sabato 4 aprile 2009

A MIO PADRE


L'ho cercato su tutte le guide,
sulle pagine gialle,
via Internet
via cellulare
ma sembra che non esista lassù nel cielo
un telefono a cui ti possa chiamare.
E ritorno così all'antico
al vecchio modo di comunicare
sussurrando preghiere

che alle parole devo affidare.

Com'è difficile raggiungerti
quando l'ostacolo più duro da scavalcare
è quello del mio cuore
che non ti riesce a parlare.
Un muro glielo impedisce
il muro che ho costruito per tenerti fuori dal mio mondo
il muro della mia vergogna
il mio rammarico più profondo.

Vorrei poter tornare indietro
per poterti abbracciare
vorrei dirti in un momento
quello che non ti ho detto in vent'anni
vorrei farti tornare
per fare in un momento quello che in vent'anni
con te
non ho voluto fare.


Ma le mie gambe sono pietre
che le mani non riescono a lanciare
e le mie mani sono foglie
che le mie parole agitano
ma non riescono a far volare
e le mie parole
oggi,

sono urla di dolore
che non riesco a far uscire
oltre quel muro che è il mio cuore:
è anche quel mio silenzio che ti ha fatto morire
è questo tuo silenzio che ora mi fa soffrire. (Guido Di Vita)

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