martedì 28 luglio 2009

MATRIMONIO... ALL'ITALIANA

Qualcosa va rivisto, e soprattutto, va cambiato, perché questa storia costa all'Italia -leggasi: a noi- un qualcosa come 30 milioni di euro al mese. La causa di tutto ciò sono i cosiddetti "finti matrimoni", quel sistema cioè di aggirare l'ostacolo attraverso il quale i clandestini si ritrovano da un giorno all'altro, cittadini italiani a tutti gli effetti. Come? Facile come bere un bicchier d'acqua. Il mediatore, che quasi sempre è anche il testimone alle nozze dello straniero irregolare -uomo o donna che sia- è colui che organizza l'incontro tra i due futuri sposi, due anime che il più delle volte si conoscono per la prima volta soltanto davanti al sindaco, che con la fascia tricolore sul petto li unirà "nel sacro vincolo del matrimonio". Una volta dichiarati marito e moglie, i due se ne vanno ognuno per la propria strada con un distinguo: il testimone straniero si intasca dai 3 ai 5 mila euro per "la combine" e altrettanti vanno a finire nelle tasche del partner che si è prestato all'occasione. Ma se già tutto questo è da codice penale, per lo straniero invece comincia la pacchia. In un mese -avendo fregato leggi e passaggi burocratici- ottiene la cittadinanza essendo diventato "italiano" a tutti gli effetti, con i benefici che questo comporta: il ricongiungimento familiare fino alla quarta -quarta!- generazione. "Secondo i nostri dati sono circa 15 persone che arrivano per ogni nuovo cittadino" spiega Ahmed Alì del centro cultura araba di Milano, "e circa 120 mila di questi chiedono la pensione". Ma l'assurdo si aggiunge all'assurdo: "Molti di questi chiedono anche l'accompagnamento" conclude Ahmed. Pensione da 500 euro al mese e accompagnamento per chi non ha mai prestato un ora della sua vita al lavoro in Italia, un qualcosa a cui gli italiani devono far fronte attraverso una spesa di 29 milioni di euro al mese. Un vero e proprio racket dei matrimoni che sfocia in un prelievo "delittuoso" di risorse economiche dalle nostre tasche. I numeri parlano chiaro: 120 mila persone arrivate in Italia grazie al ricongiungimento percepiscono la pensione di anzianità, 60 mila sono i matrimoni misti tra cittadini italiani e marocchini e 20 mila tra cittadini italiani e egiziani. Un matrimonio su due è falso e solo a Milano, su 894 unioni miste, 496 sono state annullate.

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