domenica 30 settembre 2007

SPOSARSI E POI MORIRE (2007)

Un matrimonio in punto di morte per Lorenzo D'Auria, il giovane agente del Sismi rimasto ferito in Afghanistan durante il blitz per la sua liberazione. Da giorni infatti, lo 007 italiano era stato sequestrato assieme ad un collega da un gruppo di predoni afgani. Nel violento scontro a fuoco tra le forze italo inglesi e i sequestratori, Lorenzo D'Auria rimaneva gravemente ferito. Ed è nell'ospedale militare del Celio a Roma che giovedì scorso, attaccato ad un respiratore artificiale per tenerlo in vita, Lorenzo D'Auria si è sposato con rito sia religioso che civile con la compagna Francesca, la madre dei sui tre figli tutti in tenera età. Una cerimonia -possiamo intuire- silenziosa e colma di dolore per questo "Si" pronunciato "idealmente" dallo sposo, un rito previsto nel diritto canonico come "articulo mortis" per urgenza di morte del coniuge. Non ci saranno banchetti nè auguri nè viaggio di nozze per Lorenzo e Francesca, ma un domani che purtroppo non porterà nessuna felicità. (Gericus)
(foto: Lorenzo e Francesca)

STOP KILLING BUDDHIST MONKS! (2007)

Sono più di mille i monaci buddisti rinchiusi nella prigione di Rangoon e circa duecento le vittime rimaste sulla strada, colpite dal fuoco della polizia. Testimoni oculari affermano che per non lasciarli in vista al mondo intero, l'esercito abbia velocemente raccolto i cadaveri e sepolti nottetempo in una fossa comune. La giunta militare birmana dunque mostra il volto peggiore, e con protervia nega pure all'inviato dell'Onu Ibrahim Gambari di "mettere il naso" nel mattatoio di Rangoon, 'dirottandolo' alla volta di Naypyidaw, città 400 chilometri più a nord. Nel frattempo, camion dotati di mitragliatrici e furgoni pieni di miliziani controllano le strade, mentre in tutto il mondo civile sale lo sdegno per questo massacro.
"Stop Killing Buddhist Monks"! (Gericus)

sabato 29 settembre 2007

ALBERTO STASI A CASA (2007)

Una situazione che si ingarbuglia sempre più. L'indiziato numero uno nel delitto di Chiara Poggi se ne torna a casa. Il gip infatti non ha convalidato il fermo. Era nell'aria tutto questo, perchè gli indizi a suo carico non erano, come si dice in termine giuridico, schiaccianti, quindi non rilevanti. Tutto dunque riparte da capo, con il giovane che dopo alcuni giorni passati in una cella del carecere di Vigevano esclama "Sono uscito da un incubo, non dalla disperazione". Computer, essenza di sangue sotto le scarpe e macchie di sostanze ematiche rinvenute sui pedali della sua bicicletta non sono sufficienti ad incrimnarlo, mentre un dubbio, io credo, comincia a balenare tra gli inquirenti. Può un giovane "perbene" come Alberto Stasi aver commesso quel crimine? E se si, può continuare a sostenere la sua tesi di innocenza senza una minima incertezza? In poche parole: può sussistere l'ipotesi di una terza persona nel delitto? Alla notizia della scarcerazione di Alberto Stasi, i genitori di Chiara, con la compostezza di sempre hanno dichiarato che "Non vogliamo un colpevole a tutti i costi, ma vogliamo che si dia una spiegazione alla morte di mia figlia". Veleni e sospetti però crescono a Garlasco, mentre il padre di Alberto, da giorni ormai sotto pressione si sfoga con i fotografi: "Paparazzi di merda!". Sembra di essere ritornati a Cogne... (Gericus)
(
foto: Alberto Stasi mentre torna a casa)

venerdì 28 settembre 2007

15 MUCCHE IN CERCA DI UN TETTO (2007)

AOSTA - Scenderanno dagli alpeggi domani, sabato 29 settembre le mandrie che per tutta l'estate hanno pascolato in alta montagna, pertanto nel capoluogo e nei paesi a valle si prepara la grande festa del rientro, ovvero la "desarpa", quell'appuntamento che tanto affascina turisti e residenti. Per un allevatore di Saint Christophe, Ennio Cimberio però non sarà festa, poichè le sue 15 bovine non potranno entrare nella stalla, sequestrata dal Tribunale di Aosta. La causa, mossa da dei vicini, è l'odore che da sempre hanno emanato bestie e loro... lasciti. Una convivenza andata avanti per secoli e che ora scatena risentimenti e giri di carte bollate, avvocati e tribunale, sequestri e tentavi -come quello fallito di ieri- di dissequestri. Il rito della "desarpa" quest'anno sarà dunque una festa ammezzata. Grosse nubi nere infatti gravano sul settore dell'allevamento. Da secoli molte stalle sono infatti inglobate nei villaggi e questo precedente crea allarmismo negli addetti ai lavori, se pensiamo poi che nel vicino Vallese, recentemente hanno proibito i campanacci alle mucche e a Saint Vincent hanno intimato di zittire il canto di un gallo. Un antico proverbio dice "quando la convivenza in una tana tra un riccio e un topo diventa impossibile, ad andarsene è sempre quest'ultimo". A Saint Christophe è successo l'opposto... (Gericus)
(foto: mucche nel centro storico in occasione della Desarpa)

mercoledì 26 settembre 2007

GEN. ROBERTO SPECIALE: LA DIGNITA' (2007)

AOSTA - La dignità non è merce di scambio, e poi, quando uno ce l'ha se la tiene ben stretta. E' questa l'impressione che mi diede il generale Roberto Speciale (foto) quando il 28 ottobre del 2006 venne in visita ufficiale -prima volta in assoluto nella storia della regione- agli uomini della Guardia di Finanza di Aosta. Impettito nella sua divisa di alto ufficiale, Roberto Speciale dopo un saluto al Tricolore passò in rassegna ai militari schierati nel piazzale della caserma di Pollein. E non fu solo l'esecuzione di un protocollo, poichè l'alto graduato strinse la mano ad ognuno degli oltre 150 militari e per tutti parole di stima, poi, quel dialogo che trovò spazio nei giornali del giorno dopo: "Se potessi, vi alzerei lo stipendio, mentre invece posso parlarvi solo di serenità". Dignità e attaccamento alla divisa, al proprio dovere. Sappiamo oggi come è andata a finire. Le persone tutte d'un pezzo sono scomode al potere costituito, e talvolta "abdicano" in silenzio e a testa bassa al volere del Palazzo. Con il generale Roberto Speciale questa volta non è andata così, perchè come ho detto all'inizio, "la dignità non è merce di scambio, e chi ce l'ha se la tiene ben stretta"... (Gericus)

QUESTA E' L'ITALIA... (2007)

LETTERA APERTA
AL PENSIONATO OTTANTENNE DI CAGLIARI.

"Tutti abbiamo appreso quello che ti è successo, di quel pacco di pasta e di formaggio che ti è scivolato dalle tasche dopo un tentativo maldestro di nasconderlo al vorace "bip" della cassa. Abbiamo saputo che hai pianto sia per la vergogna che per il gesto, e sappiamo che erano lacrime sincere, disperate, che uscivano dagli occhi e dal cuore di un uomo onesto. Caro nonno cagliaritano; le tue lacrime sono le nostre, perchè tutti noi ci sentiamo in colpa per te. Ci sentiamo in colpa perchè non abbiamo fatto abbastanza per assicurarti una vecchiaia dignitosa dopo una vita spesa nel lavoro. Non abbiamo fatto e non facciamo abbastanza per ostacolare e combattere un Governo che sperpera soldi a piene mani e lascia morire nella miseria chi prima di noi ha lavorato per costruire questa società e che magari, la voleva e la sognava senz'altro migliore di quella che è. Non rammaricarti dunque caro nonno, perchè tutti sappiamo quanto sia umiliante mettere insieme pranzo e cena con quella miseria di pensione che ti passa questo Stato allo sbando, dove ogni giorno è fatto di rinunce, di bollette che arrivano e di medicine, che magari non si comprano per risparmiare. Il proprietario del negozio "ha capito il tuo dramma" come un figlio capirebbe quello del proprio padre, e ti è venuto incontro, come pure gli abitanti della periferia di Cagliari che ti hanno dimostrato la loro solidarietà e comprensione organizzando una raccolta di alimenti a tuo nome. La tua dignità è intatta, caro nonno cagliaritano. Altri devono vergognarsi di ciò che ti accaduto, ma questo è un altro discorso; per loro la dignità è un auto blu...
Con affetto e immutata stima, Gericus"

martedì 25 settembre 2007

L'ARTE DELL'ORRORE (2007)

