domenica 18 ottobre 2009

NUOVO PROGRAMMA SCOLASTICO...

Orario di classe: Lunedì: h.8,30 Cristianesimo/. h.9,30 Ebraismo/. h.10,30 Induismo/. h.11,30 Islam/. h.12,30 Baha'ì. Pomeriggio: ripasso di Shintoismo, Neopaganesismo, Celtismo, Taoismo, Rastafarianesismo e Buddhismo. Martedì: Inglese: "There is only one religion, though there are a hundred versions of it" diceva il buon George Bernard Shaw, ovvero "C'è solo una religione, benché ne esistano un centinaio di versioni". A quanto pare, tutto ciò non devono saperlo Fini e D'Alema, -attenti a quei due!- i quali -dal tema "è sempre meglio fare il politico che lavorare"!- sono usciti con un idea alquanto bizzarra: "Ora d'Islam nelle scuole italiane". Dunque, volendo fare i "democratici" fino in fondo per apparire "anime candide" sul tema dell'immigrazione, i "nostri due strani alleati" sono passati dal volere uno Stato laico ad uno che invece ne professa addirittura due di religioni, il tutto, con il beneplacito del Vaticano, guida spirituale di un chiesa ormai senza più una bussola. Ma se l'Islam ha diritto ad entrare nelle nostre scuole con l'ora di insegnamento, perché non fare lo stesso per le altre religioni? E poi: chi saranno gli insegnanti? I sedicenti imam di via Jenner a Milano che professano la decapitazione degli infedeli? Se i dati statistici parlano di 1 miliardo e 500 milioni di persone nel mondo che professano il cristianesimo, 800 milioni l'islamismo, 650 milioni l'induismo, 295 milioni il buddhismo e 18 milioni l'ebraismo -oltre ad altre correnti religiose minoritarie-, perché dunque, -in un epoca ormai di globalizzazione forzata e subita- se vogliamo essere "anime belle" fino in fondo, si deve escludere questi altri credenti a solo vantaggio di "coloro che numericamente sono maggioritari sul nostro territorio, e che più degli altri fanno la voce grossa"? Da togliere la religione dalle scuole dunque, a introdurne un altra? E infine, se proprio vogliamo che ciò avvenga, perché in prima istanza non chiedere ai Paesi di religione islamica -Iran, Iraq, Egitto, Emirati, Pakistan ecc ecc- di rispettare la reciprocità? Voce nel deserto... Là, le proprie usanze non si svendono come da noi in un giorno, ma si combatte per mantenerle. Le "mezzeseghe", dunque, sono purtroppo una prerogativa tutta italiana, e guarda un po', vanno tutte a finire nel Governo... (foto: Gianfranco Fini e Massimo D'Alema)

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