sabato 4 febbraio 2012

Una vita lunga 18 mesi

Dormiva tranquillo il piccolo. Forse sarà stato svegliato dalle urla concitate dei suoi genitori. Diciotto mesi, quindi neppure la sorpresa di quel litigio alle 6.30 del mattino. Sicuramente qualche lacrima di paura, svegliato di soprassalto da quel sonno sereno che solo i bambini sanno fare. Due braccia poi lo hanno afferrato e strappato dal tepore delle coperte, un piumino forse buttato attorno al suo piccolo corpo e poi via, nel buio della notte, di quella notte da lupi che stava vivendo Roma tra neve e gelo. Chissà, forse strillava ancora, livido di freddo e di spavento, poi un volo nell'aria che ti fa mancare il respiro...uno, due, tre secondi, poi la fine in quell'acqua gelida e limacciosa del Tevere. L'autore di quel gesto, il padre, lo hanno rintracciato i carabinieri poco tempo dopo e portato in caserma. E' un pregiudicato 26enne che ha confessato il suo misfatto. Dopo un lungo litigio con la moglie, questi si era allontanato da casa portandosi via il figlio, poi, giunto a metà ponte Mazzini, lo aveva gettato nel fiume. Ad accorgersi del gesto, un un agente della Polizia Penitenziaria che passava in quel momento e che subito ha allertato le forze dell'ordine. Ora, i sub della polizia stanno scandagliando il fiume alla ricerca del corpicino, ma del piccolo ancora nessuna traccia. Un gesto orrendo compiuto verso chi è più indifeso, e soprattutto messo in atto dal padre. Sul web intanto, i commenti alla notizia fioccano numerosi. Uno di questi è scritto da un certo "Lettore 41", il quale spiega come nell'antica Roma venivano trattati questi soggetti; (fonte Wikipedia): "Immediatamente dopo la condanna, il reo veniva tradotto in carcere con soleae lignae (zoccoli di legno) ai piedi e un cappuccio di pelle di lupo in testa. Questi veniva poi frustato con virgae sanguinae (verghe color del sangue) e quindi veniva cucito in un culleus (sacco) di cuoio impermeabile insieme ad un cane, un gallo o una vipera ed una scimmia, e dopo essere stato trasportato attraverso la città su un carro trainato da un bue nero, veniva gettato nel Tevere o in mare". Esplicito il suo pensiero, anche se io non sono d'accordo con questi metodi barbari. Perché sacrificare pure un cane, un gallo, una vipera o una scimmia? Che in quel sacco ci sia solo l'assassino... (foto: le ricerche dei sub)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Infatti, come si vede la Legge e' uguale per tutti ma cosa aspettiamo a buttare veramente le BOMBE...

Anonimo ha detto...

PENA DI MORTE IMMEDIATA E SE CI FOSSE UN DIFENSORE ALLORA ERGASTOLO AL DIFENSORE SUBITO C'AVETE ROTTO LI COIONI CON STE STRONZATE DELLA LEGGE