Cosa ci sia di "artistico" in questo scatto lo sa soltanto il suo autore, Oliviero Toscani, colui che da tempo ci ha abituati a foto inguardabili. Adesso è il momento di "No Anorexia", immagine nuda e cruda di un anoressica, tale Isabelle Caro, attrice, 27 anni, alta 165 cm, con il peso corporeo che oscilla dai 25 (!) ai 40 chilogrammi. In pratica, pelle e ossa, con uno sguardo che ricorda la tragedia di certe latitudini africane. Quest'immagine dunque, campeggia su numerosi cartelloni pubblicitari in giro per l'Italia, manifesto choc ideato da Oliviero Toscani per combattere il cosiddetto "male del secolo". Mostrare il male per combattere "il male" è un idea vincente? "So che il mio corpo ripugna" ha scritto sul suo blog Isabelle Caro, "ma spero che la mia foto faccia capire i pericoli di questa malattia". E qualcuno a quanto pare è d'accordo con lei scrivendo:
"Voila je trouve que la campagne de pub que tu a fais avec le photographe italien est très belle et tu a bien fais de te servire de ta maladie pour que d'autre qui sont dans le même cas que toi réagis et que l'industrie de la monde arrête de nous montrer des top model ressemblent a des brindille. Je suis de tout cœur avec toi et je souaite que tu guérisse bisou d'une belge qui t'admire beaucoup courage". Mah... (Gericus)
(foto: Isabelle Caro)

SALVATE LA MUCCA "TORMENTA"! (2007)

AOSTA - Che strano mondo si sta srotolando davanti a noi! Sarà il progresso, la globalizzazione, l'incomunicabilità... chissà. Fatto sta che qui in Valle d'Aosta, dove la mucca è sempre stata venerata perchè un po' il simbolo di quel duro mondo agricolo fatto di sudore e duri sacrifici, beh, proprio la mucca ora viene messa sotto accusa. Roba da non crederci, dal momento che l'amore del valdostano verso questa bestia lo si manifesta annualmente incoronando una "Mucca regina", cioè colei arrivata dopo molte 'battaglie' vinte tra consimili nel corso dei mesi a conquistare l'ambito trofeo. Succede a Saint Christophe, dove ad un allevatore e proprietario di una stalla contenete 12 bovine è stato inviato un avviso di garanzia per "violazione dell'articolo 674 del Codice penale". Come mai tutto questo? Semplice, per i cattivi odori che fuoriuscivano dalla stalla e che proprio non erano graditi ai vicini i quali, dopo esposti, petizioni, ordinanze, ricorsi e sequestri, vedevano accolte dal tribunale le loro richieste con quell'atto di garanzia recapitato all'allevatore in questi giorni. Dove sta la ragione in questa guerra "del letame"? Sicuramente un po' di qua e un po' di là, anche se tutto ciò mi fa capire una cosa: la Valle d'Aosta, quella raccontata dai suoi romantici cantori come una terra "dove il verde dei pascoli nutre mucche sanissime", beh, quella terra non esiste più. In quegli storici e stretti vicoli dove una volta sfilavano mandrie e fatiche, oggi, ristrutturate le vecchie abitazioni vi sostano costosi fuoristrada. E' questo l'emblema di due mondi sempre più lontani e che si scontrano inesorabilmente, passato e presente, aratro e Bmw, stalla e taverna. Se questo sia un bene non lo so: chiudere una stalla è condannare il nostro passato e mettere in discussione il futuro. Il soldato Ryan è stato salvato. Salviamo adesso la "mucca Tormenta". (Gericus)

ALBERTO STASI: LA SVOLTA? (2007)

Per il delitto di Garlasco sembra essere arrivati all'epilogo: Alberto Stasi, fidanzato di Chiara Poggi, la giovane massacrata nella sua casa il 13 agosto scorso, da ieri sera è stato trasferito in stato di fermo nel carcere di Vigevano, in attesa dell'udienza di convalida del Gip. Contro di lui, l'accusa di essere l'autore materiale dell'omicidio della ragazza. Quarantatre giorni di indagini serrate poi la prova inconfutabile -per gli inquirenti- della sua colpevolezza. Tracce ematiche appartenenti alla vittima infatti, sono state trovate dai Ris sui pedali dell'ormai famosa "bicicletta nera da donna", quella che una testimone assicurò di aver visto appoggiata al muro della villetta della vittima giusto nelle ore del delitto e poi sparita. Arrivati alla Procura di Vigevano i responsi di queste analisi, alle due del pomeriggio, notificandogli il provvedimento restrittivo, i carabinieri hanno prelevato da casa Alberto Stasi portandolo in caserma, dove alla presenza dei suoi legali, alle 17 è iniziato un lungo e serrato interrogatorio conclusosi verso le 22.30. All'uscita della caserma e al grido di "Assassino! Assassino!" lanciatogli da un gruppetto di persone, Alberto Stasi a bordo di una gazzella è stato portato in carcere. Un epilogo quasi scontato dovuto ai troppi fatti incongruenti tra alibi e movimenti, primo fra tutti quell'assenza di tracce organiche rinvenute sotto le sue scarpe e quel computer che in parte aveva smentito la versione del giovane in quanto a tempistica. Smascherato dunque il "biondino dagli occhi di ghiaccio" che per più di un mese era riuscito a tenere in scacco gli investigatori? Per gli inquirenti non ci sono dubbi, mentre per la madre di Chiara Poggi questo è un epilogo che riapre maggiormente le ferite: "Se questa è la verità, è come se mia figlia fosse stata uccisa per la seconda volta". (Gericus)
(foto: Alberto Stasi ieri sulla gazzella dei carabinieri)

lunedì 24 settembre 2007

MARCEL MARCEAU . 1923-2007

Se ne è andato all'età di 84 anni Marcel Marceau, il grande artista francese considerato a ragione un mito, "l'unico nel mondo silenzioso e appartato del mimo". Amato sia dagli adulti che dai giovani, Marcel Marceau non era arrivato all'arte "per sfuggire la realtà", ma come lui ebbe occasione di dire, "per conoscere me stesso, per realizzarmi". E la sua realizzazione passò attraverso il personaggio di Bip, da lui creato nel 1947 e fu Etienne Decroux, suo grande maestro, a spingerlo verso quell'arte che allora veniva chiamata "il teatro silenzioso", ovvero quella del mimo. E fu così che per oltre cinquantanni, il "poeta del silenzio" ha portato in giro per il mondo la dolcezza dei suoi gesti, la tristezza dei suoi occhi, grazie a quell'irreale personaggio dal volto bianco e dalle labbra rosse sottili come una lama, cilindro in testa con su un fiore rosso, maglietta a righe e pantaloni bianchi, nipote di Pierrot e figlio di Charlot. Nella sua lunga e ineguagliabile carriera, più di una quarantina sono state le sue pantomime create su Bip e raccontate in giro senza una parola. E proprio su questo suo modo di comunicare, Paolo Giordano sul "Giornale" chiude il suo intervento in ricordo del Grande Mimo con una frase che a me piace riportare per intero tanto la dice lunga: "E chissà che la lezione di Bip, l'eroe del silenzio che parla, non torni di nuovo attuale nell'epoca dei discorsi che non dicono nulla". (Gericus)

MISS ITALIA E "IL FATTORE C"...(2007)

Era un percorso obbligato e arrivare al fattore "C" era solo una questione di tempo. In una televisione cialtrona come la nostra dunque, il concorso di “Miss Italia” poteva restare immune dal “peggio del peggio?" Si conferma dunque ciò che di noi italiani dicono all'estero, ovvero che siamo un popolo di guardoni, di “velinari”, di programmi "scollacciati". Spacciato come un programma per tutti poiché “è solo una vetrina di bellezze italiche”, oggi a Miss Italia siamo arrivati a mostrare il “di dietro” delle giovinette in gara poiché "parte importantissima della loro bellezza". Finalmente possiamo urlare in tutta tranquillità: "Nude! Nude!" Siamo arrivati al programma a luci rosse, a quello che in fin dei conti una parte di telespettatori voleva. Lo sappiamo tutti (suvvia, non facciamo i puritani!), che assieme alle gambe e al petto, è quello che gli uomini guardano al primo colpo. Ma tutto ciò non deve indurre gli autori di un programma televisivo a scendere nei “particolari”, poiché questo potrebbe essere l’inizio di una reazione a catena (potrei anche dire “che ben venga!”) a scegliere altri parti intime delle concorrenti ad essere “scrutate, analizzate”, che a dir la verità, è abbastanza umiliante e riduttivo per il gentil sesso. La bellezza in una donna -e in questo caso intesa come lato visivo- deve essere manifestata dal suo insieme, dall’armonia delle linee, dall’espressione del volto, dalla dolcezza di un sorriso, e non da quelle parti alle quali gli uomini sono attratti sessualmente, perchè è qui infatti che cade la barriera tra “artistico” e “porno”, tanto da far dire a Tinto Brass -e chi meglio di lui!- che «il culo è lo specchio dell’anima ed è molto più espressivo del viso.» Bene, dopo aver espresso questo "alto pensiero", le future Miss sono avvisate… (Gericus)
(
foto: sarà così la prima selezione delle Miss nel prossimo anno?)

