La notizia giunse improvvisa: "Brian Jones, 27 anni, chitarrista dei Rolling Stones, trovato morto dentro ad una piscina". Era da poco passata mezzanotte tra il 2 e il 3 luglio 1969 quando la fidanzata svedese del chitarrista, Anna Wohlin, aveva rinvenuto il corpo del musicista sul fondo della piscina della loro villa di Hartfield, Sussex, e sebbene avesse dato subito l'allarme, i medici arrivati sul posto non poterono far altro che constatarne il decesso. Morte accidentale, scrisse la polizia nei verbali, anche se il dubbio di un omicidio fu alimentato pochi giorni dopo proprio dalla fidanzata stessa. E i motivi per pensarlo erano tanti. Da pochi giorni infatti, Brian Jones (foto) era stato estromesso dalla band per divergenze caratteriali con il resto dei compagni, ma soprattutto con Mick, colui che nel frattempo era diventato leader incontrastato del gruppo. Fu la sera dell'8 giugno, poco più di un mese prima dunque, che Brian ricevette il "ben servito" da Mick Jagger, Keith Richards e Charlie Watts, che senza perifrasi gli comunicarono che "il gruppo da te formato da oggi in poi andrà avanti senza la tua presenza". Che la morte di Brian non avesse duramente sconvolto il gruppo lo si notò durante il funerale dell'artista, al quale parteciparono solamente Charlie Watts e Bill Wyman. Nel 1999, 30 anni dopo, fu ancora la fidanzata, la svedese Wohlin, a rinverdire i suoi sospetti, questa volta dichiarando apertamente in un suo libro dal titolo "The Murder Of Brian Jones" (L'assassinio di Brian Jones) che Brian era stato ucciso durante un alterco finito in un violento scontro tra lui e l'impresario edile che gli aveva costruito la casa. Ascoltato dalla polizia, questi dichiarò invece che l'autore dell'assassinio del musicista potrebbe essere stato l'autista dei Rolling Stones, anche se quest'ultimo negò qualsiasi suo coinvolgimento nella morte di Brian Jones. Ora, quarant'anni dopo, nuove rivelazioni sono venute alla luce su quel tragico giovedì del 1969, tanto che la polizia inglese del Sussex, titolare dell'inchiesta, ha annunciato che intende riaprire il caso. Anche se il coroner lo liquidò come "morte accidentale"...
lunedì 31 agosto 2009
BRIAN JONES: FU OMICIDIO O MORTE ACCIDENTALE?
La notizia giunse improvvisa: "Brian Jones, 27 anni, chitarrista dei Rolling Stones, trovato morto dentro ad una piscina". Era da poco passata mezzanotte tra il 2 e il 3 luglio 1969 quando la fidanzata svedese del chitarrista, Anna Wohlin, aveva rinvenuto il corpo del musicista sul fondo della piscina della loro villa di Hartfield, Sussex, e sebbene avesse dato subito l'allarme, i medici arrivati sul posto non poterono far altro che constatarne il decesso. Morte accidentale, scrisse la polizia nei verbali, anche se il dubbio di un omicidio fu alimentato pochi giorni dopo proprio dalla fidanzata stessa. E i motivi per pensarlo erano tanti. Da pochi giorni infatti, Brian Jones (foto) era stato estromesso dalla band per divergenze caratteriali con il resto dei compagni, ma soprattutto con Mick, colui che nel frattempo era diventato leader incontrastato del gruppo. Fu la sera dell'8 giugno, poco più di un mese prima dunque, che Brian ricevette il "ben servito" da Mick Jagger, Keith Richards e Charlie Watts, che senza perifrasi gli comunicarono che "il gruppo da te formato da oggi in poi andrà avanti senza la tua presenza". Che la morte di Brian non avesse duramente sconvolto il gruppo lo si notò durante il funerale dell'artista, al quale parteciparono solamente Charlie Watts e Bill Wyman. Nel 1999, 30 anni dopo, fu ancora la fidanzata, la svedese Wohlin, a rinverdire i suoi sospetti, questa volta dichiarando apertamente in un suo libro dal titolo "The Murder Of Brian Jones" (L'assassinio di Brian Jones) che Brian era stato ucciso durante un alterco finito in un violento scontro tra lui e l'impresario edile che gli aveva costruito la casa. Ascoltato dalla polizia, questi dichiarò invece che l'autore dell'assassinio del musicista potrebbe essere stato l'autista dei Rolling Stones, anche se quest'ultimo negò qualsiasi suo coinvolgimento nella morte di Brian Jones. Ora, quarant'anni dopo, nuove rivelazioni sono venute alla luce su quel tragico giovedì del 1969, tanto che la polizia inglese del Sussex, titolare dell'inchiesta, ha annunciato che intende riaprire il caso. Anche se il coroner lo liquidò come "morte accidentale"...
