lunedì 18 giugno 2012
Perdono, perdono perdono...
Un perdono non lo si nega a nessuno, e poi in Italia è di moda. Lo chiede il giornalista alla madre cui abbiano ucciso un figlio -"Lei perdona l'assassino"?-, lo chiede il bombarolo di Brindisi -"Chiedo perdono alla famiglia di Melissa"- e lo chiede al Signore il peccatore redento. Mai ci sognavamo però che anche la legge nelle aule dei tribunali "perdonasse" il malfattore. E' di questi giorni infatti la notizia che il Tar ha perdonato il giovane carabiniere che si era appropriato di 80 euro contenuti in un portafogli smarrito che un onesto cittadino, trovatolo, lo aveva portato in caserma. Quindi? Era stato restituito al legittimo proprietario alleggerito però del denaro, che da un indagine interna si era appurato che l'autore del gesto era stato il giovane carabiniere. Espulso per "Condotta biasimevole" dall'Arma e deferimento all'autorità giudiziaria, con condanna a un anno e 4 mesi per peculato sia pur con la condizionale e la non menzione. Ma lui ha questo verdetto non c'era stato, quindi ricorso al Tar che ha ordinato di reintegrarlo. Motivo di questa decisione dei giudici? "E' un ragazzo giovane, aveva solo un anno di servizio e poi, cosa vuoi che siano 80 euro"... Siamo un paese cattolico, quindi...massì, il perdono ci sta tutto. A Malpensa rubavano a tutto spiano nel deposito bagagli e la storia andava avanti da anni, poi le telecamere smascherarono i topi dei bagagli, che altro non erano che i dipendenti stessi. Ben 34 di questi "Arsenio Lupin" del bagaglio erano stati accusati di associazione a delinquere, furto aggravato e ricettazione. Licenziati in tronco ma riammessi in seguito tutti al loro posto dal giudice, dal momento che la Sea, la società che gestisce il servizio, "non era stata capace di indicare gli oggetti spariti e le eventuali denunce dei passeggeri". E i furti sono ricominciati. Ma il perdono continua. E' perdonato e riammesso allo sportello quel cassiere di banca che fu licenziato poiché "si fece un prestito attingendo dalla cassa" e la motivazioni dei giudici fu "che era depresso", quindi scusabile, come quel magistrato, un gip di Venezia che a suon di congedi per malattia non lavorava da mesi, salvo poi scoprirla -era una donna- in giro sui mari del mondo con la sua barca a vela. Fu "perdonata" anche lei e non allontanata dall'incarico, solo la rifusione di un rimborso alla collettività che la Corte dei Conti quantificò in circa 7.000 euro, l'equivalente dello stipendio di un suo mese di lavoro. Ma la casistica è ancora lunga, anche se credo sia il caso di fermarci qui. Ho sempre giudicato di buon occhio i giudici americani che pongono alternative ai rei colpevoli di leggeri reati, come per esempio pulire la scuola per una settimana a dei vandali scoperti in flagrante a insozzare la scuola stessa, operare in attività sociali a giovani denunciati per rissa e infine, dopo un normale processo, la gogna per un autista di camminare su e giù lungo un arteria cittadina con un grosso cartello con su scritto "In questo incrocio per colpa mia ho causato un incidente mortale". La morale? Che la legge degli uomini faccia il suo corso in terra e non porga l'altra guancia, in attesa, appunto, di quella divina...
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2 commenti:
Dai retta Gericus,
smettila di pubblicare queste notizie perche' se le leggono fuori dall'Italia e' una Vergogna a gli occhi del Mondo. Tra ladri, ubriachi etc.... non c'e' da stare certo in allegria, ma come si fa' a lasciare libero un criminale se pur Giovane a fatto una strage perche' ubriaco, mi dispiace ma non posso sopportare queste indecenze..
PERDONO SI MA DI CATERINA CASELLI..
Ma smettiamola con queste Ipocrisie
e pagliacciate dal Governo con annessi e connessi.
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