Che il calcio fosse un mondo corrotto lo avevamo sempre pensato, ipotizzato, sostenuto. Non mancavano di certo le conferme, visti i vari scandali - calcio scommesse - miliardi in libera uscita e potentati nulla facenti in mezzo a quel vortice di soldi. Ma se per caso anche i più puri avessero in seguito sostenuto il contrario nonostante tutto, oggi arriva la “madre di tutte le conferme”.
Arbitri di favore, regali da migliaia di “euri”, calunnie, invidie e mercati giocatori da far impallidire i mafiosi del Bronx. Chiaro a questo punto che il Campionato è solo un ‘optional’ perché gli interessi miliardari che vi gravitano guardano altrove. Vince o stravince solo chi ha più santi in paradiso poiché tutti, dagli arbitri ai giornalisti sportivi sono a libro paga. Un orologio d’oro, una Maserati... chissà cos’altro ancora. E i giocatori? Solo pedine o in alcuni casi (calcio scommesse) comprimari, tenuti nella bambagia come bambini viziati e pasciuti a camionate di soldi.
Questo è il mondo del calcio, lo sport per antonomasia, lo sport in cui alcune società affogano nell’oro ed altre - forse le non allineate? - nei debiti, nella bancarotta. Un mondo dove improvvisati e oggi stramiliardari ‘direttori generali’ possono telefonare liberamente a potentati ‘designatori arbitrali’ per imporre l’arbitro più congeniale ai loro interessi.
Il Calcio oggi e una mafia. Azzeriamo i vertici e colpiamo i loro conti bancari come lo Stato ha fatto e sta facendo con le associazioni criminali mafiose.
Là si usa il lupara e si colpisce nel gruppo.
Qui, con il pallone, si colpiscono milioni di sportivi.
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