lunedì 11 gennaio 2010

GIORNALISMO: REALTA' E RETORICA

"Alla fine, Abrham Roberts s'è chinato sul paracarro numero 17 della statale 106 e ha vomitato". Non è la fine di un thriller dell'irlandese John Connaly, ed anche il luogo dove si trova quel paracarro sul quale tale Abrham -ma chi è costui?- ha scaricato lo stomaco non si trova lungo una strada del profondo West americano. Siamo a Rosarno, terra calabrese, e questa è la "stupefacente" apertura di una corrispondenza di Pierangelo Sapegno pubblicato su La Stampa di domenica scorsa. Si parlava della violenza scatenatasi a Rosarno, neri sfruttati, neri che protestano sfasciando tutto lo sfasciabile e reazione dei calabresi alla distruzione. Del problema che ha scatenato la rivolta, di quei due soldi di paga e condizioni di vita disumane di questi stranieri, nemmeno l'ombra, solo la puntualizzazione del luogo dove un extracomunitario -magari clandestino- ha deciso di svuotare lo stomaco, e cioè "esattamente" sul paracarro numero 17. E non al 13esimo, e neppure al 10ecimo, ma proprio al 17esimo. Giornalismo ad effetto, con la recidività del giorno dopo, quando questa volta il nostro Sapegno racconta di un certo Ahamadu al quale ha dato un passaggio in auto. Al pari del "vomitatore", anche questi scappa "dall'inferno" di Rosarno, e in auto, durante il viaggio "sulla Salerno-Reggio, l'autostrada del nulla, perché anche questa è Italia"(?), Ahamadu parla di Dio, canta una canzone di Jovanotti trasmessa in quel momento dalla radio, e poi -il pathos fa sempre effetto- ammette "Vorrei stringere mia madre, i miei fratelli, il mio vecchio, e poi, piangere". Rosarno, 1200 clandestini su una popolazione di 15.000 anime. Terra di 'ndrangheda, d'accordo, ma anche di gente onesta, che come ha detto in vari telegiornali, "è stanca di sentirsi assediata, di non essere più libera di uscire per strada e di stranieri ubriachi che alla sera si pestano e tengono in scacco la città". Di tutto questo non se ne parla, e la retorica "del nero malvisto" si spreca. Speriamo ora che il "paracarro 17" non diventi famoso come il palo dei lucchetti di Moccia, altrimenti sarebbe un bel guaio per chi vi abita vicino...

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