JAYCEE LEE DUGARD, LA BAMBINA TORNATA DAL PASSATO...
L'ultima immagine di Jaycee Lee Dugard (foto) è quella di una ragazzina undicenne, capelli biondi come il grano e occhi azzurri. Era il 10 giugno del 1991, quando alla fermata dello scuolabus di Meyer, un sobborgo di South Lake Tahoe -California, Usa- la piccola Jaycee venne abbordata da un auto e rapita da due persone, un uomo e una donna. Da allora, sua madre Terry Proybin e il patrigno Carl -cui per un certo periodo fu sospettato di essere coinvolto nel rapimento- la ricordarono così, giorno dopo giorno per 18 lunghissimi anni. Poi, una telefonata dell'F.B.I. alla madre della bambina: "Abbiamo ritrovato sua figlia". Gioia, lacrime di felicità, pensieri che come in una pellicola si srotolano all'indietro e poi, lacrime, questa volta per l'orrore di ciò che è stato, di ciò che ha dovuto subire la piccola. Tre anni dopo il rapimento, all'età di 14 anni quindi, Jayce dava alla luce una figlia, seguita da un altra quattro anni dopo. Il rapitore, tale Phillip Garrido, allora 40enne -oggi 58- se ne era servito come divertimento sessuale segregando la piccola in un riparo tirato su dietro casa, fatto di legno e teli all'insaputa di tutti, tranne di sua moglie Nancy, 37 anni al momento del fatto. "E' come se avessi vinto la lotteria" ha esultato il patrigno alla notizia del ritrovamento, salvo poi inorridire ascoltando il racconto della prigionia snocciolato dalla ragazza. Un fatto che ricorda quello -non ancora del tutto chiarito...- della ragazza austriaca Natascha Kampusch sequestrata per otto anni, o quello, se vogliamo ancor più ripugnante di Elisabeth Fritz, sequestrata per 23 anni dal padre e resa madre di sette figli. Vite cancellate di giovani ragazze che mai potranno riprendersi, e mostri in libertà che avrebbero dovuto essere sbattuti precedentemente in galera per impedire di nuocere. Come il depravato Phillip infatti, che negli anni '70 era stato inserito nella lista dei maniaci sessuali per aver rapito e stuprato una donna di 25 anni, che nonostante la condanna, era stato inspiegabilmente messo in libertà vigilata. Quella libertà che gli ha permesso di rovinare vite innocenti e forse, come adesso indaga la polizia, di aver stuprato e ucciso una decina di prostitute, tutte scomparse, guarda caso, nelle vicinanze di Antioch, suo paese di residenza.
giovedì 27 agosto 2009
RUSSI, MANCIATE DI SOLDI E PUBBLICITA'
martedì 25 agosto 2009
AL VINCITORE DEI 150 MILIONI DI EURO...
