lunedì 8 febbraio 2010

Jogging: la rivincita dei pigri

Provavo sempre una certa invidia a vedermi passare accanto gente che correndo, in divisa sportiva faceva jogging. Dicevo tra me e me, che quella si che è gente con le palle, perché sacrifica il proprio tempo per la propria salute, suda, scarica tossine, insomma, si tonifica e sta bene. E io, come tanti altri, che per "jogging" intendo quei pochi passi che mi separano da casa alla macchina, mi sentivo un alieno, perché sempre più persone si dedicavano a quella disciplina sportiva, magliette zuppe di sudore, sguardo stralunato nello sforzo, polpacci in bella mostra e cosce poderose... Domani comincio anch'io mi dicevo, senza però mai prendermi sul serio, un po' per pigrizia e un po' perché... ma chi me lo fa fare? Ma che sudino loro! Eppoi chi mi dice che correre faccia così tanto bene? Non è che è solo una moda e correre "fa figo"? Noooo mi dicevano i più convinti assertori dei benefici derivanti dal correre, "in un attimo metti giù la pancetta, ti senti meglio...insomma, ti senti un altro". E io invece, che volevo sentirmi sempre e solamente me stesso, tentennavo "ma non mi piegavo"... Oggi siamo in tanti a esultare, perché il titolo di un articolo apparso recentemente sui giornali ci rivaluta agli occhi dei podisti: "E' ufficiale: correre non serve a nulla". Alleluja allora! Ho risparmiato fatica, sudore e scarpe. Ma leggiamo ancora un po' di più su questa scoperta. "Dieci chilometri di corsa al mattino presto dopo la colazione. Questo si chiama 'tenersi in forma', anzi, meglio scrivere 'si chiamava'. Si, perché da ieri sappiamo che milioni di persone, nel mondo, non traggono alcun beneficio dall'esercizio fisico, moderato o intenso che sia". Ma allora? "E' tutto un problema di geni" assicura James Timmons del Royal Veterinary College presso l'università di Londra, un ricercatore che ha portato avanti lo studio assieme al reparto genomico dell'Università di Louisiana e al laboratorio per gli studi sugli anziani di Copenhagen. Lo studio ha preso in considerazione 500 partecipanti in Europa e in Usa che dovevano fare 30 minuti al giorno e per 5 giorni consecutivi di esercizi e i risultati, dopo un certo numero di settimane sono stati disastrosi. Pur mostrando un netto segno di miglioramento nel consumo di ossigeno durante gli esercizi, si è avuto d'altro canto un 20% dei partecipanti che mostrava un incremento inferiore al 5 per cento, mentre addirittura il 30% mostrava insensibilità ai livelli di insulina, ovvero, nessun beneficio sul piano della prevenzione della malattia diabetica. Lavorando poi sulla mappa genetica del Dna, si sono individuati alcuni punti dell'elica che causano la resistenza, nei salutisti adepti dell'aerobica, al giovamento sul piano della salute fisica che speravano di ottenere attraverso nuoto, corsa e palestra. Ma dato che in molti usano far sport portandosi appresso il proprio cane (foto) convinti che anche per lui ci sia del beneficio, ebbene, -come conclude James Timmons- è meglio non continuare: "Se non ha i geni al posto giusto, probabile che rischi un attacco cardiaco fatale invece di dimagrire".
Jogger avvisato, cane salvato...

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