domenica 30 aprile 2006

EDITORIALE (1943)

"Sarà nostra cura di fare un lavoro obiettivo e quanto più possibile sereno nei giudizi e immune da passioni. L'unica vera passione sarà la Patria. "
Renzo Arnoldi. Direttore de 'Il Popolo di Aosta'.

NUOVE VERGINITA' (1943)

Scrivendo queste righe, in nome della verità, sò di avere la coscienza tranquilla. Non ho mai mancato, accingendomi a scrivere, di perseguire un ideale di verità e mi son sempre sforzato di essere obiettivo. Può darsi che tal'ora abbia sbagliato, ma quando e se sbaglio vi fù, lo commisi per eccesso, non mai per difetto d'amore. Firmato: Italicus.
(Il Popolo di Aosta)

sabato 29 aprile 2006

LA RESA DEI CONTI (1943)

L'ex fascista antemarcia, ex colonnello del regio esercito e speriamo presto ex amministratore delegato della Cogne di Aosta Alberto B. è un traditore. Prima del fattaccio del 25 luglio, questo signore per giustificare la sua lauta prebenda cui l'incarico affidatogli dà diritto (ufficiali: 200 mila lire annue), non essendo in condizioni di esibire alcun titolo di particolare competenza nei problemi siderurgici, minerari eccetera, sbandierava ai quattro venti la sua fede fascista e sussurrava ai confidenti, che alla Cogne era stato chiamato personalmente dal Duce. Il 26 luglio, questo signore, gettando la maschera, ha immediatamente cercato di rifarsi una verginità liberale e in combutta con quel losco figuro ex colonnello Egidio B. ha iniziato una vera e propria caccia al fascista. (Il Popolo di Aosta)

LE CITTA' FERITE (1943)

Alcune tra le nostre belle e care città sono state ferite dall'alto duramente, quando parevano reggere placide sui loro capi la serenità del cielo. Abbiamo detto 'cielo' e potremmo dire Iddio. I nemici non li abbiamo nominati, quasi che essi, colpendoci, non ci abbiano potuto veramente toccare. E se le città nostre sono state ferite, ferite nel volto, nelle membra, nel cuore, esse sono state ancora diminuite nella loro bellezza, ma in certa loro deformità di oggi noi sappiamo discernere una bellezza superiore, tutta spirituale. Le ferite poi del cuore, come le più dolorose, così sono anche le più pronte a rimarginarsi. Genova, Milano, Torino, belle e care città ferite! Possa un giorno l'amore delle vostre genti restituirvi intere. E' fede questa, io lo so. E' fede ingenua dirà qualcuno. Io dico che fede è garanzia di purezza. David Invrea.
(La Provincia d'Aosta)

UN FILM DI SUCCESSO (1942)

Il Super Cinema Savoia di Aosta, dal 22 a tutto lunedì 26 ottobre presenta il grandioso e spettacolare film "Bengasi", il colosso dei colossi, il capolavoro di Augusto Genina, il più drammatico e imponemte film fin'ora mai realizzato in Italia. "Bengasi" è il film dedicato alla donna italiana interpretato da due grandi nomi: Amedeo Nazzari e Fosco Giachetti.
(La Provincia d'Aosta)

giovedì 27 aprile 2006

PESCECANISMO (1942)

Ogni guerra ha il suo pescecanismo, ma quello messo in atto oggi è diverso da quello attuato nell'altra guerra, è più astuto, più guardingo, più usuraio. Credono di aver trovato il sistema infallibile di mantenere intatta la loro disonesta ricchezza. E comperano, comperano a qualsiasi prezzo campagne, ville, case, vino, legna, quadri, monete antiche, brillanti eccetera. Immagazzinano, nascondono, ammucchiano. Il pescecanismo è la vera quinta colonna in Italia. Una colonna di malvagi, di criminali e di egoisti che per bandiera hanno una fetta di lardo e per patria il portafogli gonfio. Il Ministro delle Finanze ha minacciato contro detta colonna un energico intervento dopo la guerra. Subito! diciamo noi, immediatamente senza perdere tempo. Punto di partenza deve essere il 10 giugno 1940.
(La Provincia d'Aosta)

mercoledì 26 aprile 2006

VALLE D’AOSTA: "LAMERICA"... (2006)

