sabato 19 maggio 2012
Melissa Bassi: il dolore e la rabbia...
L'inferno alle 7,50. Melissa Bassi, 16 anni (foto) magari ha ancora il sonno negli occhi mentre scende dal pullman che da Mesagne tutte le mattine la porta a Brindisi. I passi sono veloci perché alle otto deve essere in classe. E' tranquilla Melissa, perché le materie che questa mattina affronterà le ha preparate con scrupolo. Un saluto all'amica che con lei ha fatto il viaggio e un pensiero alle vacanze che tra poco arriveranno, al mare e al sole, quel mare azzurro di Brindisi che lei ama tanto. L'inferno arriva che nemmeno se ne accorge, forse un attimo di stupore, ma solo un attimo, poi niente. Se ne è andata così Melissa Bassi, studentessa al terzo anno dell'Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi, tra un timido raggio di sole e nell'aria il profumo del mandorlo. Tre bombole di gas nascoste dietro a un cassonetto dell'immondizia fatte esplodere a distanza hanno spento per sempre il suo sorriso, annientato i suoi sogni. Si voleva una strage, uccidere a caso, uccidere giovani studenti, il futuro di questa società malata. Con Melissa, un'altra giovane studentessa lotta tra la vita e la morte e altri sei giovani studenti sono ricoverati con prognosi riservata. Era bella Melissa, capelli lunghi, occhi sorridenti e la spensieratezza dei suoi meravigliosi 16 anni... Niente a che vedere con quel corpo giunto in ospedale ustionato per il 90% e privo di un arto strappatole dall'esplosione. Il 23 maggio del 1992 Giovanni Falcone assieme alla moglie e la scorta moriva nella cosiddetta "strage di Capaci". Solo una triste coincidenza?
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