venerdì 3 giugno 2011

Omicidio stradale e arresto

Una birra di troppo, una bella sniffata e via. L'auto poi ti fa sentire padrone della strada. Piede che spinge l'acceleratore dunque e via, magari con altri compari vocianti accanto, strafatti a loro volta, attori di una notte senza fine di bagordi e strafottenze. Il rumore esasperato del motore, la lancetta contachilometri che schizza impazzita e la strada che scivola dietro. Il rosso del semaforo è solo un dettaglio e oltrepassarlo è una scarica di adrenalina in più... e se qualcuno si trova a passare nel luogo e nel momento sbagliato, cazzi suoi. In Italia sono 1.500 le persone che ogni anno lasciano sulle strade il loro ultimo respiro -più di 4 al giorno!- ad opera di ubriachi o drogati. Indignazione e scalpore nel momento, poi l'oblio, la rabbia dei parenti per il colpevole di tanta sofferenza lasciato libero. Alex aveva 16 anni, Eleonora 19, Davide 16, Danilo 17. E poi Marco 33, Roberto 27, e poi Francesco, Vinicio, Maria, Pasquale, Giovanni, Domenico, Fortunato... Lorenzo 17... Sogni, affetti, amori strappati via in un istante da un delinquente della strada. Ora qualcosa si sta muovendo per porre un freno a questa strage continua e all'impunità di chi compie un omicidio "usando la vettura". E così, affinché chi uccide sotto effetto di alcool o stupefacenti non abbia un'altra possibilità di farlo, il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha lanciato una proposta: "Accusa di omicidio stradale con arresto immediato, ritiro a vita della patente e inasprimento pena, che dagli attuali 3/8 anni di galera (che nessuno ha mai fatto!!!) passa a 8/18 anni". E dietro a questa iniziativa, ha dato il via ad una raccolta di firme -ne servono 50mila- attivando anche il sito internet www.omicidiostradale.it - "Abbiamo preso contatti con la commissione trasporti della Camera -afferma il sindaco Renzi- e non escludiamo che accanto alla raccolta di firme si possa avviare anche un iter parlamentare". Ristabilire dunque il valore della vita, poiché dopo il dolore e l'indignazione arriva sempre l'oblio da parte delle Istituzioni e il rancore dei parenti delle vittime nel rendersi conto che il colpevole di tanta sofferenza non si fa neppure un giorno di carcere. Alessio e Flaminia avevano 22 anni, Mattia 16, Idris 38, Renzo 3 anni, Andrea 15.........

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