mercoledì 8 luglio 2009

JOHN RENDALL E IL LEONE CHRISTIAN

Conobbi John Rendall una sera al Saint Moritz Club di Soho, Londra. Era l'inverno del 1972. Ci siamo frequentati per circa sei mesi, con cene a casa mia in Stratford road e giornate spese insieme fra pub e disco, ma soprattutto, scorrazzando per la città a bordo della sua mastodontica -e stupenda- Bentley. Mi raccontò che era "scappato" dall'Australia, sua terra d'origine, per niente allettato dalla proposta del padre di prendere in mano le redini dell'enorme e ricca tenuta di famiglia fatta di terreni e allevamenti di animali. Non era affatto la sua vita. Ma essendo venuto via -mi disse- senza un dollaro paterno in tasca e dal momento che viaggiava con una macchina da nababbi, un giorno gli chiesi come avesse fatto a comprarsi una vettura simile. E glielo chiesi proprio in un negozio di Earls Court dove ero entrato per comprare i giornali e dove tra l'altro, vendevano anche i libri. "Ho scritto una storia su di un leone" mi disse distrattamente, indicandomi appunto il suo libro in bella mostra su uno scaffale. Non aggiunse nient'altro e io non approfondii l'argomento. Londra non lasciava spazio a troppi formalismi, in una città dove potevi incontrare Beatles o Rolling Stones che bighellonavano in club privati del centro città -aperti però ai turisti-, come la "Valbonne" -in Kingly Street- o lo "Speakeasy" -in Margaret Street-, dove band fissa erano i Procol Harum, quelli di "A whiter shade of pale". John ed io ci salutammo nel maggio del '73, quando dall'aeroporto di Luton-London feci ritorno in Italia. Non ci siamo più visti. Su You Tube, tempo addietro, come altri milioni di visitatori di tutto il mondo, ho visto il video di "Christian the Lion" e come milioni di visitatori che lo hanno visionato, ho avuto anch'io il nodo alla gola nell'osservare quelle immagini che risalgono al 1969, immagini stupende di un amicizia nata tra due giovani australiani che vivevano a Londra ed un cucciolo di leone comprato da Harrods e diventato adulto in un attimo. I due giovani australiani erano Ace Berg e l'altro, appunto, l'amico John Rendall, l'autore del libro... (Foto: da sinistra: John Rendall, Christian e Ace Berg)

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