mercoledì 20 giugno 2012

Meglio fare il giornalista che lavorare...

Ci sono certi argomenti che ogni anno tornano a "infestare" telegiornali e carta stampata. Un po' come l'influenza che nolente o volente riappare ad ogni cambio di stagione, solo che qui, anche volendo, non se ne può fare a meno. Sui media invece sembra che questi argomenti, banali fino alla nausea, "facciano presa". E allora proviamo a ricordarli anche qui, partendo dal "fatto più eclatante" dell'estate: il caldo. Eh già, il caldo...eppure su questo fenomeno puramente climatico e del tutto naturale, ogni anno si sprecano fiumi di inchiostro: "Caldo africano nel Sud Italia, dove la colonnina del mercurio ha toccato i 38 gradi". E giù interviste a medici, nutrizionisti ed esperti climatologi, i primi dei quali diranno -ormai lo ripetono da secoli- "che bisogna ripararsi dal caldo nei momenti più critici della giornata e soprattutto bisogna bere molta acqua, 2/3 litri al giorno". I secondi professeranno di "mangiare alimenti leggeri, sani e soprattutto molta frutta e verdura" mentre i terzi gongoleranno  che "finalmente l'anticiclone della Azzorre si è incuneato in Europa e porterà bel tempo su tutta la nostra Penisola con punte che arriveranno a 36 gradi di calore e 40 percepiti", lasciando basiti gli ascoltatori confusi su quanto caldo effettivamente ci sia stato nella giornata. E poi le solite immagini di piedi che guazzano nell'acqua della Fontana di Trevi a Roma, giovani donne a passeggio con la lingua sul gelato, chioschi che vendono anguria fresca e rossa, fontanelle che dissetano i turisti e anziani seduti all'ombra che si sventolano la testa con un fazzoletto. Evvabbè, è estate... Ma c'è anche il tormentone invernale, quello del freddo: "E' gelo in tutta Italia quindi si consiglia di coprirsi bene riparando le vie respiratorie" dicono i medici allertano gli anziani poi a prendere "l'antinfluenzale", mentre la gente, naso rosso e infagottata in giacconi, intervistata ammette che "Eh si, fa proprio freddo oggi", senza pensare forse che siamo a gennaio e non a luglio. Ma è lapalissiano dire che in estate fa caldo e inverno fa freddo, perché questo capita da milioni di anni, quindi... In questi giorni poi c'è il tormentone "maturità", ripetitivo come sempre a ogni fine anno scolastico. Cosa si scrive? "Quest'anno è uscito Italiano alla prima prova", -ah però!- e poi, come se non bastasse, arriva perennemente il ricordo di personaggi che hanno sostenuto la maturità ai loro tempi: "Io feci una corsa in moto prima degli orali" -che figo!- afferma il cantante pop, oppure "la mia è stata la migliore maturità del liceo Classico" gongola il noto giornalista, mentre il giovane conduttore televisivo spara che "la notte degli esami la passai giocando a poker per scacciare la paura". A questo bla-bla-bla, ormai è prassi, si unisce "a caldo" il resoconto degli studenti a prova finita: "Credevo fosse più difficile" bofonchia il secchione -lo noti subito: foruncoletti sul viso, occhiali da miope e pelle sudaticcia-, oppure "speriamo bene", come sospira la ragazza, piercing sulla lingua e tatuaggio sul collo.... Ricapitolando: dov'è la notizia se in estate fa caldo o in inverno fa freddo? E che notizia è sapere come sostennero la maturità i soliti soloni -pavoneggiandosi di averla superata nella maniera più affascinante!- e le emozioni o i pareri ripetitivi degli studenti? E ancora: scommettiamo che tutto ciò lo rileggeremo tale e quale il prossimo anno? Qualcuno scrisse "E' sempre meglio fare il giornalista che lavorare". Appunto...

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