sabato 24 dicembre 2011

Buon Natale e Felice Anno Nuovo!!!!


Merry Christmas & Happy New Year (Inglese)
Joyeux Noel (Francese)
Bon Tzalende e Trèinadan (Patoise Valdostano)
Guetz Nus Yoar. (Tich)
Frohliche Weihnachten und ein gluckliches Neus Jahr
(Tedesco)
Hyvaa Joulua (Finlandese)
God Jul (Norvegese)
Boas Festas e Feliz Ano Novo (Brasiliano)
Feliz Natal (Portoghese)
Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva is Novim Godom
(Russo)
Feliz Navidad (Spagnolo)
God Jull ett Gott Nyatt Ar (Svedese)
Bon Nadal i un Bon Any Nou (Catalano)
Glaedeling Jul og Godt Nytar (Danese)
Kala Christouyenna Kiefthismenos O Kenourios Chronos
(Greco)
Vrolijk Kerstfeest en een Gelukkig Nieuwjaar (Olandese)
Kung His Hsin Nien bin Chu Shen Tan (Cinese Mandarino)
Gun Tso Sun Tan'Gu8ng Haw Sun (Cantonese)
Sung Tan Chuk Ha (Coreano)
Jutdlime pivdluarit ukiortame pivdluaritlo (Eschimese)
Shinnen Omodeto Kurisumasu Omedeto (Giapponese)
Mele Kalikimaka & Hauoli Makahiki Hou (Hawaaiano)
Meri Kirihimete (Maori)
Merry Keshmish (Navajo)
La Maunia Le Kilisimasi Ma Le Tausaga Fou (Samoa)
Chung Mung Giang Sinh (Vietnamita)
Geseende Kersfees en 'n gelukkige Nuwe Jaar (Afrikaans)
Zorionak eta Urte Berri on (Basco)
Buon Natale e Bon Capu d'Annu (Corso)
Maligayang Pasko (Filippino)
Melkam Yelidet Beaal (Amarico)
Edo Bri'cho o rish d'shato Brich'to (Aramaico)
Hag ha Molad sameah Silvester tov (Ebraico)
Bikpela Hamamas Blong (Papua Nuova Guinea)

venerdì 23 dicembre 2011

Marco Albarello: Io la penso così...

Bisogna essere "politicamente corretti". A tutti i costi, altrimenti sei fuori dal contesto sociale. Pensarla tutti nella stessa maniera dunque, il perfetto contrario della democrazia, dove si dice "lotterò fino all'ultimo affinché tu sia in grado di esprimere il tuo pensiero". Perché questo preambolo? Per una notizia apparsa sulla Stampa nelle pagine dedicate alla Valle d'Aosta: "Albarello sul web manda un Vaffa agli immigrati". L'autore di questo "Vaffa" altro non è che il campione del mondo e olimpionico di sci nordico, il valdostano Marco Albarello, (foto ©) il quale secondo un suo concetto -che va rispettato-, esprime il suo disappunto su certe disparità di trattamento, scrivendo: "Vergogna, rispetto agli italiani, gli extracomunitari sono più privilegiati". E giù il finimondo di commenti di biasimo nei suoi confronti dai "benpensanti del politicamente corretto", come se esprimere una propria opinione fosse un reato. A fianco dell'articolo, una lettera -tempestività sospetta...- nella quale si scrive "che cattivo esempio da un campione", arrivando al punto di consigliare le sue dimissioni -è un militare facente parte del Centro Sportivo dell'Esercito- dal corpo, o in alternativa, una doverosa ammenda con pronta smentita di quanto sostenuto. Dunque: perché uno deve essere additato come xenofobo, razzista, se esprime un pensiero negativo rivolto all'invasione straniera? Albarello su questo punto porta le sue motivazioni: "In Italia non c'è più rispetto per nulla, né per la Chiesa, né per la scuola o la famiglia. E parliamo di equità? Gli stranieri hanno più diritti degli italiani e questo è un segno che qualcosa non funziona, poiché il valdostano, il veneto, il calabrese, insomma qualsiasi italiano in difficoltà non ha gli stessi diritti degli extracomunitari". Apriti cielo! A questo punto anche la Cgil -ma non ha cose più importanti da seguire visto i tempi?!- si fa avanti, dichiarando che porterà la situazione nientedimeno che al cospetto del Capo dello Stato Giorgio Napolitano chiedendogli se "è giusto che Albarello -insignito Commendatore nel 2000 proprio dal Presidente della Repubblica- possa esprimere dichiarazioni e giudizi così oltranzisti", chiedendo poi alle autorità valdostane una presa di posizione contro questo personaggio pubblico "che proferisce parole che potrebbero alimentare un clima d'intolleranza". Si è scatenato un maremoto in un bicchier d'acqua dunque per parole "che molti pensano ma che non dicono perché troppo scomode". Ma quel pensiero di Voltaire tanto caro alla sinistra, ovvero "Non condivido la tua idea, ma combatterò affinché tu la possa sempre esprimere", non è più attuale? Bisogna essere omologati anche nel pensiero? Io sono per la libertà totale d'espressione, quindi "mi schiero dalla parte di Marco Albarello"...

lunedì 12 dicembre 2011

L'Italia delle Sanguisughe...

