lunedì 28 febbraio 2011

Yara, 13 anni e 6 coltellate...

Yara, 13 anni e 6 coltellate. Un campo incolto la sua tomba, e centinaia di volontari che le sono passati accanto. Senza trovarla. No, qualcosa non quadra: E il grande dispiegamento di forze messe in campo? E i cani che questa volta non erano solo più da "ricerca" ma addirittura con una marcia in più poiché "molecolari"? E che significato ha quel loro percorso che li ha portati in diverse occasioni a quei capannoni industriali in costruzione? E le testimonianze di un giovane e di una guardia notturna che hanno asserito di avere visto qualcosa la sera della scomparsa? E il manovale marocchino fermato e poi rilasciato? No, qualcosa non quadra. E' un rapimento finito nel peggiore dei modi dunque, ma anche indagini partite male, se pensiamo che l'allarme lanciato dalla famiglia è scattato subito. Cos'è che non ha funzionato nei primi attimi? Quali minuti preziosi sono stati persi prima di prendere in mano la situazione? Sono stati attuati posti di blocco stradali? Era il 26 novembre dell'anno scorso quando Yara Gambirasio, (foto) promessa della danza artistica sparisce nel nulla e dal nulla riappare, esattamente tre mesi dopo, sabato 26 febbraio 2011. Giace supina in quel prato di arbusti in località Chignolo d'Isola a circa nove chilometri da Brembate e vicina al corso del torrente Dordo. A trovarla è un ragazzo che era lì a provare il suo aereo, un modellino volante telecomandato. Nessuno se ne era mai accorto di quel corpo macerato dal tempo, dopo ripetuti passaggi dei volontari e ultimamente di circa 200 cacciatori del luogo, che giusto poco tempo fa vi avevano fatto una meticolosa ricerca per un censimento di lepri esistenti in loco. Nemmeno per loro una vaga visione di quello che si nascondeva tra gli arbusti, scandagliati con "meticolosa solerzia". No, qualcosa non quadra. Sostenere che il corpo di Yara sia stato trasportato lì il giorno stesso del ritrovamento è pura follia, poiché tre mesi dopo il decesso sarebbe stato difficile, se non impossibile riportarlo integro e non smembrato e poi, come hanno asserito gli inquirenti dopo un primo esame,"sotto quel corpo esisteva un processo avanzato di verminosi dovuto ad una lunga giacenza in loco". Quindi? Il mistero è tutto qui e l'unica cosa certa sono le tracce di quei sei colpi di coltello inferti riscontrati sui polsi, alla gola e sulle spalle. Si è difesa dunque la piccola Yara al suo assalitore, ha cercato di fuggire e quei fendenti alle spalle lo dimostrano. Poi è stata sopraffatta. Tredici anni volati via assieme ai suoi sogni di bambina, ad un futuro di ballerina, al suo sorriso dolce immortalato nelle foto, a quella macchinetta per i denti portata con disinvoltura, a quella spaccata negli allenamenti in palestra, e a quegli occhioni fiduciosi nell'innocenza della sua età. Il mostro è ancora in giro, ma come dicono oggi gli inquirenti, "adesso è più facile individuarlo". Che sia trovato dunque e che sia messo dentro ad una cella senza possibilità di uscirne più. Anzi, per non "incorre in tentazione", come purtroppo è nostra abitudine, buttiamo via la chiave...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non buttiamo via la chiave impiccatelo.........................