La giovane vittimaFatima Saamali aveva 24 anni. Il miraggio di una vita migliore l'aveva spinta fino a noi, "Lamerica" dei disperati. Era arrivata alcuni anni dopo a seguito del marito Hamid Krouffi, 38 anni. Il sogno però si era infranto con la dura realtà, pertanto, visto che le cose non si mettevano economicamente bene a causa della poca predisposizione al lavoro da parte del marito, Fatima decideva di prendere lei in mano la situazione trovandosi un lavoro in un ristorante di Pila, località sciistica sopra Aosta. Soldi che non bastano mai e vino ingurgitato dal marito nulla facente costringono Fatima ad una scelta obbligata: lasciare il marito ormai diventato violento e iniziare una nuova vita. Tutto questo lo mette in pratica sabato 22 aprile, dato che la sera precedente, dopo botte e insulti, il marito le ha fatto passare la notte rinchiusa - assieme alla loro figlia di 15 mesi - nella toilette di casa.
Sabato pomeriggio quindi, raccolte poche cianfrusaglie, Fatima con la piccola Safaà prende il pullman ad Aosta con direzione Quart. Lì, in un alloggio a due passi dalla statale 26 vi abita infatti il fratello con la cognata. Gli ha telefonato la mattina stessa: «Vengo da te perché non ce la faccio più a vivere con Hamid». Alle quattro del pomeriggio Fatima scende dal pullman. In casa del fratello per un attimo ritrova la serenità.
L'omicidaVerso le otto si accinge a preparare una torta quando qualcuno bussa alla porta a vetri che dà sul giardino. E' il marito. Chissà cosa avrà pensato Fatima in quel momento, di certo non avrà immaginato minimamente che il padre di sua figlia portasse la morte. Appena entrato infatti, l'uomo estrae da dietro la cintura un lungo coltello a seghetto da cucina e senza profferir parola le si avventa addosso. Due, tre colpi all'impazzata, uno dei quali le amputa due dita della mano. Il dolce sapore della torta ora svanisce nell'orrore. Un tentativo di salvare Fatima da parte del fratello ottiene soltanto una piccola tregua, ed è in quel momento che Fatima fugge sulla strada cercando scampo. Lungo la statale 26 sono molte le auto che sfrecciano nel buio della prima sera e Fatima, sanguinante, inutilmente cerca di fermarle. Con indosso i vestiti della festa, molti automobilisti stanno recandosi magari in qualche ristorante, in qualche bar a festeggiare il rito del sabato sera.

Il luogo dove è stata uccisa la donna«Vale la pena perder tempo per qualcosa che non mi riguarda?» avranno pensato pur avendo notato che un ombra con fare minaccioso seguiva Fatima con un coltello in mano. Quell'ombra infatti era il marito che stava per completare il suo macabro disegno. Raggiunta la moglie sul ciglio erboso della statale, questi la gettava a terra poi, come ad un agnello, tirandole su la testa per i capelli con un grosso fendente la sgozzava. Fatima Saamali, marocchina di 24 anni proveniente da Ras El Ain è morta così, tra il rumore delle auto che sfrecciavano e il pianto di sua figlia Safaà, portata macabramente sul suo corpo ormai esanime pochi minuti dopo dal marito e padre assassino: «Guarda. Ho fatto questo perché tua madre non mi ascoltava più. Che ti serva da lezione quando sarai più grande».


Tutto questo è successo alle ore 20.30 di sabato 22 aprile 2006, nella civilissima Europa del terzo Millennio...

martedì 25 aprile 2006

GIOVENTU' BRUCIATA...(1942)

