sabato 7 gennaio 2012

Quando la vita vale "zero"

Un 2012 che si apre nel peggiore dei modi. Dopo i 35 morti ammazzati nella sola città di Roma nel 2011, l'anno nuovo si apre con un duplice odioso omicidio. Quello del cinese Zou Zeng e della figlia Joy di nove mesi (foto) che aveva in braccio. Una pallottola, sparata da un delinquente ha trapassato la fronte della piccola finendo dritta nel cuore del padre . E' successo ancora a Roma, e la tragedia si consuma verso le nove di sera di giovedì 5 gennaio. Zou Zeng, assieme alla moglie Lia, cinesi entrambi ma da tempo residenti nella capitale, hanno appena chiuso il loro bar sulla Casilina, angolo via Tempesta. Pochi passi e sono davanti al portone della loro abitazione quando due balordi -non si sa se italiani o stranieri- gli si avvicinano: "Dacci la borsa o ti uccidiamo come un cane". Una reazione istintiva dell'uomo per salvare l'incasso della giornata e la risposta immediata dei malviventi è un colpo di pistola sparato a distanza ravvicinata. Il proiettile, l'unico, trapassa il cervello della piccola Joy e centra il cuore del papà che si accascia a terra. Anche la donna tenta una difesa ma viene ferita con colpi di taglierino, poi i due assassini si allontanano velocemente a bordo di una moto. La bambina muore all'istante mentre il papà cessa di vivere poco dopo sull'ambulanza, velocemente giunta assieme alla polizia sul luogo dell'omicidio. Brutalità nello svolgersi dei fatti, disprezzo assoluto della vita altrui anche davanti ad una piccola bambina. La città come una giungla, come un Far West dell'800, la legge del più forte. E' routine ormai. Uccide il giovane perché lasciato dalla fidanzata, il rapinatore perché trova resistenza, la mamma perché il figlio è d'impiccio, e il ladro perché trova in casa un padrone che l'affronta e infine, si muore sulla strisce pedonali a causa di un pirata che si da alla fuga. Bisogna farci l'abitudine? Bisogna accettare perché "non puoi farci niente"? Non sono mai stato un accanito sostenitore dell'occhio per occhio dente per dente, ma per certe brutalità gratuite comincio a rivalutare certe soluzioni drastiche usate in alcuni Stati americani. E' aberrante dire questo? Beh, allora rifiutiamo pure questa soluzione a "stelle e strisce", ma allora che l'ergastolo sia ergastolo fino in fondo, cancellando dal nostro ordinamento giuridico la parola "rito abbreviato, buona condotta, infermità mentale" e altre amenità che servono a rimettere in pista il delinquente dopo pochi anni. Il cancro non si cura con l'aspirina...

1 commento:

Anonimo ha detto...

DElinquenti del genere, non basterebbero 50 Ergastoli. Andrebbero condannati subito senza riti abbreviati etc... Non ci sono scuse, la Legge deve cambiare ma nel miglior possibile, e' una vergogna veder certe cose...