E questa è la risposta -che io sintetizzo- di Paolo Granzotto:
"Avere risposto per le rime il giorno dopo una certa stampa lo avrebbe bollato come un rigurgito di 'razzismo e intolleranza'. Ormai le cose vanno così. Comunque, che dopo averle invase di vuccumprà vengano a dettare legge anche sulle nostre spiagge, questo è il colmo. Con tutto il rispetto per il loro credo, le loro usanze e le loro tradizioni, quando si tratta di bagnanti meglio farebbero a tenere la boccsa chiusa. Tutti ci ricordiamo di quel fattaccio riportato dai giornali, avvenuto su una spiaggia turca (di quella Turchia che Romano Prodi vorrebbe europea). Un gruppo di giovanette, ovviamente avvolte nelle palandre regolamentari, stava facendo il bagno quando il reflusso di un onda le trascina al largo di qualche metro, in acque dove non avevano più piede. Alle loro grida di aiuto accorre gente e diversi volenterosi entrano in acqua per procedere al facile salvataggio. Ma dal gruppo di donne che aveva accompagnato al mare le giovinette si leva una voce: "Sono delle vergini!" E siccome la sharia proibisce all'uomo di toccare una vergine, siccome nessuna donna sapeva nuotare, le vergini bagnanti morirono tutte annegate. A una decina di metri dalla battigia. Con gente così che si fa? Si apre un dialogo"? (il Giornale. Paolo Granzotto)