Si nota nei bar o nelle pasticcerie all'ora dell'aperitivo, ragazzine talvolta non ancora diciottenni le quali, non paghe della libertà malamente accordata dalle loro troppo deboli madri, si compiacciono di esebirsi in pose che, a parte ogni altra considerazione, stonano fortemente con il clima duro che stiamo vivendo. Le vediamo che gesticolano sulla soglia dei suddetti locali pubblici, affrettando con la sigaretta fra le labbra un emancipzione di genere alquanto dubbio. Le loro mamme, se non hanno ancora del tutto perso il prestigio, faranno bene a persuaderle a non mettersi tanto in vista, di non ostentare pose e soprattutto di non fumare in pubblico, che non sta bene per le donne in generale e per le ragazzine in particolare. E' ora di smettere di giocare all'equivoco della modernità. La modernità non consiste nell'usare un frasario da caporale degli zuavi o dell'umorismo di bassa lega o nello sbuffare fumo sul naso a chi passa dalla soglia dei locali pubblici. E plaudiremo le autorità se con lo stesso tempismo già usato contro le donne in pantaloni, impartiranno direttive per richiamare in genere la gioventù di ambo i sessi alle buon regole del contegno pubblico e per far, nella specie, applicare rigorosamente il divieto di vendere tabacchi ai minorenni. Maschi o femmine che siano.
(La Provincia d'Aosta)

lunedì 24 aprile 2006

FAME E BORSA NERA (1941)

Un litro d'olio che sul listino ufficiale si dovrebbe trovare a lire 14 viene venduto invece a 80 lire. Lo zucchero, da 7 lire e 80 centesimi costa invece 30 lire. La carne di maiale dalle 19,80 del calmiere è passata alle 150 lire del mercato reale. E sui giornali cosa si scrive? Ecco qua: "Non occorre rimanere schiavi del filetto di bistecca. I piedini del vitello, le orecchie di maiale, la carne di cavallo costituiscono un ottimo piatto".
(La Provincia d'Aosta)

ONORE AI CADUTI VALDOSTANI (1942)

Caporal maggiore Jacquin Annibale di Francesco, nato ad Issogne, classe 1915, caduto sul fronte albanese il 4 dicembre 1940-
Soldato di sussistenza Vuillermin Giuseppe Arturo di Amato, Issogne, classe 1917, deceduto sul fronte albanese il 25 novembre 1940-
Soldato del IV° Reggimento Alpini Rodoz Francesco Casimiro, Issogne, classe 1914, deceduto il 21 febbraio 1941-
Soldato Borrettaz Giovanni Valente, Issogne, classe 1914, caduto in un azione di guerra sul fronte albanese il 30 marzo 1941-
A questi eroi, la riconoscenza eterna della popolazione valdostana.
(La Provincia d'Aosta)

sabato 22 aprile 2006

PENSIERI E... PAROLE (2)

“Guai se spunterà un ciuffo!” tuonò il presidente Ahmadinejad, “poiché i foulard dovranno essere ampi e non dovranno lasciare intravedere neanche un capello.”.
Questa notizia la riporta la stampa nazionale di questi giorni, e il tutto fa parte delle nuove regole morali iraniane. Un altro giro di vite dunque al mondo della donna, la quale, da ora in poi, non dovrà vestire con “spolverini stretti che mettono in risalto le curve e pantaloni che lasciano scoperte le caviglie” e “non potrà neanche portare a passeggio i cani perché considerati animali impuri.”
E pensare che Reza Shah, fondatore della dinastia Pahalavi, già nel 1925 con l’intento di modernizzare l’Iran a tutti i costi, dopo istruzione, strade e ferrovie portati a livelli mai conosciuti nel Paese, considerò il ‘ciador’ simbolo di arretratezza, imponendo pertanto ai mercanti di non vendere più costumi tradizionali ma solamente abiti in stile occidentale. Sappiamo come è finita la dinastia in oggetto, tanto che oggi il ritorno al passato ‘più che remoto’ è sotto gli occhi di tutti. “Da domani - si legge ancora sui giornali - i poliziotti pattuglieranno le vie di Teheran multando e arrestando le disobbedienti”, ree soltanto di scimmiottare l’occidente.
Ma quanto dovrà sopportare ancora la donna - in questo caso iraniana - prima di essere considerata “donna”?

