lunedì 30 gennaio 2012

Der Spiegel. Italienisch? Alles Skettinen!

Evvabbè, c'era da aspettarselo. A Rimini -ma non solo-, l'italiano già negli anni Sessanta per i maschi tedeschi era il "pappagallo", ma per le bionde valchirie invece era il "Casanova". Luoghi comuni, come l'italiano tutto "sole, pizza e mandolino". Passano gli anni e tutto muta. Oggi, per i tedeschi, il settimanale "Der Spiegel" racconta invece -in modo dispregiativo- che siamo tutti "Schettino", aggiungendo "tu credi che un tedesco, o un inglese si sarebbe comportato come il comandante italiano"? E' già, loro si che si sarebbero comportati bene! E' un amore/odio quello che i tedeschi nutrono verso gli italiani e magari chissà, ha lontane origini. Lasciando stare gli eventi storici, forse il tutto nasce da quella sonora sconfitta ai Mondiali del 1970 per 4 a 3? Ci rimasero male, perché i nostri amici "kartoffel" erano sicuri di battere questi "scuri e piccoli uomini" in casacca azzurra, ma fecero male i loro conti perché prima Boninsegna, poi Burgnich, poi Riva e infine Rivera gelarono i loro entusiasmi, consegnando all'Italia, oltre al titolo, quella che da tutti fu etichettata come "La più bella partita del secolo". E' proprio in quei tempi che un'altra copertina di "Der Spiegel" mostrò l'Italia sotto forma di un piatto di spaghetti con una pistola sopra, volendo significare terra di Mafia, quindi di delinquenti. Diavolo di un popolo, proprio loro -come ha evidenziato in questi giorni Il Giornale- "che hanno partorito Auschwitz" vengono a fare la paternale a noi italiani, che qualche colpa magari ce l'abbiamo, ma mai al loro livello. Si, tra noi e loro c'è una grossa differenza, questo è innegabile, ma vuoi mettere il buon cuore dell'italiano con la loro ottusa formalità? Vedere solo una parte della medaglia e non vedere l'altra limita l'angolo di veduta. Come guardare un film e solo dall'inizio poterlo giudicare senza guardare la fine. Già, perché se così fosse, nel film "La grande guerra" di Monicelli potrebbero pensare che i militari italiani fossero solo dei codardi, dei cagasotto, pronti a trovare una qualsiasi scusa per sfuggire al pericolo, in questo caso ai soldati austriaci. Salvo poi vedere -alla fine del film- che davanti alle parole abbaiate da un ufficiale austriaco a due poveri militari del Regno, Giovanni e Oreste, questi preferiscono il plotone di esecuzione piuttosto che fare la spia. La morale? Cari tedeschi, nel mondo ci sarà sempre uno "Schettino" qualsiasi, ma grazie a Dio in Italia ci saranno sempre un Oreste e Giovanni...

1 commento:

Anonimo ha detto...

M il nostro Santo Padre cosa ne pensa?