Mi immagino il tuo sguardo stranito, il respiro affannato, le mani che ti sudano... Certo, da alcuni giorni la tua vita, sia stata quella che è stata, adesso è tutta un altra cosa. Eh già, come si fa a rimanere tranquilli, come se niente fosse, sapendo che quel minuscolo tagliando che hai tra le mani, vale niente meno che 150 milioni di euro! Stravolto eh? Dai, stai calmo, fai un bel respirone e... relax, calma e sangue freddo. Cosa hai progettato? Una rossa Ferrari da 500 mila euro? Bella idea... beh, si potrebbe, però...come glielo spieghi ai tuoi compaesani quell'acquisto? Un viaggio intorno al mondo, ecco, questo si potresti farlo. Si chiama "crociera dei miliardari" e te ne vai in giro per il mondo per ben sei mesi, servito e riverito come un pascià su un transatlantico da sogno, per una cifra di 50/100 mila euro. Se sei single -come sembra- dovresti però portare qualcuna con te per non... annoiarti... ma poi se quella spiffera tutto? No... meglio qualcos'altro. Una villa, una bella villa con piscina in Sardegna, senza dire niente a nessuno e via, il gioco è fatto. Ma con tutti i vacanzieri che circolano, chissà, magari un giorno potresti incontrare anche il tuo vicino di casa, che da Bagnone, invece di andare a tuffarsi nel mare di Marina di Carrara, lì a due passi, ha preferito farlo al sud. E' un problema, lo so... mannaggia. E se invece tu facesse la vita di tutti i giorni senza cedere alle lusinghe del denaro? Ecco, potresti far così, però... a cosa ti servirebbero allora tutti quei soldoni in banca? Banca... e come ce li porti quella carrettata di soldi senza dare nell'occhio? E poi, quell'avvoltoio di un notaio che si cucca, senza fare niente, nientemeno che il 4/5 per cento dell'intera vincita? No... non se ne parla nemmeno. E allora ci andrai dunque tu, con la tua schedina stretta tra i denti per non perderla a ritirare la somma? Ma quanto tempo ti ci vorrà per contare, banconota per banconota, 150 milioni? Una settimana? E se sbagli devi pure ricominciare... Dai, su, fai un bel respirone di nuovo e poi, esci di casa, dai... Sono ormai giorni che te ne stai chiuso lì dentro. Cosa? Non esci perché hai paura che una macchina ti investa proprio ora che sei straricco? Ma dai... e cosa vai a pensare poi che anche la malavita potrebbe rapirti per prosciugare il tuo conto milionario... E non preoccuparti per quel lieve dolore che senti proprio lì nel petto, dai... è solo stress e niente più, cosa vai a pensare alle malattie con tutti i quattrini che hai da spendere... Mi piacerebbe aiutarti amico mio, ma a questo punto solo una domanda mi sorge spontanea: Ma sei proprio sicuro che la "dea bendata" ti abbia baciato o invece ti abbia portato una carrettata di problemi?
domenica 23 agosto 2009
GIORGIO FALETTI: IO SONO DIO...
martedì 18 agosto 2009
AOSTA TROPICALE...
lunedì 17 agosto 2009
LA CAPANNINA COMPIE 80 ANNI: AUGURI!
Nelle calde serate estive, dopo un salto alla "Baracchina Rossa" sul lungomare di Livorno, nasceva spontaneo, tra amici uscire con "Si va in Capannina"? Sul vialone di Forte dei Marmi, la "Capannina" di Franceschi, assieme alla "Bussola" di Focette, era il locale "in" per i giovani dell'epoca. Una sessantina di chilometri e il gioco era fatto. Gli anni '70 erano il massimo per quella striscia di Toscana vacanziera, perché lì, noi giovani 20enni, trovavamo tutto, musica e donne, bellissime giovani scese dal nord Italia in cerca di mare, sole e divertimento. Il "boom economico" rendeva tutto facile, e questo benessere lo si vedeva infatti dai parcheggi gremiti di Porsche, Ferrari, Maserati e Alfa Romeo GT spider. In Capannina poi, i soliti grossi nomi, industriali, attrici e attricette, e sul piccolo palco del locale passavano i più grandi nomi della musica sia italiana che internazionale. Negli anni '60, lì avevano cantato i Platters quando "Only You" era in cima a tutte le classifiche dei dischi più venduti, e il famoso singhiozzo di Tony Williams sembrava ancora risuonare tra quelle pareti. Paul Anka aveva portato la sua "Diana", Xavier Cugat e sua moglie, la bellissima Abbe Lane, lì avevano fatto conoscere la sensualità del "mambo" e infine, il nostro Gino Paoli all'apice del successo, li aveva lanciato la sua "Sapore di sale", giusto a pochi metri dalla risacca che moriva sulla spiaggia. Di nomi illustri quello splendido locale, "set" naturale di amori che nascevano e amori che finivano, ne aveva visti passare tanti da quel lontano 1929, anno in cui nacque "quasi per caso", e i più anziani ne hanno chiari ricordi: i nobili Visconti di Modrone, gli Sforza, i Della Gherardesca, i Montmayeur e poi, all'ora dell'aperitivo, poeti e grandi giornalisti, scrittori, artisti... Si dice che nel 1939 lì vi abbia fatto una sosta anche un giovanissimo -22 anni- John Kennedy, il futuro presidente degli Stati Uniti, lì con la fidanzata americana studentessa universitaria a Firenze. Lì ho ascoltato in un silenzio religioso Mina, ho ballato "Twist again" con Peppino di Capri, e mi sono ritrovato a pensare alla mia "Bambola" cantata da Patty Pravo e infine, abbagliato dalla luna che solo in Versilia si può ammirare in tutta la sua bellezza, mi sono ritrovato in una "Rotonda sul Mare" cantata da Fred Bongusto. Giovedì 27 prossimo, la "Capannina" festeggerà i suoi 80 anni di vita, di successi, di gloria. A spegnere le candeline è stata invitata Belen Rodriguez e madrina della serata sarà Simona Ventura. Belen Rodriguez, si, bella.. gnocca, e aggiungo pure "sotto il vestito... molto", ma sotto quel...molto, purtroppo, ne arte ne parte. Auguri dunque "nonna Capannina", anche se potevi meritarti qualcosa di più per il tuo compleanno...