domenica 23 settembre 2007

RECORD DI AUTO, DIVORZI E ALCOL (1983)

Alto un metro e 72 centimetri, abbastanza benestante, senza problemi di occupazione, in possesso di almeno un auto e un telefono, divorziato e con buona propensione all'abuso di alcolici. Questo è l'identikit del valdostano medio che emerge dall'indagine pubblicata nei giorni scorsi dall'Istat in occasione della presentazione di "Le regioni in cifre". Come tutte le statistiche, anche l'identikit rappresenta un paradosso. Alcuni dati. Prodotto interno lordo: La Valle d'Aosta si piazza al secondo posto subito dietro la Lombardia. In media ogni valdostano guadagna 26 milioni e 251 mila lire l'anno, circa 800 mila lire in meno di un lombardo, ma decisamente di più del piemontese (24 milioni 778 mila lire). Addirittura il doppio del siciliano (13 milioni 522 mila lire) e del calabrese (12 milioni e 30 mila lire). In percentuale nel tasso di disoccupazione (3,6) siamo secondi solo al Trentino Alto Adige, mentre in Calabria un ragazzo su cinque è senza lavoro. Infine, siamo la regione con più auto in assoluto (65 veicoli ogni 100 abitanti) e con più divorzi all'anno (oltre 120), se pensiamo che la Basilicata ne denuncia 16 ogni 100 mila abitanti. (La Stampa)

sabato 22 settembre 2007

NON PER SESSO MA PER FOLLIA (2007)

Mi stupisce il caso di Edgar Bianchi, il giovane ventottenne genovese soprannominato "il maniaco dell'ascensore" e condannato ieri a quindici anni di reclusione per aver aggredito e violentato nel giro di 30 mesi, 25 ragazzine tra i 12 e 14 anni. Mi stupisce per vari motivi, il primo dei quali è presto detto: questi non è il classico tipo sfigato, emarginato dal gentil sesso, poichè -come si scrive- "è fidanzato con una bella ragazza" e inoltre, -descrizione fatta da alcune delle sue vittime- "è un bel ragazzo", e questo dunque non guasta per avere un approccio "sano e normale" con l'emisfero femminile. E allora cos'è che ha portato questo giovane a diventare il "mandrake" del sesso violento? Il problema sta tutto qui. Non sono alla ricerca di facili attenuanti, quelli che troppo spesso abili avvocati hanno trovato per figli sterminatori di famiglie o madri assassine della prole, tutti rimessi in libertà dopo pochi anni grazie a "latenti disturbi" dovuti al passato e imputabili alla società, no. Il sesso violento va sempre punito, in qualsiasi sua forma, eccome. In questo caso però, partendo proprio dai presupposti sopra elencati, i segnali di una psiche malata ci sono tutti, disturbi che però non sono stati attentamente valutati e tenuti nella giusta considerazione in fase dibattimentale, tanto da far chiedere dal pubblico ministero una pesante condanna di reclusione a 24 anni, scesa poi a 15 grazie al rito abbreviato. Purtroppo in quest'Italia del "buffetto sulla guancia" applicato sempre più spesso da una magistratura pavida, ho visto condanne minori per tagliagole recidivi e ubriachi pluriomicidi al volante, e soprattutto, non ho mai notato un ministro, come in questo caso quello per i Diritti e Pari Opportunità Barbara Pollastrini, scendere in campo per manifestare il suo pensiero tipo "Che la pena inflitta a questo giovane sia effettiva e non simbolica". Perchè l'effettività della pena la si impone solo in questo caso e non per tutti gli altri crimini? (Gericus)
(foto: Edgar Bianchi dopo la sentenza)

venerdì 21 settembre 2007

NEVE RADIOATTIVA SUL MONTE BIANCO (1993)

COURMAYEUR - (Ao) - Non sono bastati sette anni e venti metri di neve a cancellare Cernobil. Tracce di sostanze radioattive sono ancora là, sepolte nella neve del Monte Bianco. La grande paura di una catastrofe è passata, ma gli effetti del più grave incidente a una centrale nucleare continuano. Anche a migliaia di chilometri. La scoperta è stata fatta da ricercatori del Cnrs francese con un prelievo (in termini tecnici "carotaggio"). Nei campioni estratti la settimana scorsa a venti metri di profondità sul colle del Dòme du Gouter, a 4300 metri di altezza, sono state trovate particelle degli stessi elementi fuoriusciti da Cernobil, nell'ex Unione Sovietica. Nessun nuovo allarme per la popolazione. La nube radioattiva è arrivata in Valle d'Aosta nella primavera del 1986 e le sue tracce scompariranno soltanto tra decenni. Il pericolo maggiore è rappresentato dal cesio, che ha un tempo di dimezzamento di 30 anni. L'emergenza iodio è invece passata nel giro di pochi mesi. Già nel giugno di sette anni fa, l'Usl annunciava una concentrazione in calo nel latte e negli altri alimenti. La Valle d'Aosta per parecchi giorni dopo l'incidente fu ritenuta indenne alle radiazioni di Cernobil. Si scoprì soltanto in segioto che le apparecchiature per rilevare il cesio e lo iodio non c'erano. Le analisi furono poi fatte in un laboratorio di Ivrea. (La Stampa)

E SE DIVENTASSI CATTIVO E RAZZISTA? (2007)

"Stiamo vivendo un periodo balordo: da una parte la nostra cultura ci impone accoglienza e ospitalità verso i nuovi arrivati (i cosiddetti "stranieri" siano essi extracomunitari, comunitari o connazionali); dall'altra parte questi ci ricambiano con ondate di microcriminalità che oltre al disagio provocano molta preoccupazione. Furti negli appartamenti, nelle auto, nei negozi, nelle nostre chiese, ecc. Una vera profanazione, oltre che della nostra proprietà, anche della nostra privacy. Vedere la propria casa messa a soqquadro, sportelli degli armadi aperti, cassetti rovesciati e contenuto sparso per ogni dove, sapere che un estraneo ha messo le mani nelle cose tue più intime ti fa sentire nudo, impotente, come se ti avessero in qualche modo violentato. Oltre il danno (le "spaccate" poi bisogna ripararle) c'è anche la beffa, perchè si devono sostenere costi non previsti e "salati" per riavere la propria carta di credito, la carta d'identità, la patente di guida ecc. A questo punto mi chiedo: e se diventassi cattivo, razzista e intollerante? (Lettera firnata - La Stampa - Aosta)

giovedì 20 settembre 2007

SI E' UCCISO A INTROD EMILE CHANOUX (1993)

AOSTA - L'ultima telefonata, Emile Chanoux, 49 anni, notaio, l'ha fatta al suo collaboratore Carlo J. Finita la conversazione, verso mezzanotte si è diretto ad Introd, ha parcheggiato la sua Peugeot 405 nera in uno slargo vicino alla spalletta dell'orrido, poi un salto nel vuoto da un altezza di oltre 80 metri. Il suo corpo è stato recuperato ieri mattina, venerdì 9 aprile e ricomposto all'obitorio del paese. Emile Chanoux era una voce "fuori dal coro", che non riusciva però mai ad avere seguito concreto. Richiamava gli unionisti, -epigoni del pensiero del padre ucciso in carcere dai nazifascisti tre mesi prima della sua nascita-, alla moralità della politica, li spingeva a non cedere ai compromessi. Il degrado della politica, le vicende di Tangentopoli, lo avevano spinto quest'anno a tornare sulla scena, a preparare una lista per le elezioni regionali. Il 2 aprile, in una lettera a Armido C. disegnava l'attuale momento politico fatto di una "ragnatela di interessi, di ricatti, di violenze morali e materiali che sembrano avvolgere la vita di noi tutti". Emile Chanoux nei giorni scorsi aveva accompagnato la moglie e i due figli al mare. La cerimonia funebre è prevista per domani, domenica 11 aprile, alle ore 15 a Villeneuve, suo paese d'origine. (La Stampa)

mercoledì 19 settembre 2007

BEPPE GRILLO: PAURA... (2007)

