venerdì 24 giugno 2011

Quel tintinnar di manette

Si, va bene, sono dei lazzaroni, gente ingorda sotto mentite spoglie di sportivi, però quella gogna mediatica la trovo eccessiva, perché come al solito si enfatizza su un problema minore per poi dare tutta la riservatezza a chi invece scuote le coscienze. E parlo dei protagonisti dello scandalo -l'ennesimo!- del calcio italiano, dove personaggi dello sport dai nomi altisonanti e altri meno sono stati smascherati dalla magistratura dopo diverse combine a suon di milioni frodati nel mondo delle scommesse e sulla pelle di tifosi. Un fatto sconcertante, dove è giusto che si faccia pulizia e si faccia chiarezza, con radiazioni esemplari e sanzioni penali da capogiro, visto che il mondo del pallone di soldi ne ha sempre elargiti a piene mani ai suoi attori. Ma il punto del mio intervento è puntare il dito sul "subito dopo" la scoperta della truffa. E parlo del "povero Cristo" di Marco Paoloni, l'ex portiere "in bolletta" della Cremonese, colui che per risollevare le sue entrate poiché indebitato fino al collo, si dice che "sedava i compagni di squadra per far perdere la propria compagine", dopo aver naturalmente scommesso forti cifre proprio sulla sua sconfitta. Se tutto sarà provato, il Paoloni è un benemerito imbecille, e su questo non ci piove, ma sballottarlo in manette circondato da tre guardie penitenziarie come fosse lo strangolatore di Boston, beh, tutto ciò lo trovo peggio di quello che si presuppone abbia fatto. Trattamenti simili vanno bene quando l'ammanettato è un pedofilo assassino, un sanguinario terrorista, un reo confesso di omicidio, un pirata della strada che sotto effetto di alcool o droga ha ucciso un giovane, ma non per un pirlotto che si è venduto al mondo delle scommesse. Ecco, il dramma è tutto qui, l'enormità del trattamento riservato rispetto alla reale portata del "delitto commesso". Successe altrettanto a quel brav'uomo di Enzo Tortora e poi sappiamo come andò a finire. Trattamento duro quindi con i delinquenti, ma cerchiamo di restare "leggeri" con i "pirlotti", come Marco Paoloni, appunto, e tutto il resto della cricca...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non penso che Paolotti sia proprio un pirlotto,sapeva benissimo cosa faceva,
pero' bisogna considerare coloro che sono molto ma molto piu' importanti del pirlotto,di conseguenza le manette dovrebbero scattare per questi signori. D'altra parte quando abbiamo un Governo come il nostro chi ne fa le spese? I poveri pirlotti come Paolotti va' anche di rima.