L'E' TUTTO DA RIFARE...(1941)

Ultime due partite disastrose per l'Aosta. Contro il Cuneo infatti, la squadra rosso/nera ha perso per 7 a zero e contro il Cavagnaro 6 a tre. In classifica, l'Aosta si trova nella penultima posizione e in 9 partite ha realizzato 2 reti e ne ha subite ben 29. L'è tutto da rifare dunque!
(La Provincia d'Aosta)

venerdì 21 aprile 2006

NUOVO PALAZZO DELLE POSTE (1941)

Alla presenza di un folto pubblico, è stato inaugurato ieri 28 ottobre, il nuovo palazzo delle Poste e Telegrafi. Le autorità erano rappresentate dal Prefetto Signorelli, da Sua Eccellenza il Vescovo, il Podestà e da tutte le altre cariche provinciali e cittadine convenute nell'ampia sala d'ingresso del nuovo edificio. Il Palazzo delle Poste ha una costruzione semicircolare e gli uffici sono disposti in modo che il pubblico possa accedere agli sportelli con la maggiore speditezza, onde agevolare il traffico postale. I vecchi uffici sono stati completamente tolti da piazza Carlo Alberto e sono state tolte le cassette postali che molto probabilmente verranno rimesse sotto il porticato del Palazzo Civico, come da desiderio della cittadinanza.
(La Provincia d'Aosta)

giovedì 20 aprile 2006

PENSIERI E… PAROLE (1)

“Lei vuole entrare in discoteca senza pagare l’ingresso e per di più vuole anche una bevuta gratis?” Il buttafuori alla cassa già scalda i muscoli. “Ma guardi che fuori Valle questo avviene...” borbotta il tapino. Il palestrato a questo punto tenta un approccio: “Ma lei chi è?”
“Sono il guidatore designato.”

Il buttafuori esplode: “E’ il ‘guidatore designato’ ha detto? Allora ‘sgommi’ e se ne vada.”
Conversazione che potrebbe succedere, poiché la Valle d’Aosta è - per il momento - una delle pochissime regioni italiane a non riconoscere questa ‘categoria’ in evoluzione, nata appunto per prevenire le cosiddette “stragi del sabato sera”.
Lo ha detto Lilly Breuvè, presidentessa regionale da oltre trent’anni del Silb (Sindacato Italiano Locali da Ballo). Il tutto viene riportato da “La Vallée Notizie”, nel cui articolo la stessa ammette che “Dovremo sicuramente ridisegnare il mondo del divertimento notturno, e tra queste innovazioni, istituire locali il cui scopo sia quello di ritrovare il piacere dell'aggregazione”. Ma per quanto riguarda il ‘guidatore designato’ da far entrare gratis? “Per il momento questa possibilità non è stata persa in considerazione...”
Strano modo di agire però, poiché dopo i solenni proclami emessi dai gestori di discoteche locali per salvaguardare l’incolumità dei loro clienti, al primo impatto con la ‘pecunia’, al diavolo i buoni propositi...

DENUNCIATE GLI SPECULATORI! (1941)

Mentre tutto il mondo è in orgasmo e ad una ad una le nazioni sono prese dal vortice della guerra, è doloroso assistere a quanto succede tutti i giorni in qualità di speculazioni e di egoismo tra gli uomini del nostro Paese. Tali fatti che giornalmente vengono alla luce sui giornali, sembra che riguardino specialmente la categoria dei commercianti ma sono fatti che invece coinvolgono un po' tutti. Questa è un offesa al lavoratore, un offesa al combattente, alla dignità del popolo onesto. Nonostante tutte le guerre e i severi provvedimenti adottati dal Governo, ogni giorno vengono alla luce nuovi fatti incoscienti e inumani. Quante sono le persone che si lasciano lusingare all'acquisto di merce che pagano oltre cinque o sei volte il loro valore e non hanno il coraggio di denunciare il ladro che gli ruba il denaro? Denunciateli! Questo è uno dei primi grandi doveri di ogni cittadino. Denunciateli, perchè essi sono i traditori della patria!
(La Provincia d'Aosta)

martedì 18 aprile 2006

RAZIONAMENTO DEGLI ALIMENTI (1941)

