lunedì 12 settembre 2011

Gli Amanti di Valdaro

Due corpi abbracciati, uno di fronte all'altro, sepolti nella stessa fossa e nello stesso momento. E' l'immagine di un amore che arriva dal neolitico in un abbraccio lungo seimila anni (foto). E' questa infatti la "foto" dei due scheletri usciti dalle nebbie del passato e ritrovati per caso durante una campagna di scavi archeologici effettuata nella piana di Mantova. Di certo si sa che quello di sinistra è di sesso maschile, femminile quello di destra e che siano ambedue giovani non ci sono dubbi, grazie alla loro dentatura sana e completa. Quale mistero si cela dunque dietro a questo ritrovamento inusuale? Che siano morti entrambi nello stesso momento o invece, morto uno dei due, l'altro si sia suicidato per seguire il partner anche nell'aldilà? Ma alcuni reperti, come una punta di freccia in selce ritrovata a livello delle vertebre cervicali dell'uomo apre scenari violenti, come pure quella lunga lama di selce rinvenuta dove c'erano coscia e fianco della compagna. Due amanti colti sul fatto e finiti in un dramma della gelosia? Ma se così fosse, perché li avrebbero comunque sepolti insieme e per di più abbracciati? No, io preferisco pensare ad un Romeo e Giulietta del neolitico, ad un amore limpido e bellissimo, con uno dei due che segue contemporaneamente il partner per continuare la storia d'amore in eterno. Elena Menotti, Sovrintendente all'Archeologia della Lombardia domande non se ne pone, ma di una cosa è certa: "Recupereremo i due scheletri senza separarli e li collocheremo nel Museo archeologico nazionale che sarà pronto tra due anni". Resteranno uniti nella loro intimità violata dunque, lui con il suo braccio che cinge dolcemente la testa della compagna e lei che teneramente lo abbraccia sui fianchi, in quell'amore che ha sfidato il tempo e sconfitto la morte.

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