In questa Italia da operetta riusciamo a convivere situazioni nella maniera più sfacciata: l'onesto lavoratore che fatica ad arrivare a fine mese e il pensionato che proprio non ce la fa. Ieri, in un supermarket di Padova per esempio, hanno arrestato un pensionato 77enne che aveva nascosto sotto la giacca due confezioni di carne: "Avevo fame" ha detto in lacrime agli agenti, "e con 500 euro al mese di pensione proprio non riesco ad andare avanti". Ma se questa è una delle situazioni, ecco l'altra con la quale conviviamo: Mauro Sentinelli, dirigente Telecom classe 1947, è il pensionato più ricco d'Italia, con un assegno versato dall'INPS di 90.000 euro e spiccioli al mese. Avete letto bene: NOVANTAMILA EURO AL MESE, ovvero 1.173.203 euro all'anno, che fanno la bellezza di 3.214 euro al giorno! Ma questo "Paperon de Paperoni" nostrano non è il solo nella cuccagna retributiva, poiché dietro a lui c'è un certo Mauro Gambaro del mondo della finanza, che mensilmente riceve un assegno pensionistico di 51.160 euro (665.000 euro all'anno!), seguito da tale Alberto de Petris (settore telefonia), con 50.274 euro al mese (653.000 euro all'anno!) e infine, con due briciole -si fa per dire-, c'è il signor Vito Gamberale, settore telefonico pure lui, con una misera pensione mensile di 44.162 euro, ovvero una miseria di 574.000 euro all'anno. E la lista dei super-pensionati è ancora lunga, ma ci sono altre figure che con l'INPS non se la passano male, e uno di questi è Luca Boneschi, al quale è bastato solo un giorno di incarico parlamentare -ripeto: solo un giorno!- per andarsene in pensione con 3.108 euro mensili. Ma la ciliegina arriva con "il moralista" Oscar Luigi Scalfaro, che oltre al non modesto vitalizio da presidente della repubblica, incassa oltre 4.700 euro al mese come ex magistrato, pur avendo svolto questa attività per soli tre anni. E cosa dire poi di quella bidella andata in pensione nel 1983 all'età di 32 anni e che fino ad oggi si è beccata dallo Stato 280.000 euro, cioè 261.000 in più di quelli che ha versato in tutta la sua carriera. Dunque, poniamoci a questo punto alcune domande: pur avendo questi signori versato dei soldi all'INPS, con vitalizi simili, quanto riceveranno in più di quello che hanno dato? Chi pagherà dunque tutti questi soldi in uscita nel corso degli anni? La risposta è una sola: il cittadino comune, quello a cui vengono richiesti sacrifici nonostante sia già in bolletta, poiché sulle sue spalle gravano "baby pensioni", "pensioni doppie o triple" e così via. Ma per risanare i conti dello Stato, non bastava togliere il 70% dalle pensioni sopracitate? E ancora: se oggi l'INPS è in bancarotta, non lo si deve attribuire a questo stato di cose, a questo andazzo spudorato al limite della vergogna? Per comprendere meglio questa casta di furbi, -che io chiamerei affossatori dell'economia nazionale-, consiglio il libro di Mario Giordano -edito da Mondadori- dal titolo "Sanguisughe". Unico avvertimento per il lettore? Uno stomaco forte...
(foto: donna con sanguisughe)

martedì 6 dicembre 2011

Chi ha ucciso Chiara Poggi?

No, Alberto Stasi non è il colpevole dell'omicidio dell'ex fidanzata Chiara Poggi, (foto) trovata uccisa nella sua casa di Garlasco il 13 agosto del 2007. Lo aveva sancito anche la sentenza di primo grado. Un delitto che si avvia quindi a diventare "perfetto", ovvero, senza colpevoli. Ma esistono "delitti perfetti"? La risposta è no, "esistono processi sbagliati". Da un po' di tempo in Italia molti delitti finiscono "senza un colpevole", anche se le prove portate al vaglio della magistratura sono molte, nitide, chiare. Esami su esami, prove e controprove, psichiatri, periti di parte, Scientifica, Gis, tracce biologiche, Dna, cani molecolari ...ognuno dice la sua in una babele di supposizioni, teorie, motivazioni, rendendo tutto più difficile. Oggi poi va a malapena in galera chi è trovato con la pistola fumante in mano, figuriamoci se ci va uno invischiato in un processo indiziario, pur se "al di là di ogni ragionevole dubbio" non può essere che lui l'omicida poiché è l'unico venuto a contatto con la vittima il giorno della morte. Per ritornare a bomba, Alberto Stasi ha vinto il "secondo round", e nonostante ciò Rita Poggi, la mamma di Chiara, afferma che "ho ancora fiducia nella giustizia, quindi resto in attesa di sapere chi ha ucciso mia figlia". Ora ci sarà sicuramente la Cassazione, l'ultimo appuntamento con la giustizia, che il più delle volte però conferma i due precedenti gradi di giudizio. Negare, negare, negare. Sembra questa la formula per sfuggire al carcere quando non ci sono testimoni che ti puntino il dito contro.
Chi ha ucciso dunque Chiara Poggi?

lunedì 5 dicembre 2011

Erika e Omar: chi ha avuto ha avuto...