Non so se nel calendario cinese esista, ma sicuramente in Italia c'è, perchè questo è l'anno "del Grillo". E si badi bene, niente a che vedere con quello di Pinocchio, schiacciato da questi con un martello per via delle cose che diceva, perchè in questo caso, il grillo di cui si parla e che di nome fa Beppe, le martellate le tira lui. Ed eccoli qui dunque i destinatari di quelle randellate spartite equamente a destra e manca, riunitisi -che strano!- a difendere l'operato del loro bla bla bla tra una riunione veloce qui, un pranzo là e una trasferta -di lavoro, che diamine!- in un isola tropicale. Traballa il trono ai politicanti di professione dunque e ai portaborse che non portano niente, e l'isterismo che ne viene fuori ha l'aria del "Tutti a casa" di antica memoria. Una prova? "Grillo è solo un delinquente senza cuore, un ignorante costituzionale", tuona il ministro della Giustizia Clemente Mastella. (il Giornale 19.09.07) Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica mette in avviso gli italiani: "Un esagerato sensazionalismo e un eccessiva retorica dell'antipolitica può spingere il Paese verso una situazione pericolosa". (La Stampa 19.09.07) Pericolosa, per chi? Allude forse alla sua situazione di futuro disoccupato? Ferdinando Casini invece bolla così il raduno di Bologna: "Una manifestazione di cui dovremmo vergognarci". (La Stampa 10.09.07.) In effetti perchè non dovrebbero? Marco Follini, a quanto pare (La Stampa 13.09.07.) si sente al di sopra di certi sospetti: "Stucchevole il ceto politico che gli scodinzola dietro". "Gianfranco Fini (La Stampa 13.09.07), forse è l'unico che ha capito il pericolo che corre la "Casta": "Dobbiamo fare attenzione, perchè questa protesta può travolgerci tutti".
E allora, che Tsunami sia... (Gericus)

martedì 18 settembre 2007

COSI' FU UCCISO IL PARTIGIANO AVENTINO BORIONE

ANGELA BORIONE, (foto) sorella del partigiano Aventino
Intervista fatta il 15 dicembre 1992 a Verres.

PRIMA PARTE.

Che tipo era Aventino da giovane?
«Era un gran bravo ragazzo, un ragazzo di tante compagnie. Rideva e scherzava con tutti. Aveva cambiato due o tre lavori, ma era d’oro, d’oro. Un gran lavoratore e di più non so dirle. Avevo 13 anni io , quando lo hanno portato via e lo hanno ucciso.»

Solo Aventino era partigiano?
«Si, solo lui, perché l’altro, che sarebbe quello che abitava a Pont, era del ’29 ed è morto in un incidente, io del ’31, uno del ’35 e un altro ancora del ’33, più una sorella in Francia che è del ’27, che non può neanche venire perché è malata.»
Ce ne sono state altre sparizioni di partigiani in questa zona?
«E’…. ce ne sono state si, tra Arnad e Issogne.»
Come mai tutte da queste parti?
«Ma, non lo so, non lo so…Io le posso dire che a guerra finita, ho visto portare giù dai monti sei morti dalle parti di Issogne e li hanno messi tutti nella chiesetta di San Rocco. C’erano tre cugini toscani, una signora dai capelli rossi che gliele hanno fatte di tutti i colori. Poi c’era una vecchietta che aveva il nipote fascista e che si chiamava Rosina, e poi un vecchietto che non so perché lo hanno ucciso. Era un poveruomo alto, coi baffi e un mantello nero. Non so cosa abbia fatto quel povero vecchietto, ucciso anche lui…»
Soltanto politica o interessi nascosti?
«E che ne so, gioia, che ne so… chi ne sa di questo? E’ come per mio fratello. Noi non sappiamo niente. Adesso i miei figli spesso lo dicono “Ah quanto si vorrebbe sapere il perché lo hanno ucciso… ma non lo sapremo mai, perché nessuno parla…non parlano…» (Gericus) (continua) ©

NICOLA RAVASIO: OGGI IL PROCESSO (2007)

Ha patteggiato un anno con la condizionale e per tre anni non potrà assistere ad alcuna manifestazione sportiva. E' questa la sentenza emessa questa mattina dai giudici del PalaGiustizia di Torino a carico del ventisettenne bergamasco Nicola Ravasio, il giovane che domenica scorsa in un impeto di "fanciullesca incoscienza" aveva gettato un petardo sul terreno di gioco dello stadio Olimpico durante l'incontro di calcio Juventus/Udinese. Dopo un paio di ceffoni -che potevano anche bastare- il giovane era stato preso in consegna dalla Digos e subito arrestato "in flagranza di reato". In sua difesa, il giovane ha detto che "lanciando il petardo, comprato in un negozio vicino casa mia, non intendevo far male a nessuno, tanto da averlo gettato in una zona del campo dove non c'era anima viva". Giusto dunque moralizzare l'ambiente delle tifoserie, anche se in questo caso si è consolidato il motto di una giustizia "forte con i deboli e debole con i forti". Aver voluto far passare questo giovane 'sprovveduto' per un pericoloso ultrà, beh, tutto ciò la dice lunga. Troppo facile fare la voce grossa con un "pesce piccolo", altra cosa invece è "gettare la rete" per prendere il branco. Se effettivamente c'è volontà di aria nuova negli stadi, perchè i solerti "paladini" che hanno agguantato -e menato- il Ravasio non cercano di moralizzare a suon di sberle tutte le curve che settimanalmente fanno vergognare il vero sport? E dove erano questi moralizzatori la settimana scorsa quando è stato ignominiosamente fischiato l'inno francese durante l'incontro di Francia/Italia? Che una ventata d'aria pulita riempia i nostri stadi, ma che ciò avvenga con equità e soprattutto senza bisogno di un Ravasio qualsiasi. (Gericus)

lunedì 17 settembre 2007

COSI', PER RIDERE...

PROVERBIO CINESE:

"Se vuoi lidele, lidi con denti,
se non hai denti, lidi con occhi,
se non hai occhi, lidi con mani.
Se non hai denti, nè occhi, nè mani,
che cazzo lidi..."

OCCHIO ALLA TRUFFA!!!!!!!!!!!!!!! (2007)

Come anche per gli imbecilli, la mamma dei truffatori è sempre incinta.

Ecco qui l’esempio di un'altra truffa ai danni di coloro che “abboccheranno” a questa mail, che come è arrivata a me sarà arrivata ad altre migliaia di persone.

Che nessuno risponda a questo tranello, se non vorrà vedersi il suo conto corrente prosciugato da questi “squali telematici”!

Pertanto riporto sotto la mail che mi è arrivata con intestazione e logo della

Banca CARIPARMA: Credit Agricole

“Gentile cliente,

Nell'ambito delle misure di sicurezza da noi adottate, controlliamo costantemente le attività del sistema. Durante una recente verifica, abbiamo rilevato un problema riguardante il tuo conto.

Attività insolite del conto hanno reso necessaria una limitazione dell'accesso al conto fino a quando non verranno raccolte ulteriori informazioni di verifica.

Numero di riferimento: CARIPARMA-05973-IT”.

(Gericus)

NUOVE INDAGINI SULLA RESISTENZA (1993)

AOSTA - La vicenda del ritrovamento dei resti del partigiano Aventino Borione è arrivata in consiglio regionale. Roberto Gremmo, dell'union autonomiste, ha presentato ieri sera una mozione chiedendo che l'Istituto storico della Resistenza si interessi della vicenda dei resti dell'uomo trovato nei campi di Champurney, località sulle montagne di Arnad, di fronte al santuario di Machaby. L'intervento di Gremmo è cominciato alle 17.30: "La coraggiosa azione di una parente -era scritto nella mozione- ha riportato all'attenzione dell'opinione pubblica la vicenda di Aventino Borione e le molte zone d'ombra di quegli anni". Il consigliere ha quindi ricordato la morte di Emile Chanoux, "tradito da una vile delazione. E' il momento dunque di fare chiarezza sul periodo della lotta per la Liberazione, che per certi versi è stata quasi una guerra civile. Molte famiglie hanno patito sofferenze simili a quelle della sorella di Aventino Borione". Il Consiglio ha poi approvato una delibera (19 "si", astenuto l'unionista Benito Mostacchi) con la quale è stata decisa la ricerca di documenti, testimonianze e reperti degli anni dal 1943 al 1945 per ricostruire in maniera approfondita le diverse vicende legate alla Resistenza. (La Stampa)
(foto: Aventino Borione)

LA VITTIMA SACRIFICALE (2007)

