Il "Café de Paris" di Roma, in via Veneto al numero 90, me lo ricordo bene. Le sue colazioni -anche se care!- erano squisite. In quel lontano 1967, suonando al Piper di via Tagliamento, ero alloggiato alla "Pensione Adua" di via Marche, strada parallela a via Veneto e per l'appunto, situata proprio all'altezza del "Café de Paris". I suoi fasti, nati negli anni '50 erano ancora vivi, come viva era l'immagine di quella via, che salendo da piazza Barberini arrivava fino a Porta Pinciana. La sera, quando le luci si accendevano e il tramonto che solo Roma può vantare colorava ormai gli ultimi tetti capitolini, ecco che via Veneto prendeva vita. Nel dehors del "Café de Paris", sempre pieno di turisti e celebri personaggi, non era raro incontrare attori e attrici internazionali, contornati da uno stuolo di 'paparazzi' in cerca di 'scatti' proibiti. Roma era tutta lì, in quella strada diventata l'emblema di una città, di un Italia che cambiava, e noi, giovani ventenni, frequentando quella via, assaporavamo il magico sapore del "vivere il momento". La stoccata che recentemente è arrivata è di quelle che fanno male: "Sequestro da parte della Guardia di Finanza del celebre Café de Paris caduto in mano alla 'ndrangheta". Non c'è più speranza. Si è chiuso inesorabilmente il ciclo della 'Dolce vita', e di quella via, che per molti lustri, ha rappresentato l'ombelico del mondo...
giovedì 23 luglio 2009
C'ERA UNA VOLTA VIA VENETO...
Il "Café de Paris" di Roma, in via Veneto al numero 90, me lo ricordo bene. Le sue colazioni -anche se care!- erano squisite. In quel lontano 1967, suonando al Piper di via Tagliamento, ero alloggiato alla "Pensione Adua" di via Marche, strada parallela a via Veneto e per l'appunto, situata proprio all'altezza del "Café de Paris". I suoi fasti, nati negli anni '50 erano ancora vivi, come viva era l'immagine di quella via, che salendo da piazza Barberini arrivava fino a Porta Pinciana. La sera, quando le luci si accendevano e il tramonto che solo Roma può vantare colorava ormai gli ultimi tetti capitolini, ecco che via Veneto prendeva vita. Nel dehors del "Café de Paris", sempre pieno di turisti e celebri personaggi, non era raro incontrare attori e attrici internazionali, contornati da uno stuolo di 'paparazzi' in cerca di 'scatti' proibiti. Roma era tutta lì, in quella strada diventata l'emblema di una città, di un Italia che cambiava, e noi, giovani ventenni, frequentando quella via, assaporavamo il magico sapore del "vivere il momento". La stoccata che recentemente è arrivata è di quelle che fanno male: "Sequestro da parte della Guardia di Finanza del celebre Café de Paris caduto in mano alla 'ndrangheta". Non c'è più speranza. Si è chiuso inesorabilmente il ciclo della 'Dolce vita', e di quella via, che per molti lustri, ha rappresentato l'ombelico del mondo...
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1 commento:
Via Veneto.
La calura estiva non ha scoraggiato le decine di ragazze straniere, che hanno lasciato la via salaria per prostituirsi tra i tavolini dei bar cari alla " dolce vita".
I locali storici, night, sono rimasti soli ad affrontare le regolarità amministrative mentre i clienti a pochi soldi ottenevano la compagnia.
Ma è VIA VENETO....
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