Anche Erika De Nardo è libera. Dieci anni fa -era il 21 febbraio 2001- uccise a coltellate con l'aiuto del fidanzato Omar Favaro, sua madre Susy Cassini, 41 anni, e il fratellino Gianluca di undici. Dieci anni di reclusione per due orrendi delitti, dieci anni trascorsi tra permessi premio -in cella era una brava ragazza...- e sconti su sconti. Il compare di sangue Omar è già fuori da un anno, e anche lui come Erika, pronto a rifarsi una vita. Non è voglia di persecuzione né sete di vendetta. Solo una riflessione: vale così poco la vita di una persona? A conti fatti trucidare due persone costa all'autore 5 anni a vittima, tanti quanti si applicano -anche se poi non si scontano- ad un evasore fiscale..., che pur essendo un "sanguisuga", il sangue che succhia è pur sempre metaforico. E' tutto questo che stride e che lascia sconcertata la gente, perché se è vero che lo scopo primario del carcere è quello di redimere, è pur vero che il percorso deve essere equilibrato in forma e sostanza, quindi commisurato all'espiazione di una colpa. Non avrà possibilità di vedere crescere suo figlio Susy Cassini, e Gianluca non avrà quella di diventare un uomo. Di loro non si parla più sui giornali, ma dei loro carnefici si, uno dei quali, Omar, è già passato come ospite televisivo in una trasmissione di punta come "Porta a Porta". Possono bastare dieci anni dunque per togliere da mani e coscienze il sangue di due vittime?

giovedì 1 dicembre 2011

Bevi Cynar, e tutto ti passa...

Il buon Ernesto Calindri in una vecchia pubblicità diceva "Contro il logorio di una vita moderna, bevi Cynar", e giù tutto d'un fiato l'amaro che scacciava lo stress. Ma erano gli anni del "post-boom", quindi, tutto sommato, pur con poco gli italiani stavano bene, e le "cambiali" erano il viatico per comprare la Fiat 600, una lavatrice per la casa o una Vespa per la libertà di muoversi agilmente "nel traffico", che al confronto di oggi, traffico non era. Perché tutto questo "ritorno al passato"? Perché lo stress di oggi ormai fa parte della nostra vita, della nostra quotidianità, e la situazione del momento lo centuplica che neanche il messaggio di Calindri riuscirebbe ad attenuare. Un esempio di come siamo messi lo si comprende solo dai titoli di un quotidiano, in questo caso la Stampa di oggi, giovedì primo dicembre 2011: "Cominciano i dieci giorni decisivi per il futuro dell'euro"; "La Merkel ci porta verso la catastrofe" dice il presidente francese Nicolas Sarkozy; "Monti:agire con rapidità o si rischia"; "Se il premier fallisce l'euro collassa" denuncia Marchionne; "Il metodo in vigore da oggi ruba il futuro ai giovani" afferma il politico esperto di previdenza Giuliano Cazzola; "Si a Monti, ma i leader tremano", a proposito dei durissimi provvedimenti che i partiti voteranno. La nostra società è come un Titanic in rotta di collisione con l'iceberg dunque, e come i topi che si buttano a mare per non rimanere intrappolati sulla nave che affonda, i politici corrono ai ripari. Leggiamo: ""Tagli ai vitalizi dei politici " (che passano dai 2500 euro di pensione che si prendevano dopo solo una legislatura ai 900). "Comincino anche Fini e Schifani a ridursi la pensione" " denuncia l'economista Francesco Boccia. Tutti corrono ai ripari dunque, anche la Rai: "Sforbiciate per 85 milioni", e lo sport: "Il Coni taglia le poltrone, risparmi per 30 milioni". Ma se questo catafascio economico non bastasse a far salire la pressione a livelli esplosivi, arriva la cronaca, ovvero lo specchio della nostra società: "Nella retata anti cosche, toghe, politici e Finanza", e tra gli arrestati (9), un consigliere regionale calabrese, un magistrato, un avvocato, un maresciallo della Guardia di Finanza, parenti e mafiosi vari; "E il giudice si vantò: Dovevo fare il mafioso" gigioneggia un magistrato intercettato dalla polizia. Fermiamoci qui vai, ho un leggero fischio nelle orecchie, sintomo di pressione che sale. Caro vecchio e rassicurante Ernesto Calindri, a te bastava un bicchierino del tuo amaro per restare calmo e tranquillo in mezzo al traffico di Milano che poi, traffico non era... Noi oggi al traffico -purtroppo!- ci siamo abituati, e il nostro agitarsi arriva da ben altro... dall'economia che collassa e ci lascia ignudi, da questa società senza valori né dignità, da catastrofi, malattie... Cosa dire, beato te se ai tuoi tempi tutto passava con quell'alzata di gomito, perché oggi, per far nascere "almeno un sorriso", non ci basterebbe nemmeno una flebo da dieci litri di quel tuo Cynar che bevevi in mezzo al traffico nell'ora di Carosello...