Ma quale teppista! Ma quale ultrà quello bloccato e subito arrestato allo stadio di Torino in occasione della partita Juventus Udinese! Ma diamoci una calmata. Un ultrà-teppista non va allo stadio con fidanzata e sorella al seguito e per di più seduto nella cosiddetta "tribuna family" e ben lontano dagli esaltati della curva Scirea, quelli che una volta capito come andavano le cose hanno cominciato a inveire pesantemente contro chi lo aveva consegnato prima agli steward e poi alla Digos. Ridimensioniamo il tutto e non parliamo di "ventata nuova allo stadio" per questo gesto -come si è scritto da più parti- che si deve intendere come "partecipazione dei tifosi ad un nuovo calcio senza violenza". Uno con una maglietta con su scritto "mi piacciono le ragazze che cantano Si La Do" mi ricorda più un bullo alla Alberto Sordi che non un delinquente ultras. La pulizia del calcio deve partire dal rettangolo erboso, dalle curve facinorose e foraggiate dai club e soprattutto, dai personaggi che ruotano intorno al mondo del pallone. Nicola Ravasio, il ventisettenne di Bergamo schiaffeggiato e arrestato per quel petardo buttato in campo per dissentire su quel rigore negato -secondo lui sacrosanto ma non per l'arbitro Farina- alla squadra del cuore, la Juventus, non è altro che un prodotto dei nostri tempi, un pendolare del tifo, un adulatore del tiro dal dischetto, del tunnel o della fascia laterale. Niente a che vedere con gli assassini di poliziotti o di sprangate tra tifoserie. E' solo un uomo rimasto bambino, come del resto lo sono quei ventidue che tutte le domeniche 'zampettano' sul manto erboso a suon di miliardi. (Gericus)
(foto: Nicola Ravasio trattenuto da uno steward)

venerdì 14 settembre 2007

LA FACCIA TOSTA... (2007)

Per chi aveva sperato dopo la denuncia del libro "La Casta" che le cose sarebbero cambiate, beh, oggi deve ricredersi: il politico "tutto può". E' al di sopra di tutto e di tutti, pertanto può usare in privato anche l'aereo di Stato per andarsi a vedere una corsa automobilistica. E' successo domenica scorsa, alla faccia di quei contribuenti che fanno fatica ad arrivare a fine mese e totalmente indifferenti del recente "Vaffanculo day" urlato a loro indirizzo da oltre 300 mila persone portate in piazza da Beppe Grillo. I fatti: in occasione del Gran premio di Formula Uno che si correva a Monza, il ministro della Giustizia Clemente Mastella -con figlio al seguito-, e il vicepremier Francesco Rutelli -assieme a collaboratori- non hanno trovato di meglio che servirsi di un aereo della flotta di Stato anzichè viaggiare a proprie spese, visto lo scopo, su di un aereo di linea. Dopo lo scandalo portato alla luce dal settimanale L"Espresso" in edicola oggi, il 'nostro' ha subito diramato la sua risposta: "Problemi di sicurezza". L'arroganza è al culmine. Rimane difficile capire come essi non abbiano ancora afferrato il malcontento popolare mai giunto a simili livelli, quello tsunami che sta gonfiando tra la popolazione, quell'uragano che in altre epoche ha spazzato via in un attimo intere classi politiche, quelle rivoluzioni violente del passato che hanno prodotto fughe e vittime, grazie a dio quest'ultime su altre latitudini. Niente, imperterriti e ormai lontani dalla realtà continuano il loro viaggio tra i lussi del "palazzo", di quel palazzo che come un Titanic naviga verso l'iceberg... (Gericus)
(foto: Clemente Mastella)

ARCO D'AUGUSTO SENZA LE AUTO (1993)

AOSTA - Un tunnel sotterraneo a doppio senso di marcia che passando lungo la sponda del Buthier, colleghi viale Chabod, nel tratto in corrispondenza del ponte, alla via Clavalité, con possibile prosecuzione oltre la ferrovia. Poi un percorso pedonale, dal borgo del Ponte di Pietra, all'Arco, fino alla via Sant'Anselmo, per ricomporre una continuità della parte antica, di un centro ricco di testimonianze storiche. "Esamineremo i dettagli tecnici e l'onere finanziario della proposta in un consiglio comunale convocato solo per questo" dice l'assessore comunale all'Urbanistica, Carlo Ferina. Nell'elaborare questo disegno, inserito nel nuovo Piano regolatore della città, gli architetti hanno proposto "una delle ipotesi più efficaci per azzerare il traffico automobilistico attorno all'area dell'Arco d'Augusto", per riqualificare la zona e ripristinare il valore storico del monumento. "L'importanza e l'entità dell'opera -dicono ancora gli architetti- impongono tempi di realizzazione considerevoli. Il nostro è in effetti un programma proiettato nel futuro di Aosta, considerata l'inderogabilità di una rivalutazione globale della fisionomia di una città inglobata in un traffico convulso". (La Stampa)

giovedì 13 settembre 2007

PAVAROTTI: FUNERALE E GOSSIP (2007)

Come era prevedibile, in quest’Italia “gossipara”, anche per Luciano Pavarotti, il “tenore dei tenori” dopo le lacrime della morte sono iniziati a venire fuori risvolti di vita terrena, nel suo caso, “familiare”. Era un boccone troppo ghiotto per non “cadere in tentazione” e puntuali, infatti, i primi commenti, nei quali si intravedrebbe un “Pavarotti in balia della consorte”, sia prima della malattia che, maggiormente, dopo. Il condizionale è d’obbligo, perché a riportare certe sue dichiarazioni sarebbe una cara e vecchia amica di gioventù di Big Luciano, sfoghi raccolti in extremis poco prima della dipartita del tenore. Il disagio che ne viene fuori è quello di sempre, quando tra moglie e marito c’è una differenza anagrafica di oltre trentanni, e questo è l’argomento base della rubrica “Buongiorno” di Massimo Gramellini uscita oggi sulla Stampa. «Se mi avesse consultato quando si innamorò della giovane segretaria -risponde Gramellini a un suo lettore- avrei cercato nel mio piccolo di dissuaderlo dal farne sua moglie: in amore l’equilibrio è tutto e in una coppia in cui uno dei due ha il doppio degli anni e un estrazione culturale diversa, si è già prenotato un biglietto di prima classe per l’infelicità». Sta tutto qui l’eterno miraggio di rincorrere la gioventù, ovvero “sposando la gioventù”, senza afferrare invece che così facendo si creano i presupposti per aprire più che mai un solco tra le due generazioni, tra il presente e il passato, e tra un futuro che ormai non c’è più. «Se all’inizio il partner più anziano potrà bilanciare il dislivello con il fascino dei soldi e del potere -continua Massimo Granellini-, col passare del tempo colui che si è innamorato per esorcizzare la morte vedrà proprio nell’avvicinarsi della medesima un motivo ulteriore di angoscia, di invidia, di gelosia verso una donna che gli sfugge nel modo peggiore: sopravvivendogli.» La corsa al gossip dunque è aperta, e per la pace del grande tenore, si prevedono tempi lunghi… (Gericus)
Estrapolazioni da “Cuor di Tenore” di Massimo Gramellini
La Stampa del 13.09.07.

IN ALIANTE SOPRA GLI 11 MILA METRI (1993)

AOSTA - Ha volato in aliante più alto di tutti, sopra le nuvole, a undici chilometri da terra: Paolo Crepaldi, 40' anni artigiano di Jovençan (Ao), è il nuovo recordman italiano di volo a vela. Sabato mattina, sulla verticale del Monte Rosa, è salito a 10.944 metri, 500 in più del suo precedente primato. Ma non è stata un impresa facile: "Ho finito l'ossigeno -racconta il pilota- . Ho dovuto collegare in fretta la bombola di riserva e poi scendere subito di quota, altrimenti dopo pochi secondi avrei rischiato l'oscuramento del campo visivo". L'aliante, trainato da un aereo, è stato sganciato a quota 900 metri, iniziando poi subito a salire fino ai novemila dopodichè, 'agguantata' una nuova corrente favorevole, il balzo agli undicimila. Lassù, le condizioni erano estreme, poichè come racconta ancora Crepaldi, "il termometro segnava 55 gradi sotto zero, ma credo che in realtà la temperatura fosse sui meno 60. Il vetro era tutto ghiacciato ed io riuscivo a vedere soltanto attraverso lo spiraglio sbrinato della presa d'aria". Progetti futuri? "Tentare di salire ancora più su". (La Stampa)
(foto: immagine scattata da Crepaldi durante il volo record)

mercoledì 12 settembre 2007

BEPPE GRILLO E IL SUO "VAFFA DAY" (2007)

