lunedì 8 agosto 2011

La crisi che non c'è.

I casi sono due: o la crisi economica in Italia è un bluff oppure gli italiani sono degli incoscienti. Una riflessione che ha le sue motivazioni, ma andiamo per ordine. Venerdì scorso 5 agosto ho imboccato l'autostrada direzione mare, nel primo cosiddetto "week end da bollino nero". Pensavo che lo "spaventoso nero" fosse solo un vecchio ricordo retaggio di momenti economici più floridi, visto il prezzo della benzina arrivato ad oltre 1 euro e 67 cents. (3.233 delle vecchie lire!!!) e i costi dei pedaggi (37 euro per 400 km, = 71.641 lire !!!), ma mi sbagliavo. File ininterrotte di vacanzieri, code chilometriche e grill stracolmi di gente all'abbuffo. Evvabbé... Una volta arrivato alla meta, con gli amici un ristorante alla sera: "C'è da aspettare un ora" dice gentilmente il ristoratore. Aspettiamo, anche perché lo stesso problema sussisteva per altri locali, quindi... E così era pure per i bar all'ora dell'aperitivo, con parcheggi introvabili e lunghe camminate da fare prima di trovare un posto libero. Si dirà "ma siamo al mare, logico" che sia così. Logico in momenti di sana economia galoppante, ma non di questi tempi in cui si dice che "fatichiamo con lo stipendio per arrivare al 20 del mese", in cui si parla di "nuovi poveri", in cui oggi le prime dieci pagine dei maggiori quotidiani nazionali spalancano scenari apocalittici su risparmi che s'involano, su famiglie ridotte al lastrico, su un deficit nazionale da 1400 miliardi di euro, su tagli a stipendi e pensioni, su strategie monetarie nazionali e internazionali da rivedere, su sciabolate di "Standard & Poor's" che tolgono fiducia monetaria a destra e manca, su crolli della borsa dove "anche oggi si sono bruciati miliardi", su aliquote Iva che alzandosi di un punto "faranno salire l'inflazione"... Una riflessione: è terrorismo economico o siamo davvero all'ultimo giro di ballo sul Titanic che affonda?

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