Anche nei pubblici esercizi entra in vigore il razionamento. La somministrazione di carne bovina, caprina, ovina e suina, rimane consentita solo nel giorno di sabato. Per il pollame, i giorni consentiti sono il sabato, domenica, lunedì e martedì. La somministrazione del coniglio, cacciagione e pesce, è consentita invece tutti i giorni. Il pane poi dovrà essere servito in formati piccoli ed in pezzi ben affettati e tagliati. Il pane comunque non deve essere lasciato a disposizione del cliente nei cestelli sui tavoli. Così pure per l'olio, che sarà servito di volta in volta dal cameriere per condire le insalate. Il numero dei piatti per ogni persona sono limitati come segue: Un antipasto oppure una minestra. Un piatto di carne, di pesce oppure di uova con contorno di legumi, patate e verdura. Formaggio o dolce nei giorni consentiti e per finire, frutta. (La Provincia d'Aosta)

sabato 15 aprile 2006

POSTO DI RISTORO IN CORSO BATTAGLIONE (1940)

Grazie all'attività della Federazione dei Fasci Femminili, in corso Battaglione è sorto un posto di ristoro per militari di passaggio. Aosta, essendo per ragioni strategiche la sponda del nemico, pullula infatti di militari i quali, stanchi e polverosi, si soffermano con gioia al modesto banco coperto di ceste ricolme di cibarie e bibite, sorridendo di gratitudine alle donne che vi operano con spontanea e gentile cordialità notte e giorno.
(La Provincia d'Aosta)

TRAGEDIA CONIUGALE (1940)

Il fatto è avvenuto a Sala Dora (La Salle ndr). Nella mattina del 14 giugno nel villaggio di Morge a 1636 metri, l'alpigiano Claudio P. di 46 anni, ha ucciso a randellate la moglie Elodia P. 44 anni, dalla quale viveva separato. La donna, che dopo la separazione si era trasferita a Torino, era in questi giorni in Valle d'Aosta. L'uomo, saputo l'indirizzo, l'ha raggiunta e dopo un accesa discussione l'ha uccisa. I due coniugi erano separati da moltissimi anni, essendo impossibile la convivenza della moglie, buona e laboriosa, col marito violento , geloso e rissoso. La coppia aveva due figli, di cui l'ultima è una ragazza di 18 anni. Pare che il marito mal sopportando il distacco della moglie, abbia pronunciato la minaccia che presto o tardi si sarebbe vendicato e l'avrebbe uccisa.
(La Provincia d'Aosta)

venerdì 14 aprile 2006

L'ITALIA E' IN GUERRA (1940)

Il 10 giugno del 1940 è un lunedì caldo e afoso. Nella mattinata a Roma si sono avuti alcuni piovaschi ma verso mezzogiorno il sole è tornato a splendere. Nel primo pomeriggio, Piazza Venezia comincia ad animarsi. Alle ore 17,30, Mussolini si affaccia all'ormai famoso balcone. Dopo un tripudio di voci e bandiere, la folla si fa muta, e il Duce lancia il suo messaggio: "Un ora segnata dal destino sta per scoccare sul quadrante della storia l'ora delle decisioni irrevocabili. La storica decisione, la decisione irrevocabile è presa. Scendiamo in guerra contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell'Occidente, che in ogni tempo hanno ostacolato la marcia e spesso insidiato l'esistenza del popolo italiano".
(La Provincia d'Aosta)

LE MONT BLANC PASSA DI MANO (1940)

Il settimanale locale Le Mont Blanc esce nelle edicole per l'ultima volta il 15 marzo del 1940.
Al suo posto subentra dunque "La Provincia d'Aosta". E' un settimanale decisamente di parte, costa 30 centesimi ed esce il giovedì. Il suo primo direttore è Lino Mirko Pacchioni.

domenica 9 aprile 2006

NEI GUAI DUE COMMERCIANTI (1940)

DENUNCIATI DUE MACELLAI -
Elvira B. di 41 anni e Luigi R. di 43, ambedue esercenti di macelleria in un paese dell'alta valle, sono imputati di aver macellato un cane e di averlo depositato nel mattatoio privo di zampe e testa, assieme ad altri capi di bestiame macellati e destinati alla vendita al pubblico. Sono altresì accusati di aver alterato la misurazione della stadera frodando così sul peso. (Le Mont Blanc)

sabato 8 aprile 2006

OCCHIO AI FURBI...(1940)