Diavolo di un grillo! Non contento di radunare migliaia di persone ai suoi spettacoli, da incazzato ne ha raccolti più di 300 mila a Bologna per dare voce al suo "Vaffan.." all'indirizzo di molti, tanti, sicuramente di tutti coloro che da anni siedono al governo. Che boato! Il suo incazzamento del resto parte da lontano e ha radici comuni: l'impotenza del singolo verso quel muro di gomma che sono gli apparati statali , finanziari, economici. Dovevamo arrivarci a questo "sfogo" sonoro, perchè questo "Vaffan..." liberatorio sgorga dalle profondità di un malessere generalizzato, subdolo, strisciante, stratificato ormai nella nostra società. Nessuna telecamera governativa è giunta a immortalare l'epico evento, quella sei ore no-stop dove il 'Grillo parlante' è sempre rimasto in scena fustigando partiti, castigando inquisiti e sparando a quei giornali -Corriere della sera e La Repubblica- "che non ci cagano affatto", aggiungendo tra lo sberleffo che "la rete è più forte di loro, e che la rete li spazzerà via". E proprio su questo, sui numeri e sulla forza della rete, Beppe Grillo ha chiuso il suo raduno: "Questa manifestazione non è un punto di arrivo, ma è solo un inizio". E c'è da credergli, mentre una certa paura assale il 'palazzo', messo sotto assedio nientemeno che da un comico... (Gericus)

FERITO DA UNA MUCCA INNAMORATA (1993)

CHAMPDEPRAZ (Ao) Una mucca "innamorata" si è ribellata al suo padrone provocandogli gravi ferite, ed è tornata dal toro col quale si era appena accoppiata. E' successo a Champdepraz in frazione Fabbrica. Avendo una mucca in calore, il suo proprietario Ruggero D. aveva deciso di accompagnare l'animale nella stalla di un altro allevatore, proprietario di un toro, per l'accoppiamento. Dopo aver rinchiuso i due animali nella stalla, circa mezz'ora dopo il proprietario è andato a riprendersi la bovina per riportarla nella sua stalla. Lungo la strada però, l'animale aveva un improvviso "impeto d'amore": imbizzarritasi, infatti, faceva cadere l'allevatore, il quale batteva violentemente la testa per terra. Liberatasi dalla stretta, a quel punto la bovina ritornava verso la stalla decisa a ritornare dal toro. Sebbene dolorante, Ruggero D. si alzava e una volta ripresa la mucca, la riportava nella propria stalla. Accusando forti dolori di testa però, verso sera questi veniva urgentemente trasportato al Centro di neurochirurgia del Cto di Torino, dove veniva ricoverato con prognosi riservata in terapia intensiva a causa delle lesioni interne provocate dalla caduta. (La Stampa)

martedì 11 settembre 2007

ANDARE IN GALERA? (2007)

Lo dice la Cassazione: "In carcere anche i baby scippatori". Da ora in poi si fa sul serio. Tintinnio di manette dunque su mani scaltre di minorenni stranieri, principi del furto "con molta destrezza" ai danni di turisti distratti, residenti indaffarati e anziani col tremolio. Da quello che ci ha mostrato la televisione mentre questi passavano ai fatti, ne veniva fuori l'immagine di un laureato del crimine, di un artista dell'Actor Studio in quanto a spigliatezza, di un Fantomas del borsello che prende il volo. Una volta acciuffato dalla polizia, il giovane guitto veniva riconsegnato ai genitori perchè, per la legge italiana, non punibile in quanto minorenne i quali, anzichè appioppargli un sonoro sganassone, lo rimandavano in strada a compiere ciò che essi stessi gli avevano ben bene insegnato. Almeno 'sulla carta' dunque, la musica cambia, poichè per questi "delinquenti in erba" la Cassazione dice che devono -alla stregua degli adulti- andare in galera. Tutto bene dunque se non ci fosse un piccolo conquibus, e cioè che in galera non ci vanno neppure gli adulti della fattispecie "ladri, spacciatori e assassini", quindi possiamo immaginare che ci vadano i minorenni seppur delinquenti? Mi ricorda un film di Aberto Sordi dal titolo "Tutti dentro"... Riempiamoci la bocca allora, perchè fa molto effetto: quelli? in galera! Quello ha rubato? In galera! E quello? In galera per diamine! E non sarebbe male, perchè la delinquenza minorile ormai ha raggiunto livelli di guardia: nel 2005, 22 sono stati i minorenni accusati di omicidio, 40 mila i reati commessi da questi nel 2006 e 24 mila sono i crimini imputabili alle cosiddette "baby gang". Se vogliamo approfondire poi, i reati più frequenti sono le estorsioni, rapine associate a lesione, furti, risse e violenze sessuali, mentre, spaventosamente in aumento sono omicidi volontari e lesioni dolose. Se il buon giorno si vede dal mattino... (Gericus)
(foto: il baby-ladro a lavoro)

lunedì 10 settembre 2007

11 Settembre 2001

NEVER FORGET
NEVER FORGET
NEVER FORGET
NEVER FORGET
NEVER FORGET
NEVER FORGET
NEVER FORGET
NEVER FORGET
NEVER FORGET
NEVER FORGET
NEVER FORGET
NEVER FORGET
NEVER FORGET
NEVER FORGET

domenica 9 settembre 2007

TURISMO IN VAL D'AYAS (2007)

Un caffè corretto a 3 euro e 50 a Bardonecchia, e il rappresentante dei commercianti che, di fronte alle proteste del cliente che ha scritto indignato ad un giornale nazionale, assicura che non ci sono irregolarità: i prezzi sono esposti e i consumatori si possono e devono regolare di conseguenza. Infatti proprio sull'arco alpino occidentale i turisti si sono "regolati" non andandoci, con un calo di presenze abbastanza generalizzato che ha caratterizzato questa estate. Gli italiani hanno ridotto la permanenza nelle località di villeggiatura e, in numero maggiore rispetto allo scorso anno, non sono neppure partiti. Inevitabile, considerando la situazione del Paese alle prese con tasse e continui aumenti delle tariffe. E i prezzi dei bar, dei ristoranti, degli hotel -per non parlare delle spiagge-, hanno contribuito alla fuga dei vacanzieri. Un idea lungimirante però è stata messa in atto in Valle d’Aosta dal sindaco di Ayas Giorgio Munari, il quale è corso ai ripari. E si è accordato col Monterosaski per sperimentare una riduzione di prezzo delle risalite con l’ovovia. Non il solito sconto ridicolo, ma un calo del 40% del prezzo del biglietto. Risultato? I turisti sull’ovovia sono aumentati del 50% e gli incassi del Monterosaski sono aumentati. Praticamente un miracolo, nell’Italia dove il turista è solo un pollo da spennare. (Natural)

VALDOSTANI INFEDELI AL FISCO (1993)

Nell'Italia che paga le tasse, almenno stando a una indagine del "Sole 24 Ore", la Valle d'Aosta non è tra le regioini che brillano. L'analisi ha radiografato i dati emersi dalle denunce Irpef (modello 740), Ilor (modello 750), Irpeg (modello 760), Iva e registro . Dagli accertamenti degli 007 del fisco, secondo l'inchiesta che si basa su elaborazioni di dati dell'anagrafe tributaria, i valdostani tendono a minimizzare i redditi. La Valle d'Aosta quindi, nel panorama nazionale è piazzata in 12° posizione, con una "fedeltà fiscale" che rispetto a un punteggio massimo teorico di 100 punti raccoglie solo 46 punti (il Piemonte capo classifica ha 94 punti). Per Gennaro Di Martino, direttore dell'Ispettorato compartimentale delle imoste dirette «non c'è da stupirsi o da meravigliarsi dai risultati dell'indagine, il cui significato è da ritenersi molto relativo. Si tratta di una statistica e come tale deve essere valutata. Sono tanti gli elementi che andrebbero esaminati per avere elementi probanti.»E per restare sempre a ciò che esce fuori dalla statistica del "Sole 24 Ore", i tassi di "minore onestà" sono registrabili nella denuncia dell'Iva e per l'imposta di registro. (La Stampa)

sabato 8 settembre 2007

LA SCOPERTA DELL'ACQUA CALDA... (2007)

