venerdì 5 agosto 2011

La Tattica dello Struzzo

La politica del far finta di niente. Un po' come lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia per non vedere quello che succede intorno. E' il vezzo tutto italiano di far politica, una via di mezzo tra "mi ha spaccato di botte ma anch'io gliele ho dette tante" e vigliaccheria tipo "meglio non protestare sennò son guai". Chi pensava che il vecchio cliché dell'italiano opportunista fosse finito dopo l'ultima guerra -amici dei tedeschi contro gli americani poi a malaparata amici degli americani contro i tedeschi- beh, si deve ricredere. Nella Patria di Dante, anche oggi prospera il "tira a campare". Dunque, partiamo dall'inizio. Cosa fanno i nostri militari nelle zone calde del pianeta? Non fanno "la guerra", ma sono là solo con compiti di "peace-maker", più comprensibilmente detto "portatori di pace". Quasi una scampagnata dunque, salvo ritrovarci con oltre 40 militari ritornati a casa chiusi dentro ad una cassa di legno avvolta dal Tricolore. E nonostante questo stillicidio di giovani vite, continuiamo a sostenere che le "nostra Forze Armate sono là per portare pace e democrazia". Irresponsabilità politiche, perché -come dicono i francesi- "à la guerre comme à la guerre", ovvero "se è guerra combattiamo". La tattica dello struzzo dunque. Il 15 aprile del 1986, pochi minuti prima delle ore 17 due grossi boati scossero il quieto vivere -allora era così- di Lampedusa. Erano due missili Scud sparati contro di noi dai libici ma che fortunatamente erano andati a finire in mare a due chilometri dalle coste lampedusiane. Praticamente un atto di guerra non dichiarata contro l'Italia da parte della Libia. Quale fu la nostra risposta? "Non era intenzione dei libici lanciare i due missili contro di noi" sostenne l'allora Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Basilio Cottone . Mannò, cosa vai a pensar di male... Due missili sparati per gioco in mare, tanto per fare uno scherzo agli isolani... Il 3 agosto 2011 è storia recente. Alle ore 10.40 un missile sfiora la fregata italiana "Bersagliere" in servizio di pattugliamento nel Basso Tirreno. Anche in questo caso il missile -rivendicato dalle forze rimaste fedeli a Gheddafi- finirà in mare ancora una volta a due chilometri di distanza dalla nave militare. Reazione da parte nostra? La fregata Bersagliere che scappa zigzagando per sfuggire ad un eventuale secondo missile, poi, la risposta del nostro Governo: "Ma non è stato lanciato contro di noi". Massì dai, ai libici piace giocare con le armi... ma non ce l'hanno con noi.... A questo punto i casi sono due: o noi siamo sfigati di trovarci sempre "nel posto sbagliato nel momento sbagliato" oppure siamo fortunati perché "tra noi e la catastrofe ci sono sempre quei due chilometri di spazio"...

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