RIGOROSE MISURE CONTRO GLI INCETTATORI -
Data l'attuale situazione economica, qualcuno può essere tentato di accaparrare merci, e in particolar modo quelli di prima necessità, con evidente danno alla normalità del mercato. I commercianti non hanno forse più bisogno di avvertimenti, poichè è lecito pensare che sappiano bene quello che li attende se si dovessero far tentare dall'illecito accaparramento, magari con lo scopo di rarefare i prodotti sul mercato onde farne salire i prezzi. Ma c'è anche il consumatore che potrebbe seguire questa strada, ed è proprio a lui che ci rivolgiamo: Nessun altro genere, oltre al caffè e allo zucchero è stato razionato. La vita economica della nazione deve più che mai contare sulla solidarietà e sulla comprensione unanime di tutti i cittadini, la cui disciplina non deve venir meno in alcuna occasione e per nessun motivo. (Le Mont Blanc)

UN OSPEDALE EFFICIENTE (1940)

SI TIRANO LE SOMME -
Nell'anno appena finito, il numero delle persone che sono state ricoverate al Mauriziano sono state 1.750 e le giornate di presenza 38.106. La percentuale dei decessi in chirurgia è stata del 4,7 per cento e in medicina dell'11,6. (Le Mont Blanc)

DISATTENZIONE FATALE (1939)

TRAVOLTI E UCCISI DAL TRENO -
I due fratelli Parettaz di Issogne, sono stati maciullati da un treno vicino a Torino, dove i due si trovavano per lavoro. Con le sbarre ancora abbassate dopo che un treno era appena passato, i due fratelli si accingevano ad attraversare i binari. Sfortunatamente in senso opposto sopraggiungeva il diretto Milano/Torino che li uccideva all'istante. (Le Mont Blanc)

venerdì 7 aprile 2006

IL PAPA E' MORTO (1939)

DOLORE ANCHE IN VALLE D'AOSTA -
Sua Santità Pio XI°, il Papa della conciliazione, è morto stamane alle ore 5,31 alla vigilia del decennale della storica ricorrenza che egli intendeva celebrare solennemente domenica 12 corrente. I valdostani, che veneravano nel Pontefice anche il Papa alpinista, hanno abbrunato le loro bandiere. (Le Mont Blanc)

lunedì 3 aprile 2006

TOMMASO ONOFRI: SDEGNO, RABBIA, REPULSIONE...

E' finita nel peggiore dei modi per Tommy, il bambino rapito un mese fa per estorsione e da
un mese diventato "figlio di tutti noi".
Tommaso Onofri, 18 mesi, è stato infatti ucciso subito dopo il sequestro e seppellito sotto un palmo di terra.
I suoi carnefici, individuati, hanno confessato l'orrendo crimine.
Per la società civile il primo pensiero è stato uno solo: "Pena di morte".

No... troppo veloce l’espiazione, un lusso per gli assassini, perciò niente di tutto ciò,
perchè la loro deve essere una
sofferenza continua diluita nel tempo.

Rinchiudiamoli e buttiamo via la chiave.








Per te, piccolo Tommy,
bambino che non diventerai mai uomo,
una dolce carezza.

sabato 1 aprile 2006

FUGA DALLE MONTAGNE...(1939)

PERCHE' DIMINUISCONO SEMPRE PIU' I MONTANARI?
Le cause di questo spopolamento sono parecchie: natalità scarsa, mortalità generale forte, emigrazione. Queste tre cause principali, danno origine ad altri fattori: ambiente umano povero e primitivo, case miserrime e affollate, senz'aria né luce e senza i più elementari requisiti di igiene. Alimentazione eccessivamente semplice o monotona, con prevalenza eccessiva di idrati di carbonio (polenta, pane di segala, patate, castagne eccetera). Lavoro faticosissimo, estenuante, al quale partecipano uomini, donne e bambini. Assistenza sanitaria insufficiente, pochissimi medici condotti e tutti, per necessità, residenti in basso, per cui distanze enormi da percorrere dopo ogni chiamata. (Le Mont Blanc)