NOMADI: ESPULSO CHI NON LAVORA. Titolo centrale in prima pagina della Stampa di giovedì 6 settembre. E' l'arma segreta -dice- di Giuliano Amato, ministro dell'Interno, il quale ha dato ordine alle forze di polizia di intraprendere un controllo serrato verso "mendicanti, prostitute e lavavetri che vengono dall'Est europeo". Punto di forza di questa "illuminazione", la direttiva 38, la quale recita che "il cittadino dell'Unione ha diritto di trasferirsi dovunque voglia in Europa, ma a condizione di disporre, per se stesso o per i propri familiari, di risorse economiche sufficienti affinchè non divenga un onere a carico dell'assistenza sociale dello Stato membro ospitante". Ecco dunque lo strumento che mancava, sembra gongolare il nostro "dottor Sottile". Peccato che in Inghilterra tutto questo fosse già applicato fin dagli anni Settanta. Agli stranieri in ingresso a Dover infatti, la polizia chiedeva di quanti soldi fossero in possesso. In base a quello e una volta visionata l'effettiva consistenza, si decideva quanto lo straniero potesse restare in Inghilterra, dopodichè, fuori dall'Isola e tante grazie, perchè se pescati in loco oltre il termine previsto, manette e patrie galere. Con il senno del poi dunque, la nostra 'nomenclatura' scopre il rimedio all'invasione barbara di extra/comunitari nullafacenti (se non delinquendo) provenienti da ogni angolo della Terra, macellai/assassini di ogni risma, battone e magnacci padroni delle strade, nomadi con cacciavite che viaggiano in Mercedes, minorenni borseggiatori in 'servizio' alle stazioni ferroviarie , questuanti storpi che a fine questua scattano in piedi e deambulano perfettamente e spacciatori venditori di morte. E' questo il caravanserraglio che ci circonda.
La "direttiva 38" ci salverà? (Gericus)
(foto: Artur Lleshi, il nostro 'ospite' albanese autore del massacro di Treviso)

venerdì 7 settembre 2007

I CLANDESTINI VADANO IN AMAZZONIA (1993)

Hanno clienti di tutte le età e di ogni ceto sociale, cacciate dagli abitanti del Comune di Chambave, si sono spostate a Verrayes, in località Champagnette. L'attività delle prostitute nigeriane sulla statale 26 è tornata a essere un problema. E a ogni problema è collegata una polemica. In questo caso è stata sollevata dal consigliere regionale dell'Uap (Union Autonomisti Pensionati), Roberto Gremmo. « La Valle non merita un casino a cielo aperto» haesordito con la pubblicazione di un manifesto in tutta la regione. Ma l'intransigenza del consigliere nei confronti degli extracomunitari non si limita alle nigeriane di Champagne: secondo Gremmo, gli immigrati clandestini dovrebbero essere spediti in Amazzonia. Alcune sere fa, i carabinieri hanno controllato a Pont-Saint-Martin il treno che parte da Torino alle 19.30, sul quale salgono numerose prostitute di colore che svolgono la loro attività in Valle. Una decina di loro sono state fatte scendere e portate in caserma per un controllo: lì, sono state tutte identificate. Dice il sindaco di Verrayes Ivo Lavevaz: « E' una situazione insostenibile. Abbiamo inviato lettere di protesta non soltanto alle forze dell'ordine, ma anche alle massime autorità politiche. Bisogna fare qualcosa e in fretta. Da quando ci sono le prostitute di colore sono aumentati gli incidenti e ce ne sono stati anche di mortali. » (La Stampa)

giovedì 6 settembre 2007

LUCIANO PAVAROTTI 1935-2007

E' morto nella sua villa a sud di Modena verso le 5 di questa mattina. Malato da tempo, Luciano Pavarotti, 71 anni, era stato operato per un tumore al pancreas l'anno scorso, poi, dopo un periodo di convalescenza che lasciava ben sperare, circa un mese fa le sue condizioni di salute si erano improvvisamente aggravate, costringendo il "Maestro" ad un nuovo ricovero in ospedale. Il 25 agosto "Big Luciano" era tornato a casa, seguito costantemente però dai medici del dipartimento di oncologia dell'ospedale di Modena. Un comunicato del suo agente emesso subito dopo la morte, afferma che "Il Maestro ha combattuto a lungo una dura battaglia contro il cancro che alla fine lo ha portato via". Il mondo della lirica pertanto è in lutto. Il cordoglio per questa scomparsa giunge da tutto il mondo, dal segretario generale dell'Onu al presidente della Commissione europea. Dagli Stati Uniti, il presidente George W. Bush fa sapere che "Luciano Pavarotti è stato uno dei cantanti d'opera più affermati e acclamati di tutti i tempi" mentre il presidente della Commissione europea José Barroso lo accosta ad un altro grandissimo della musica lirica, affermando che Pavarotti è stato "La migliore incarnazione del tenore popolare dopo Enrico Caruso". I funerali si terranno sabato prossimo nel Duomo di Modena, mentre da questo pomeriggio, sempre nel Duomo, verrà allestita la camera ardente. (Gericus)

"Penso che una vita per la musica sia una vita spesa bene,
ed è a questo che mi sono dedicato"...

"I think a life in music is a life beautifully spent,
and this is what I have devoted my life to"...
Luciano Pavarotti

LA TRAMORTISCONO E LE RUBANO 40 MILIONI (1993)

COURMAYEUR - (Ao) L'hanno aspettata sotto casa con una bomboletta di gas allergizzante per rubarle 40 milioni: quando Marinella N., gestore della discoteca "Le Clochard" di Courmayeur è rientrata con l'incasso della notte di Capodanno, le hanno spruzzato il gas negli occhi e strappato la borsetta. I rapinatori sono fuggiti prima che la donna si riprendesse. E' successo ieri mattina poco prima delle sette. Dice Giorgio R., gestore della discoteca e marito di Marinella: «Mia moglie stava rientrando a casa come d'abitudine con l'incasso della serata nella borsa. La notte di Capodanno avevamo festeggiato anche l'inaugurazione del nuovo locale, con capienza di 500 posti: i biglietti costavano 120 mila lire l'uno». Un quarto d'ora dopo sono stati chiamati i carabinieri. Alcuni uomi del nucleo operativo di Aosta sono saliti a Courmayeur per cercare qualche traccia dei due rapinatori, che per il momento non ha dato nessun esito, anche se gli inquirenti hanno raccolto alcuni indizi sui quali mantengono il più stretto riserbo. (La Stampa)


FALCE E SCALPELLO (2007)

Mio nome è Naim Stafa, (foto) 33 anni, albanese, io dice che Italia no più paese civile. Vero che sono precedente per rapine e droga e armi, vero che sfruttavo mia amica battona poi espulsa Venezia, vero che io girava sempre coltello e che Europa detto che indesiderato: quindi venuto Italia, paese civile. Anche amico Artur Lleshi carattere difficile, lui tentato strangolare sua amica e allora carcere, ma poi libero per indulto e Italia detto che indesiderato: quindi restato Italia, paese civile. Poi vero che andati paese vicino Treviso da custodi di villa italiani ricchi, vero che noi rabiati perchè no chiave cassaforte, vero che noi torturato donna passandole coltello da parte a parte su braccia e gambe, noi stuprata, noi torturata sessualmente con scalpello ferro, noi sprangata sulla fronte e lei morta davanti marito. Poi torturato anche marito, vero, noi tagliato, pestato, ucciso anche lui torcendo collo con mani sino a rompergli vertebra. Tutto vero. Però noi arrestati e a caserma dei Carabinieri c'era italiani che gridava "bastardi vergogna", e questo no degno paese civile, voi crudeli, forcaiola e leghisti. Fatto bene giornale Manifesto a no scrivere nessuno particolare di omicidio, fatto giusto titolato solamente "Leghisti scatenati contro i rumeni".
(Filippo Facci -Il Giornale - 06-09-07.)
(foto: la belva di Treviso arrestato dai Carabinieri)

mercoledì 5 settembre 2007

DOGANA E FINANZA LASCIANO IL BIANCO (1993)

AOSTA – Panettone e spumante per un brindisi con due camionisti inglesi diretti in Italia. E’ stata l’ultima festa di Capodanno al Traforo del Monte Bianco per i militari della guardia di finanza e per i dipendenti della dogana di servizio al confine con la Francia. Con la caduta delle barriere doganali tra i Paesi della Cee, finanza e dogana non hanno più da svolgere alcun controllo. Soltanto un paio di funzionari rimarranno negli uffici della dogana ancora per qualche mese, «per mandare avanti le ultime pratiche» spiegano. Per il brindisi di mezzanotte, con finanzieri e doganieri c’erano anche gli agenti della polizia di frontiera, che rimarranno al Tunnel «per svolgere controlli sulle persone, per le armi e sulle opere d’arte» spiegano. Per 130 persone, però, il primo gennaio del 1993 ha significato avvicinarsi al licenziamento. Oltre 47 lettere ricevute da altrettanti dipendenti della Cend, la più grande ditta di spedizioni della Valle, almeno un’altra dozzina da ieri è senza lavoro: per gli altri il pericolo si fa sempre più concreto con il passare dei giorni.
(La Stampa)

LE BELVE VENUTE DALL'EST (2007)

