sabato 22 settembre 2012

La fine della seconda Repubblica...


“60 MLD L’ANNO SONO I NUMERI DELLA PIAGA SOCIALE E DELLA CORRUZIONE: illegalità, corruzione, malaffare sono fenomeni ancora notevolmente presenti nel Paese e le cui dimensioni, presumibilmente, sono di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso faticosamente, alla luce”.
Lo ha scritto nero su bianco la Corte dei Conti, e l'ultima spallata alla dignità politica -come se ce ne fosse bisogno!- arriva da questo ultimo ladrocinio, come specifica bene "Il Giornale". 


 Con accrediti per quasi ottantamila euro in un solo giorno quel nomignolo - «Batman» - è a dir poco meritato. La lista movimenti del conto corrente del gruppo Pdl «gestita» da Franco Fiorito è piena di sorprese. Così tanto da non sorprendere quasi più. Il 2 maggio scorso, per dire, l'Unicredit annota quattro bonifici per «Francone» con i «soliti» importi ex articolo 8 legge 14/98, quella «per garantire il rapporto tra elettore ed eletto», che dovrebbe servire per i portaborse e che la Regione accredita direttamente ai consiglieri: 4190 euro al mese. Invece quel giorno escono, moltiplicati, dal conto del gruppo: due bonifici da 8381 euro, due da 4191, tutti con beneficiario Franco Fiorito. E non basta. A seguire, stessa data, ecco altri sei ordini di pagamento praticamente identici, tutti da 8380,5 o 8381,1 euro. Se anche questi sono finiti sui suoi otto conti correnti, la cifra totale, in meno di 24 ore, arriva a più di 75mila euro. In mezzo, sempre il due maggio, anche un bonifico da 7.200 euro. E più avanti, nei giorni successivi, la teoria di accrediti continua.Ma il metodo «batman» funziona solo grazie al sistema di (s)controlli della Regione Lazio, che ha visto nel 2011 i 17 gruppi consiliari spendere più di dodici milioni di euro (12.249.712,9), fino a ieri. Poi, dopo il caso Fiorito, sono arrivati i tagli dei tagli voluti dalla Polverini e certificati nel pomeriggio dal voto dell'aula. Tanti soldi, senza dubbio, eppure nemmeno una goccia di questo fiume finanziava il già citato «articolo 8», utilizzato come causale nei bonifici del «Batman di Anagni». Anche quello, peraltro, dimezzato ora a 2095 euro. I 12 milioni servivano a «far funzionare» i gruppi. Che in cambio presentavano un consuntivo annuale al Comitato regionale di controllo contabile. Ma il Coreco non ha grandi poteri di controllo, spiega uno dei componenti, Roberto Buonasorte della Destra. «Verifichiamo solo che i rendiconti arrivino entro i termini. Non facciamo i revisori, la nostra è una mera presa d'atto». E le fatture, gli scontrini, le pezze d'appoggio di quei milioni? «Le conservano i vari gruppi. Quanto alla Destra, assicuro che ogni cent speso da noi, soprattutto in manifesti, è verificabile. Nemmeno un euro dei nostri fondi di funzionamento passa per le mani dei consiglieri».Del gruzzolo distribuito ai partiti nel 2011 e da questi speso quasi il 6 per cento (680mila euro, più di 1.800 al giorno) se ne è andato in spese per alberghi, bar e ristoranti: si parte dai 339 euro dei due consiglieri della lista Bonino-Pannella (meno di mezz'euro al giorno a testa: i radicali e gli scioperi della fame vanno d'accordo) ai 195mila della lista Polverini (41 euro al giorno per consigliere). Più vistoso il «conto» dell'unico consigliere verde, nonché leader nazionale del movimento, Angelo Bonelli: 36.785 euro, più di cento al giorno. Non sempre i conti tornano. Non è chiaro, per esempio, come mai l'Idv con 5 consiglieri incassi 1,2 milioni di euro, contro i 2 milioni concessi al Pd, che di consiglieri ne ha 14. Ma le incertezze sono tante. Nella «distinta» del Pd, tra le spese per «riunioni, convegni, conferenze e incontri» (oltre 210mila euro) si moltiplicano ristoranti e trattorie, così la voce «alberghi, bar e ristoranti» viene invece contenuta in 23mila euro. Le pieghe contabili in cui può affondare inosservato un costo, insomma, abbondano. Un punto su cui hanno messo gli occhi anche gli investigatori. Chissà sotto quale voce saranno finite le elargizioni che secondo quanto raccontato da Fiorito in procura molti consiglieri del Pdl hanno indirizzato verso associazioni di riferimento. Persino l'innocua «cancelleria» rimbalza dai tre euro di Sel ai 4mila dell'Idv. La cui V, forse, sta per valori bollati, a giudicare dagli oltre 11mila euro spesi a testa in media dai cinque consiglieri dipietristi in affrancature e telefonate. 
(foto: l'attore Antonio Albanese nei panni del politico  Cetto La Qualunque)

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