giovedì 13 agosto 2009
LES PAUL 1915- 2009
E' morto oggi all'ospedale White Plains di New York in seguito a complicazioni polmonari, il grande chitarrista Les Paul, (foto) al secolo Lester William Polfus. Nato a Waukesha (Wisconsin- Usa) il 9 giugno 1915, il 94enne Les Paul ha rappresentato nel corso degli anni la musicalità a stelle e strisce, con 40 album al suo attivo, il primo dei quali, una compilation dal titolo "Feedback " del 1944, e l'ultimo, "Les Paul & friends: A Tribute to a Legend" nel 2008. Jazzista, virtuoso della chitarra elettrica a cassa piena, fu lui ad aprire la strada del rock moderno, ma soprattutto, fu grazie alla sua intuizione musicale che nacque, nel 1950, la mitica e insuperabile chitarra "Les Paul", da lui ideata su richiesta della Gibson per arginare lo strapotere commerciale della Fender Stratocaster. Ma quali specialità possedeva questa chitarra diventata ben presto uno dei marchi più prestigiosi sul mercato? Tra i pregi visivi, i bordi in "ivoroid" a triplo filo bianco e nero, gli intarsi di madreperla e per la cassa in mogano che permetteva -e qui c'è il massimo- "una sonorità unica e inconfondibile", apprezzata ben presto da musicisti del calibro di Jimmy Page, Carlos Santana, Slash, Neil Young, Eric Clapton, Bob Marley, George Harrison, Paul McCartney, Edge degli U2, Steve Jones dei Sex Pistols e altri ancora. Ma oltre che grande musicista, Les Paul fu anche grande inventore e innovatore. Sua infatti è la tecnica delle incisioni sovrapposte, cioè una ripetizione su tracce già registrate di ulteriori voci, il tutto per rendere il suono più armonico e nitido. La sua notorietà si confermò già ai tempi del duetto con la moglie Mary Ford addirittura negli anni '40, quando le emittenti radiofoniche degli Stati Uniti facevano a gara a trasmettere i suo dischi. Nella classifica dei 100 migliori chitarristi del mondo stilata infine dalla rivista specializzata del settore "Rolling Stone", Les Paul si piazza al 46esimo posto, dietro a Frank Zappa.
UNA CASCATA DI EURO: CUI PRODEST?