Catturati gli autori del brutale duplice omicidio dei coniugi Guido, -68 anni-, e Lucia Pelliciardi, 62, (foto) uccisi nella notte del 21 agosto scorso nella loro casa a Gorgo al Monticano in provincia di Treviso. Sono due albanesi, Artur Lleshi, 33 anni (scarcerato per la legge sull’indulto il 14 settembre del 2006) e Naili Stafa, pure lui 33 anni con precedenti penali e segnalato da alcuni Paesi -per la sua ferocia-, “inammissibile”. Un terzo elemento, anche lui nelle mani della giustizia, il romeno B.A.G., 20 anni e considerato dagli inquirenti il “basista”, cioè colui che avrebbe fornito ai due albanesi le indicazioni per il colpo. I tre delinquenti sono stati incastrati dal video di un bancomat, che li ha ripresi nell’atto di ritirare dei soldi dal conto corrente di una delle vittime. Un incubo finito e un paese che esulta al suono delle campane una volta appreso dell’arresto delle belve, tanto da far dire al parroco don Angelo Pederiva «che è un segno di liberazione, come si usava fare alla fine della guerra o alla fine di una pestilenza.» E dopo l’orrendo delitto di Gorgo al Monticano, sale la rabbia verso i delinquenti stranieri: «Invocare la pena capitale non è fuori luogo -dice il vicepresidente Regione Veneto Luca Zaia-, anzi, questo è uno dei casi.» Ma che il vaso ormai è colmo lo dice anche Raffaele Zanon, consigliere regionale veneto: «Per questi barbari la pena capitale è uno sconto. Meglio i lavori forzati.» Giancarlo Galan, presidente della regione Veneto guarda oltre: «Punire i criminali non basta. Dobbiamo anche liberarci di chi svuota le carceri.» (La Stampa)

martedì 4 settembre 2007

SVENDOPOLI: AL PEGGIO NON C'E' MAI FINE (2007)

E’ proprio vero, al peggio non c’è mai fine. Oggi, un’altra perla dei nostri politici: super appartamenti nel cuore di Roma comprati a prezzi stracciati. Un altro tassello dello “sfasciume” della nostra classe politica, quella classe politica che gozzoviglia a suon di migliaia di euro mensili, centinaia di miglia all’anno tra stipendi, spese, profit e viaggi. Uno schiaffo a chi la casa se la compra a suon di mutui “strozza stipendi” e che deve tirare la cinghia per non vedersi portare via la casa al secondo mutuo non onorato. Italiani, “popolo bue” ormai abituato a tutto, “diventati grandi” con Mani pulite e poi cresciuti a pane e “onorevoli” scandali, che con ritmo ormai puntuale si susseguono anno dopo anno, legislatura dopo legislatura. Ma potrà durare a lungo questa situazione? Fino a quando sarà possibile questa “cuccagna? Qualcosa deve essere rivisto nel nostro sistema elettorale e soprattutto, in quello del codice di procedura penale. In Russia, in quella Russia tanto amata da quella parte politica che oggi è al potere e che guarda caso è invischiata in questa “Svendopoli”, chi rubava allo Stato o dallo Stato ne traeva illegali benefici, veniva messo al muro, cosa che tutt’ora esiste in Cina e altri Paesi comunisti. Non chiediamo però il plotone d’esecuzione, ma almeno la restituzione al Paese di ciò che è stato “svenduto” poi, via dalla vita politica del “furbetto” acquirente. Alla luce dei nuovi fatti, togliamo infine il saluto “sull’attenti” da parte delle forze dell’ordine di guardia all’ingresso del Parlamento ogni qualvolta un “onorevole” (sic!) entra o esce. E’ un insulto agli italiani che producono e a quelli che tirano la cinghia. Salutarli militarmente è come abdicare al loro volere, ai loro misfatti, alle loro “scorribande”. (Gericus)

lunedì 3 settembre 2007

ALBERTO STASI: CROLLA L'ALIBI DEL COMPUTER? (2007)

Indagini sull'omicidio di Chiara Poggi ad un bivio? Sembra di si, dopo che un tassello -forse il più importante- dell'alibi di Alberto Stasi (foto) salta, smentito infatti dai controlli effettuati sul suo pc dai carabinieri del Ris. Punto di forza della sua difesa infatti, una mattinata passata davanti al computer lavorando alla preparazione della sua tesi di laurea, il tutto mentre a casa Poggi si consumava uno dei più truci delitti di questa estate. Dai controlli infatti risulta che il suo portatitile sarebbe sì stato acceso di buon ora lunedì mattina, ma spento subito dopo una manciata di minuti. Dunque? Si fa sempre più pesante la posizione di Alberto Stasi, mentre ad una domanda rivolta al padre di Chiara Poggi, ovvero cosa ne pensasse di questi ultimi risvolti, ha risposto "Finchè non si trova un colpevole, per me sono tutti colpevoli". Da segnalare la rabbia del paese di Garlasco per la pressione mediatica che da settimane ormai non accenna a diminuire e infine, il silenzio delle gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine della vittima, sorprese dai fotografi ieri a pregare sulla tomba di Chiara e subito fuggite via a bordo della loro Smart. Clamorosi sviluppi della situazione potrebbero quindi avvenire già nelle prossime ore. (Gericus)

domenica 2 settembre 2007

BENESSERE? LA VALLE SOLO 14° (1992)

Che cosa sta cambiando nella Valle, scesa in un anno dal secondo al quattordicesimo posto tra i capoluoghi italiani in cui "si sta meglio"? Esaminando i 36 indicatori che il "Sole 24 ore" ha scelto per realizzare la graduatoria, balza subito agli occhi un primo dato: buona sicurezza economica (possibilità occupazionali e vivacità imprenditoriale), ma pessima efficienza dei servizi pubblici. Sono proprio quest'ultimi a incidere sull'arretramento di Aosta nella graduatoria finale. In un solo anno dunque, la Regione ha perso ben 2o posizioni, passando dal 7° al 27° posto. In fatto di efficienza dei servizi siamo dopo Piacenza, Foggia e Grosseto, e appena prima di Agrigento. Lunghe anche le attese per le pensioni (43 giorni rispetto ai 15 di Gorizia risultata essere la più veloce). Ma anche il tenore di vita dei valdostani è peggiorato rispetto al 1991. Siamo passati dal 10° al 26° posto. Ad Aosta si sta peggio che a Torino, tanto per fare un esempio, e appena meglio di Vicenza. A far crollare il mito della "regione Bengodi" è soprattutto l'elevato costo della vita. E' vero che restano alti i redditi procapite (26,5 milioni) e i depositi bancari (19,6 milioni), ma gravano sul tenore complessivo di vita il costo delle case (valutato ancora in difetto, sui 2 milioni e 600 mila lire al metro quadrato) che piazza Aosta al 78° posto assoluto, e l'elevata incidenza dell'inflazione (7,8 per cento) che viaggia di quasi un punto e mezzo sopra la media nazionale. Nella voce 'criminalità', rispetto a un anno fa la Valle ha conquistato ben 33 posizioni scendendo dal 13° al 46° posto. Significa cioè che sono diminuiti i fenomeni di microcriminalità, ma non siamo esenti da certi "vizi nazionali". Ad Aosta avvengono più truffe (7,19 ogni 10 mila abitanti rispetto alle 6 della media nazionale) e furti negli appartamenti (3,16 ogni mille abitanti) e quelli d'auto (84,92 ogni 100 mila abitanti). In graduatoria generale, forse anche a causa dell'elevato numero percentuale di "omicidi" fatto registrare (6,07 ogni 100 mila abitanti) ad Aosta. Un dato discutibile: con 228 punti la Valle d'Aosta risulterebbe addirittura più "a rischio" di realtà come la Campania (161), la Sicilia (177) e la Calabria, (194). (La Stampa)

sabato 1 settembre 2007

IL GIALLO DI GARLASCO (2007)

Un mistero che si infittisce sempre più. Nella corsa degli inquirenti per dare un nome ed un volto all'assassino di Chiara Poggi, la ventiseienne massacrata ormai da più di due settimane a Garlasco in provincia di Pavia, adesso si inserisce un nuovo capitolo. E' quello che riguarda Marco Panzarasa, compagno di scuola e amico di Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara e per il momento unico indagato per l'omicidio. Dalla deposizione fatta ai carabinieri dal giovane, nessun elemento utile è emerso per chiarire la vicenda, poichè come egli stesso ha affermato, il giorno del delitto si trovava in vacanza a Loano, in Liguria. Su di lui i carabinieri devono però chiarire il fatto di quella bicicletta "nera da donna e senza cestino" rinvenuta nel giardino di casa sua, lo stesso tipo di bicicletta che fin dal primo giorno delle indagini una testimone affermò di avere visto appoggiata davanti alla casa di Chiara Poggi la mattina del delitto. Diciannove giorni dunque senza niente di fatto, mentre si allontana sempre più la possibilità di dare una svolta decisiva alle indagini. Come Cogne, sarà anche questo un processo indiziario? (Gericus)
(foto: la bici nera simile a quella vista dalla testimone)