martedì 15 giugno 2010

Un mare di petrolio ci sommergerà...

L'airone non vola più. Nemmeno il pellicano, spiaggiato sulle dune della Louisiana, con ali in croce grondanti bitume rivolte al cielo. E' questa l'immagine del disastro causato dall'affondamento della trivella "Deepwater Horizon", crollata in mare dopo un devastante incendio che ha causato 11 vittime e numerosi feriti. Era solo l'inizio del dramma, poi oltre 3 milioni di litri di greggio al giorno hanno cominciato ad invadere il Golfo del Mexico, in quello che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha definito "un nuovo 11 settembre per l'America". Ed era il 20 aprile scorso, vale a dire quasi due mesi fa. E' il disastro ecologico di più vaste proporzioni mai accaduto, con conseguenze peggiori di quelle che causò la petroliera Exxon Valdez, quando nel 1989 si incagliò su una scogliera del Golfo dell'Alaska, riversando in mare 11 milioni di galloni di petrolio. Da ricognizioni aeree, si parla di una macchia oleosa dallo spessore di 170 metri che copre un area di oltre 1500 chilometri quadrati, una trappola mortale per delfini, tartarughe marine e balenottere, oltre a tutta la vasta specie di pesci. Ma con l'avvicinarsi alla costa della Louisiana, in pericolo adesso c'è anche il fragile ecosistema delle paludi. I vari sistemi messi in atto dalla BP per arginare il flusso del greggio che sgorga da una profondità di 1500 metri sotto il livello del mare sono in parte falliti, nonostante nell'area abbia inviato 32 navi nel tentativo di arginare la perdita. Da più parti si auspica che questo disastro dia lo stop, una volta per tutte alle esplorazioni "offshore", ed anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, spinto dalle proteste interne, ha deciso di bloccare le concessioni per nuove trivellazioni, come ha spiegato il consigliere David Axelrod, "fino a che non saranno chiarite le cause di quanto è accaduto nel Golfo del Mexico". E per quanto riguarda l'Italia? Secondo una denuncia di Greenpeace, "il Governo invece rilascia autorizzazioni a valanga qua e là nell'Adriatico, ultimamente anche al largo delle Isole Tremiti". Ma è così difficile liberarci dalla schiavitù del petrolio? Cinquant'anni di disastri ecologici ed ecosistemi compromessi, non sono sufficienti per indurci ad una ricerca approfondita verso energie rinnovabili? Il pellicano con le ali al cielo grondanti petrolio è morto invano sulle coste della Louisiana...

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