venerdì 10 giugno 2011

Cesare Battisti: samba do Brasil...

Le porte del carcere di Papuda si sono chiuse alle sue spalle pochi minuti dopo la mezzanotte di mercoledì scorso. Un attimo prima, Cesare Battisti, l'ex terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo, dopo aver esultato nell'apprendere che la Corte Suprema brasiliana aveva negato definitivamente la sua estradizione verso l'Italia, velocemente aveva riposto in un sacco le sue cose, poi una corsa in macchina alla volta del Manhattan Plaza Hotel di Brasilia, dove ha trascorso la sua prima notte da uomo libero. Un "uomo libero" con 4 omicidi alle spalle compiuti tra il 6 giugno del 1978 e il 19 aprile del 1979: quello di Antonio Santoro, maresciallo della Polizia Penitenziaria, Pierluigi Torreggiani, gioielliere -nel corso del suo omicidio il figlio della vittima, Alberto, rimase ferito e da quel giorno vive sulla sedia a rotelle-, Lino Sabbadin, macellaio, e Andrea Campagna, agente della Digos. Fu arrestato nel 1979 nell'ambito di un operazione antiterrorismo e rinchiuso nel carcere di Frosinone, dove da lì riuscì a fuggire appena due anni dopo, il 4 ottobre del 1981. Condannato in contumacia, la Francia fu per diversi anni la sua residenza e proprio da lì, nella patria di Voltaire, fu organizzata nel 2004 una raccolta di firme di solidarietà per Cesare Battisti che raccolse 1500 adesioni tra "l'intellighentzia" d'oltralpe e italiana, e dove tra i firmatari compare anche il nome del giornalista Roberto Saviano autore di Gomorra (fonte WikipediA). Una volta scoperto, fu chiesta al governo Francese la sua estradizione, che mai fu accettata, poi, dato che il terreno cominciava a bruciare sotto i piedi dell'ex terrorista, la fuga in Brasile. Le numerose richieste di estradizioni presentate dal governo italiano anche qui non hanno sortito nessun effetto, poi la decisione della Corte: Cesare Battisti è libero. Uno schiaffo alle nostre istituzioni ma soprattutto agli accordi bilaterali con il Brasile, dato che prevedono accordi reciproci in tal senso. "Il Governo italiano ora si rivolgerà all'Alta Corte dell'Aja" dice il ministro degli Esteri Franco Frattini, mentre -è notizia del momento- ha deciso di richiamare in Italia l'ambasciatore italiano in Brasile Gherardo La Francesca, per chiarimenti. La via diplomatica dunque per far si che le manette si stringano ai polsi dell'ex terrorista rosso. Ma c'è anche chi ricorda un fatto accaduto 60 anni fa. Adolf Eichman, ricercato da Israele per i suoi crimini di guerra, boia della Gestapo e artefice dei campi di sterminio più tristemente noti da Auschwitz in poi, viveva indisturbato da anni in Argentina con la compiacenza del governo locale, dato che tra Israele e il paese sudamericano non esistevano accordi di estradizione. Ci pensò un commando del Mossad capeggiato da Issak Arel a "colmare questa lacuna". In un sensazionale blitz avvenuto l'11 maggio 1960 infatti, gli uomini del Mossad riuscirono a catturare Eichman e a trasferirlo velocemente a Gerusalemme, dove dopo un regolare processo fu condannato a morte, con sentenza eseguita il 31 maggio del 1962... Per Cesare Battisti non ci sarebbe un plotone ad attenderlo, ma una democratica cella in uno dei nostri penitenziari di massima sicurezza, visto i precedenti, per poter scontare fino all'ultimo giorno l'ergastolo che pende sulla sua testa. Un blitz dunque, alla faccia di Lula e Dilma Rousseff, ex e attuale presidente del Brasile che sempre si sono opposti all'estradizione...
(foto: Cesare Battisti all'arresto in Brasile)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Perché tanta meraviglia! Come, giudici brasiliani coscienziosi, possono affidare a uno stato che definisce i propri giudici “giudici associazione per delinquere” e/o “giudici Talebani” e/o “giudici disturbati mentali” un imputato come Cesare Battisti! Anche se accusato di crimini orrendi – soltanto un uomo intelligente come Barak Obama poteva capire immediatamente – e non degnare di risposta – il suo “furbo” interlocutore che inventava, in Italia l’esistenza della “dittatura dei giudici” ennesima cretinata per bambini deficienti (tipo “processo lungo” o “processo corto”) stupidaggini ovviamente come tutte le altre! – se mettessimo sui due piatti della stessa bilancia l’immagine del Brasile e quella dello stato italiano, ognuno di noi può immaginare il movimento della bilancia.
FRANCESCO BUFFA DESIGNER