lunedì 8 novembre 2010
Califano, la Cicala e la Formica...
Ai suoi tempi Franco Califano (foto) non si è fatto mancare niente. Erano gli anni '60, e via Veneto, nel pieno boom era la sua vetrina: donne bellissime al suo fianco e poi alberghi esclusivi, Excelsior, Grand Hotel, oltre a vetture tipo Ferrari, Maserati, Mercedes e Jaguar. Cantante compositore, con al suo attivo brani pregevoli, come "Minuetto", "Un estate fa", La Musica è Finita", e forse la più conosciuta "Tutto il resto è noia". Grande amatore -sostiene di avere avuto più di mille donne- e grande personaggio della Roma dei V.i.p., Franco Califano -proprio per il suo stile di vita soprannominato "il Califfo"- ha attraversato epoche e macinato avventure, poi, con l'età e con il successo che è solo un ricordo, oggi è arrivato il momento dei bilanci, che non sono certo rosei: "Sono diventato povero e chiedo di poter usufruire al sostegno economico della legge Bacchelli". Ma come? Il Califfo, donne, whisky e Ferrari non ha più un euro? "Sono con le spalle al muro e mai, quando le cose andavano bene ho pensato a comprare una casa, perché mi spostavo sempre tra alberghi, residence e città diverse". Ma diritti d'autore dalla Siae non arrivano? "Si, 10.000 euro ogni sei mesi, ma per vivere non sono sufficienti, avendo l'affitto e le altre spese". Siamo sul lastrico dunque, e la motivazione di questo stato di cose Califano lo spiega con quella banale caduta avvenuta in casa il 15 di luglio e che gli è costato la rottura di tre vertebre. "Non posso più fare serate, e quelle erano le uniche e consistenti fonti di reddito per me". Insomma, a 72 anni, l'età dei remi in barca e di una sana e tranquilla vita da pensionato, il "Califfo" si scopre povero nonostante i suoi 20.000 euro al mese. Ma forse non lo sa che ci sono pensionati che vivono con 500 euro al mese, tirano la cinghia e tirano avanti senza contare su legge Bacchelli o aiuto da chicchessia? Da una parte c'è da capirlo il nostro "Califfo", poiché per lui la vita è stata quella dei week end a Montecarlo, shopping in via "Montenapoleone" e aperitivo al bar terrazza "Danieli" di Venezia. Ferrari sotto casa, donna da sballo e "suite" al Grand Hotel. Pertanto? "Tutto il resto è noia...maledetta noia..."
martedì 2 novembre 2010
Un cappio per Sakineh
I mucchi di pietre sono stati portati via. Per Sakineh Mohammadi Ashtiani, 42 anni, (foto) il tribunale di Tabriz (Iran) ha fatto una "benevola eccezione": sarà impiccata e non lapidata. E il suo tempo sta per finire, dando credito alle notizie che arrivano per bocca di Karimi Davood, presidente dell'associazione rifugiati Iraniani in Italia: "Abbiamo ricevuto dall'Iran fondate informazioni di un accelerazione dei tempi dell'esecuzione, quindi potremmo essere alla vigilia dell'impiccagione". E atroci sospetti sono anche gli arresti dell'avvocato difensore della donna e del figlio di Sakineh, sbattuti in una cella per motivi tuttora da chiarire ma col perentorio ordine di "non rilasciarli fino a che non sarà stata eseguita la condanna a morte". Il regime iraniano dunque non ascolta appelli giunti da ogni parte del mondo occidentale, dimostrando una volta in più -come se ce ne fosse bisogno- l'assoluto menefreghismo di diritti umani e gesti di clemenza. Da parte loro nessuna dichiarazione in merito, ma una cosa preoccupa ancor di più, poiché si pensa che il regime dei mullah "intenda impiccare Sakineh in grande segretezza e lo annunci al mondo a fatto compiuto". Come già scritto, Sakineh fu condannata in prima istanza a 99 frustate "per adulterio", e in seguito, alla lapidazione decisa dal tribunale di Tabriz il 15 maggio 2006 poiché implicata nell'omicidio del marito, una accusa però mai provata e decisa attraverso una confessione estorta alla donna dopo atroci torture. Il cappio è pronto dunque, e oggi potrebbe essere l'ultimo giorno di vita di Sakineh, anche se l'ultima parola di vita o di morte spetta ora ad un uomo. "Tutto è nelle mani della Suprema Corte, l'ayatollah Alì Kamenei" fanno sapere. Per Sakineh, è l'ultima fiammella nel buio di un Medioevo giunto al terzo millennio...
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