'Aosta, questi non si fece scrupoli e acquistò in blocco i due alberghi, salvo poi vendere immediatamente -e senza mai averci messo piede- quello aostano. Fu la società Hova -Hotel Valle d'Aosta- a rilevarlo, smembrando la proprietà. L'ala adiacente, ovvero il ristorante-grill fu venduto a terzi, mentre il bar interno -con servizio colazioni e camere- venne dato un gestione. Dei circa 90 dipendenti cui disponeva l'albergo, il numero fu ridotto così a una decina. "Erano ancora tempi gloriosi" dice un dipendente che vuole rimanere anonimo, "tanto che l'albergo spesso era tutto esaurito". Attori, cantanti a livello internazionale, personalità del mondo politico, tutti si fermavano all'Hotel Valle d'Aosta, fin quando a metà degli anni '90, i primi contraccolpi si fecero sentire. Lunghi periodi -specialmente d'inverno- di catastrofica tranquillità, poi, anche la stagione estiva, che prima aveva rappresentato linfa vitale per la sopravvivenza dell'albergo, cominciò a raccorciarsi sempre più, focalizzandosi sul solo mese di agosto. Troppo poco per una struttura simile. Sandro "Dando" Pignataro, uno dei soci Hova, -scomparso recentemente- capì, da fine imprenditore, che il Valle d'Aosta era un Titanic in attesa dell'ultimo flusso di mare prima di inabissarsi, e lo mise in vendita. A maggio del 2000, l'operazione venne conclusa. Nuovo proprietario dell'Hotel Valle d'Aosta -che ne avrebbe cancellato anche il nome- era Class Hotel, società con all'attivo numerosi altri alberghi sparsi per l'Italia. Chissà, forse un pizzico di presunzione dei propri mezzi e poca o scarsa conoscenza della situazione turistica locale sono stati la miscela giusta per arrivare alla disfatta, giunta appena dopo sette anni di nuova gestione, dato che i primi due infatti se ne erano andati in faraoniche e costose operazioni di trasformazione della struttura. Ad aprile, con la sua chiusura dunque, via l'albergo che per anni -assieme all'hotel Billia di Saint Vincent-, ha rappresentato la nostra ospitalità, ultimo spicchio di una Valle che non c'è più, e brutto sintomo, per la nostra regione, di una crisi turistica senza fine... (Gericus)

Nessun commento: