sabato 4 febbraio 2012

Una Margherita da... mungere.

Milioni di euro come fossero noccioline e milioni che volano via come coriandoli. Il bello è che nessuno se ne accorge. Deve essere una strana contabilità quella del partito della Margherita, poiché da quanto si apprende, il suo tesoriere -ora ex- Luigi Lusi avrebbe fatto sparire secondo le accuse mossegli, nientemeno che 13 milioni di euro, spesi in appartamenti e viziucci vari. Milioni che passavano con disinvoltura dal conto della Margherita a quello personale. Ma come? Ancora non si sa la metodica, anche perché tutti nel partito, dirigenti e no, "si fidavano di questo ex boy scout Luigi Lusi", come se appartenere al gruppo di Robert-Baden Powel -fondatore appunto dell'associazione scoutistica- fosse sinonimo di morigeratezza e onestà. Ora che la pentola è scoperchiata, la gente si chiede se sia giusto finanziare a suon di milioni -e tanti!- i partiti politici, far sì insomma che una numerosa casta possa vivere lautamente di politica "perché tanto i soldi ci sono e sempre arriveranno". E quindi -come si legge sulla Stampa di sabato 4 febbraio- "un Audi per il tesoriere -ex- Lusi come automobile in uso, autista e segretaria personale, un tavolo fisso al ristorante La Rosetta -solo pesce a due passi dal Pantheon- e una suite presidenziale negli alberghi". E nonostante ciò, nessun sospetto dei vertici del partito, defunto ma in vita solo per il gruzzolo che riceveva dallo Stato. Ora, di fronte al fatto compiuto, Luigi Lusi patteggia con la magistratura che lo ha indagato: "Chiedo un anno di detenzione e restituisco 5 milioni di euro". Hai capito? Dal delirio alla farsa. Arturo Parisi, colui che assieme ad altri doveva controllare i conti già si era scontrato con Lusi, "ma è ovvio -commenta- che se avessi avuto sentore di qualche irregolarità..." Un tesoriere che si comporta da nababbo non è sufficiente? Brutta bestia il prosciutto sugli occhi......

1 commento:

Anonimo ha detto...

E tutto questo grazie a chi? Al nostro grande PLAYMINISTROBOY E A TUTTI L'INFAMI CHE LO VOTARONO