Ed anche il 62esimo Festival di Sanremo passa in soffitta, senza lodi e senza rimpianti, ricordando tristemente l'epopea della Concordia, una volta nave di lusso ma oggi un rottame coricato. Più che una vetrina di nuove canzoni pertanto, definiamolo pure "il Festival del nulla", o meglio ancora, il "Festival del Turpiloquio". Facciamo quindi l'analisi logica.
1) Introduzione: se nella trasmissione televisiva "Le Iene" su Italia 1, il duo Luca&Paolo risultava piacevole, nella loro troppo lunga introduzione al Festival sono risultati scadenti e fuori luogo: amenità, volgarità -difficile imitare Benigni nel trivio e rimanere simpatici!-, quindi, mettiamoci una pietra sopra.
2) Le vallette: saranno ricordate per la farfalla di Belen sul pube, per il niente di Elisabetta Canalis, e per il nudo della ceca Ivana Mrazova, oltre che per i suoi 32 denti sempre in mostra.
3) Gianni Morandi: presentatore per il secondo anno della kermesse canora. Ce l'ha messa tutta per condurre in porto il carrozzone, tra l'improvvisazione di un Rocco Papaleo qualsiasi e un "ma chi me l'ha fatto fa'... ".
4) Organizzazione e regia: da rimandare a settembre; sbaglio dei tempi, inquadrature scomposte e microfoni silenti.
5) Ospiti stranieri: eccezionale Patty Smith -della quale abbiamo scoperto che non è una donna, ma un uomo-, José Feliciano e Al Jarreau che hanno dimostrato che il tempo passa anche per i miti, e Brian May, l'unico che ha confermato invece che col tempo certi miti resistono.
6) L'ospite "degli ospiti": Adriano Celentano merita due righe di più. Ma perché non si limita a cantare e basta? Tutta l'attesa e il battage pubblicitario cosa hanno prodotto? Il solito sermone su "Dio che c'è" e giù bordate ai giornali cattolici l'Avvenire e Famiglia Cristiana "che devono chiudere i battenti". Il motivo non è da sapere, e non lo vogliono sapere neppure coloro che in coro dal loggione lo hanno contestato a suon di "Basta! Basta!". Un "contestatore contestato" dunque che non l'ha presa proprio per niente bene, tanto che velocemente ha mollato la predicozza, cantato un paio di pezzi e poi, via, arrivederci, anzi -sicuramente- addio.
7) Le canzoni: mai di livello così basso! Sembra quasi una rincorsa al "sotto zero" tanto è l'assurdità dei testi e l'incongruenza della melodia.
8) Cantanti: big che non sono big ma più semplicemente "principianti alla sbarra" usciti da trasmissioni televisive tipo "concorso dei dilettanti" e catapultati in pista grazie a potentati di Mediaset e della Rai.
9) Una domanda: ma chi sceglie le canzoni partecipanti? Chi è questa "giuria altamente specializzata" che decide questa si e questa no? Su questo punto bisognerebbe indagare e dare la palma del "volpino al valor musicale", visto lo scempio prodotto.
10) Per concludere? Un Festival ridondante di nani, mangiafuoco e ballerine, cinque serate televisive elefantiache di note in libertà, sbadigli e imbarazzi. Il Festival era un'altra cosa e al centro di tutto c'erano le canzoni e i loro autori. Oggi c'è un caravanserraglio che niente ha che vedere con il lancio della canzone all'italiana.
11) Ah, dimenticavo. Ha vinto una certa Emma...
1 commento:
Ma scusa, e' un fatto nuovo? No si sapeva, lo sapevi percio' nienete da Meravigliarsi,purtroppo e' la verita' "FA' SCHIFO"
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