venerdì 19 giugno 2009

ALESSIO E FLAMINIA: DUE VITE IN SALDO

ROMA - Due giovani vite spente valgono cinque anni, ovvero 30 mesi a testa. Sono quelle di Alessio Giuliani, 22 anni, e di Flaminia Giordani, 23, (foto) uccisi da una Mercedes che a tutta velocità aveva "tagliato" il semaforo acceso sul rosso. Alla guida dell'auto, Stefano Lucidi, 35 anni, colui che la sera del 22 maggio del 2008, sulla Nomentana, falciò lo scooter sul quale si trovavano i due giovani fidanzati. Ordinaria giustizia diremo, poiché nel primo processo l'autista fu condannato a dieci anni per omicidio colposo plurimo, una sentenza che di fatto aprì -o perlomeno si sperava- un nuovo modo di interpretare la legge in base a questi veri e propri "atti criminali". Ieri invece, nel processo davanti alla prima sezione della corte d'Assise d'appello, i giudici hanno ribaltato la sentenza, derubricando l'accusa in semplice "omicidio colposo", dimezzando di fatto la condanna. La giustizia fa di nuovo autogol, poiché come è possibile non pensare che un autista, sfrecciando attraverso un semaforo fermo sul rosso, non sappia che con quel suo folle gesto può uccidere qualcuno? Com'è possibile quindi catalogare tutto ciò come un semplice "omicidio colposo", ovvero, ho ucciso ma non era nelle mie intenzioni? E può bastare tutto questo, se aggiungiamo poi che l'autista, subito dopo aver causato l'incidente, si diede alla fuga lasciando i due corpi sull'asfalto nella speranza di non essere rintracciato? Quiscquiglie, per i giudici romani, perché secondo loro Stefano Lucidi non aveva intenzione di uccidere nessuno, quindi, che gli si dimezzi la condanna. E di loro che se ne sono andati senza nessuna colpa? E dei loro sogni di giovani? Flaminia era una bellisima ragazza e Alessio Giuliani la adorava, due giovani fatti uno per l'altro, sempre insieme, nella vita come nella morte. Vaglielo a spiegare ora ai genitori dei due giovani, che colui che è sfrecciato col rosso quella sera non era intenzionato ad uccidere i loro figli, perché "non li conosceva neppure"e non sapeva nemmeno che proprio a quell'ora si sarebbero trovati sul suo cammino. Certo, in quella roulette russa è solo il destino che ha fatto trovare sulla via del folle Alessio e Flaminia, ma potevano essere Marco e Paola o Giorgia e Matteo, quindi? Dal gesto di Stefano Lucidi, qualcuno doveva morire, pertanto se questo non è omicidio volontario, cos'è? "E' stato un passo indietro" ha commentato l'avvocato Francesco Grimaldi, difensore della famiglia Giordani, "dove ha prevalso una visione conservatrice del diritto rispetto a una corretta valutazione di un fenomeno sociale che non può ridursi a rango di semplice imprudenza, ma che comporta settemila morti all'anno nelle strade". Per Teresa Chironi, madre di Flaminia, "era un messaggio di giustizia, correttezza e dignità quello che ci aspettavamo". Correttezza, fiducia e dignità... qualità rare ai nostri tempi...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

DA PIU' DI UN ANNO ORMAI MI RITROVO A LEGGERE I TUOI ARTICOLI SU ALESSIO E FLAMINIA....MI COLPISCONO SEMPRE AL CUORE E RIESCONO A CALMARE LA MIA RABBIA BRUCIANTE.
DA QUANDO HO CONOSCIUTO LE FAMIGLIE DI QUESTI DUE RAGAZZI LA MIA VITA E' STATA STRAVOLTA.

GRAZIE PER QUELLO CHE FAI.
Grazia M.,
marzouno@libero.it

Anonimo ha detto...

Sono un po' stufo di piagnistei, di impotenza, di rabbie brucianti, di mezze calze balbettanti, e di stronzate tipo: "diamo la laurea ad Alessio e Flaminia".
Proprio non riesco a capire come facciano i genitori dei due ragazzi a sopportare questa provocazione.
Ho anch'io dei figli e potete star certi che se accadesse a uno dei miei quel che è successo ad Alessio e Flaminia, un tossico di merda come il sig. Lucidi sarebbe già morto, ucciso per mia mano possibilmente nello stesso modo con cui ha ucciso lui; e, letta la motivazione della sentenza, qualche rischio lo correrebbe anche il magistrato che lo ha liberato.
Poi mi consegnerei alle Autorità e mi dichiarerei "prigioniero per motivi politici", poichè è per motivi politici che la giustizia non funziona.
Potete stare certi che sarei fuori in 4 anni, addirittura con una certa notorietà mediatica. Non ci credete?
Consiglio a tutti di leggere il post: "La giustizia di Barbablù" dal Blog di Beppe Grillo.
(http://www.beppegrillo.it/2008/01/la_giustizia_di/index.html)
Quando finiremo di essere così arrendevoli?
Vito Cartolano

Anonimo ha detto...

Anche a distanza di tempo,non posso dimenticare la notiza del tragico incidente. Non riesco però a dimenticare nemmeno la notizia della sentenza...
I familiari si sentono, ancora una volta, presi in giro e, sicuramente, non nutrono fidicia nella giustizia.
Ciao Teresa e Sergio, un abbraccio
Gino, un oranese e parente