giovedì 11 giugno 2009

"YES, WE CANE"...

E non è un errore di battuta, poiché "Cane" -che si pronuncia Cheine- è il cognome del neo eletto sindaco di Viggiù (Varese) Sandy Cane, (foto) un afro italo americana residente in Italia ormai da 38 anni, e italiana a tutti gli effetti. Il suo è stato un risultato per molti versi strabiliante: su 2.280 voti disponibili, a lei sono andati nientemeno che 814 preferenze, e se poi pensiamo che "l'abbronzata" Sandy è stata eletta nelle liste della Lega, il quadro è completo. Padania dunque, dove la nostra Sandy, originaria del Massachussets, deve confrontarsi con un certo Borghezio che i neri li chiama "negri", ma che a conti fatti, concetti che non scalfiscono per niente la neo sindaco, la quale, come ha detto recentemente ai giornalisti, "mi infastidisce invece essere chiamata donna di colore". Ma allora il caratteraccio dei padani contro i neri, il razzismo, tutto da rivedere? "Io milito da quindici anni nella Lega, e posso assicurare che mi hanno accolto sempre più che bene". Un tabù che crolla dunque, e anche quel "mangianeri" di Mario Borghezio va in fin dei conti riabilitato, poiché sul suo agire e sulle sue parole -come dice ancora Sandy Cane- "magari sarà stato mal interpretato". L'Obama del Carroccio dunque conferma che la Lega è multietnica? In questo caso si, anche se una ragione c'è: Sara Cane giunse in Italia quando le ondate immigratorie erano ancora a venire, eppoi veniva dagli States, quindi senza fardelli culturali diversi dallo stile di vita europeo. Comunque, il primo sindaco di colore eletto in Italia, alla pigmentazione della pelle non guarda. Si è messa subito all'opera con una promessa: "Con la mia squadra, lavoreremo come un hotel a cinque stelle". Tutto questo succede a Viggiù, nel cuore della Padania, dove una vecchia canzone diceva "Viva i pompieri di Viggiù, che quando passano, i cuori infiammano"...

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