Il Codacons lo ritiene eccessivo un premio di 131.500.000,oo euro per chi indovinerà la famigerata sestina di numeri del Superenalotto, perché anche a 'tradurli' nel vecchio conio -come ci ha insegnato il buon Bonolis-, la cifra è di quelle da far accapponare la pelle: 260 miliardi di lire! E che la febbre ormai sia arrivata a livelli di guardia, il segnale ci arriva dalla "fredda Germania", dove un tour-operator ha inaugurato un volo "gratis" diretto per l'Italia solo per chi vuol giocare la schedina al grido di "Mamma mia! Italien wie kommen! (Mamma mia! Italia arriviamo!) Una febbre che ha contagiato nientemeno -e lei di soldi se ne intende!- anche la multimiliardaria americana Paris Hilton la quale si dice abbia fatto comprare nientemeno che 1500 schedine già compilate per tentare anche lei il colpaccio. 131 milioni di euro e spiccioli dunque, ma... portano veramente felicità? Si, certo, cambiano la tua vita e quella di molte generazioni future, ma di esempi diversi le cronache sono piene. Per andare indietro nel tempo, un operaio toscano negli anni '50 azzeccò al Totocalcio l'unico 13, e si portò a casa 140 milioni di lire. Una fortuna per quei tempi! Villa faraonica, auto, donne, divorzio e affari sbagliati lo portarono in una decina di anni alla rovina. Lo trovarono una mattina, solo come un cane, impiccato in quella villa dove tutto ormai era sotto sequestro per pagare i creditori . Caso recente? Quello di una quindicina di anni fa. Tre amici operai azzeccarono anche loro un 13 al Totocalcio per un montepremi di 3 miliardi di lire. Appena 5 anni dopo, alla stazione centrale di Milano un uomo si gettò sotto il treno. Dalle indagini della polizia, si scoprì che il suicida era uno dei tre 'fortunati' vincitori del totocalcio, che in breve tempo aveva dilapidato la fortuna chissà come. Sul suo conto corrente non c'era più una lira, tanto che per trasportare il corpo nel suo paese d'origine al Sud, gli amici fecero una colletta per ovviare al problema. Casi emblematici di neo-miliardari finiti male. Ma c'è anche chi -forse- potrebbe avere un futuro... migliore. Tra le lettere scritte online su una eventuale vincita simile, ho scelto questa, poiché è molto ponderata e onesta:"Griderei... per poi piangere dall'emozione, guardarmi attorno e stringere in un forte abbraccio coloro che mi stanno vicino... darei un forte bacio ai miei figli sussurrando che la loro vita, come la mia, è cambiata per sempre. Andrei da mia madre e da mio padre... mai più mutuo, affitto, il tanto temuto fine mese... ma solo l'inizio, un nuovo splendido inizio. Forse andrei in chiesa, se Dio ancora mi accettasse, pregherei quel che l'animo mi suggerisce e resterei seduto ad ascoltare un benevolo silenzio. Per il domani, nessuna certezza, come sempre, ma, oggi, con un sorriso in più perché ho vinto € 130.000.000 (che sensazione scriverlo!).
mercoledì 12 agosto 2009
IL MEDIOEVO DEL XXIesimo SECOLO (2)
La tenebra più assoluta, sia morale che culturale. Succede lontano da noi, ma fatti simili indignano, offendono tutto il genere umano. Il Medioevo -ma era poi così tanto tragico questo periodo?- esiste ancora in certe zone geografiche, in questo "mondo globale" dove tutto viene alla luce, come l'assassinio di una giovane commesso per "difendere l'onore della famiglia". Aveva 16 anni questa ragazza che noi chiameremo Halina, e il suo "grave affronto", era stata una violenza carnale messa in atto da due suoi cugini. Era rimasta anche incinta la giovane, e due mesi fa aveva dato alla luce un bambino, con l'assenso e il sostegno dei genitori. Nel dolore dello stupro, tutto sembrava aggiustarsi, sennonché lo zio della giovane, venuto a conoscenza di questa violenza solo alcuni giorni fa, sentiva il tutto come un affronto, una macchia per tutta la famiglia, parenti compresi. La decisione è stata unica e senza appello: pistola in pugno, l'uomo -o meglio, il demente- è entrato in casa della nipote dirigendosi in camera della ragazza e davanti agli occhi del padre, le ha sparato nove colpi mentre la giovane dormiva. L'uomo adesso è in carcere, dove vi resterà quindici giorni in attesa che il giudice formalizzi le accuse nei suoi confronti. Con lui, anche i due cugini violentatori. Per i tre delinquenti, pur se condannati -e questo è facile che non accada-, la pena sarà minima. Succede in Giordania, Paese dove, secondo l'Human Rights Watch, almeno il 50% delle donne è vittima di violenza domestica e dove vengono commessi in media 15/20 delitti d'onore, la cui pena per i resaponsabili può variare da un minimo di 3 mesi ad un massimo di un anno di galera. Uccidere mogli, madri, sorelle, figlie perché ritenute "sfrontate" o vittime di violenze sessuali -come se fosse colpa loro- è una storia che si ripete in continuità nella modernissima Amman ed altrettanto nelle zone interne del Paese. Succede oggi, nel 2000, nel Medioevo di certe latitudini...
lunedì 10 agosto 2009
UNA LEGGE DA BUTTARE
Semplice. Fare coriandoli del codice penale e riscriverlo dall'A alla Z. Solo così si potranno cancellare per sempre lordure che offendono la dignità, la coscienza civile, come l'ultimo caso avvenuto a Catanzaro, dove un condannato a 30 per omicidio, dopo solo due anni e mezzo di carcere ha riacquistato la libertà. Era il 27 febbraio del 2007, quando verso l'ora di cena, Luigi Campise suonò il campanello di casa della famiglia di Giuseppe Bellorofonte a Montepaone. Era il fidanzato della figlia Barbara (foto) che voleva parlarle. La ragazza scese , ignara di ciò che l'aspettava. Non si sa come né perché, soltanto due colpi di pistola rintronarono nella via, uno dei quali, devastante, si conficcò nella testa di Barbara. Dopo un mese di agonia, il 20 marzo la ragazza morì. Al processo di primo grado e grazie al rito abbreviato, Luigi Campisi venne condannato a 30 anni ed in seguito se ne beccò ulteriori quattro per altri reati. Ora, di fatto è fuori, indisturbato per le vie di Soverato. "Ignoro i motivi che hanno indotto la giustizia italiana a liberare l'omicida" dichiara il padre di Barbara, "ma quello che mi chiedo da padre, da cittadino, da uomo, è se è giusto tutto questo! Se è giusto che ad essere tutelato nei diritti sia solo chi ha assassinato con fredda premeditazione, e nonostante una condanna a 30 anni, esce di galera e se ne va allegramente a spasso per le vie del paese. Non riesco ad aggiungere altro, non ho più niente da dire, le lacrime io e mia moglie le abbiamo finite da un bel po'.... mi resta solo l'amarezza di sapere che l'assassino di mia figlia è libero". Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha inviato immediatamente gli ispettori: "Vedrò se la legge è stata rispettata" assicura. Ma quale paese ha una legge che mette fuori un assassino dopo 30 mesi dal fatto? Semplice. Fare coriandoli del codice penale e riscriverlo uno nuovo, che preveda l'ergastolo "Ergastolo", e la pena, qualsiasi essa sia, che sia scontata fino all'ultimo anno, mese, giorno e ora. Eppoi, via tutti quei codicilli che ne abbreviano la permanenza dietro le sbarre. Almeno per gli assassini rei confessi...
domenica 9 agosto 2009
UN ANNO DELLA NOSTRA VITA A GUARDAR DONNE.
Ci mancava anche questo sondaggio! Se prima il maschio -come si sosteneva- guardava il gentil sesso così, solo per abitudine, ora le cose si mettono maluccio. Motivo? Secondo una ricerca fatta in Inghilterra, risulta che noi uomini spendiamo un anno intero della nostra vita a "guardare le donne". Eh si, poiché sono ben 43 minuti al giorno che si "sbircia" -e magari... sognando- le donne altrui. Tutto ciò lo conferma una ricerca condotta da "Kodak Lens Vision Centres" di Londra e svolta su un campione di 3000 persone di età compresa tra i 18 e i 50 anni, la quale certifica che il maschio durante la giornata, punta il suo sguardo su almeno 10 donne. Ma su questo punto, anche il "gentil sesso" -ma forse con meno ardore- non è da meno, scrutando l'uomo per 20 minuti, con una media giornaliera di almeno 6 uomini. Ma quali sono i luoghi più indicati per questo... esercizio fisico? Al primo posto -sempre secondo questa ricerca- l'uomo scruta le sue...prede al supermercato, poi c'è il pub, la discoteca e il posto di lavoro. Per le donne invece luogo ideale per occhiate galeotte è il pub, quando fanno shopping o quando si trovano sui mezzi pubblici. Sia gli uomini che le donne si dichiarano lusingati da uno sguardo dell'altro sesso e il 19% dichiara addirittura di provare autentica gioia e solo il 9% del gentil sesso prova la stessa emozione, mentre il 16% delle donne afferma di sentirsi imbarazzato e il 20% a disagio. Ma cosa si guarda di più dell'altro sesso? Le donne affermano "gli occhi" mentre l'uomo -com'era da aspettarselo!- osserva principalmente il corpo. "Che cosa sarebbe l'umanità senza la donna" sospirava già ai suoi tempi Mark Twain, e mai parole furono più sagge, ma che si regalasse loro un anno della nostra vita... beh, questo forse non se lo sarebbe mai aspettato neppure lui...
sabato 8 agosto 2009
ABBEY ROAD, LA FINE DEL SOGNO...
venerdì 7 agosto 2009
PIETRA TOMBALE SU WOODSTOCK...
domenica 2 agosto 2009
IL REBUS DELLA CRISI: C'E' O NON C'E'?
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