giovedì 2 luglio 2009

QUANDO IL CONTO E' UNA RAPINA ...

ROMA - Quei due giovani turisti giapponesi stavano coronando il sogno della loro vita: visitare la "Città eterna", la Roma dei Cesari. E per farlo, visto che la crisi non esclude il Sol Levante, avevano risparmiato su molte cose per concedersi questa "vacanza italiana", quella terra "aldilà del mondo" che tanto fascino ha. Sicuramente avranno toccato altre mete, Firenze, Siena, Venezia, e poi, prima di riprendere il volo verso casa, la tanto sognata Roma, poiché come si suol dire, "tutte le strade portano lì". Ed eccoli in giro per monumenti e musei, con la loro immancabile macchina fotografica pronta a riprendere un po' di tutto, dalle statue imperiali alle carrozzelle con i cavalli, ai mercatini rionali, il Colosseo con lei davanti che sorride, l'Altare della Patria, Fontana di Trevi, Trinità dei Monti... Poi la fame che si fa sentire, e dato che l'ospitalità degli osti romani è risaputa, a due passi da piazza Navona scorgono il ristorante "Al Passetto" con dehors, (foto) ed è lì che decidono di fermarsi, mangiando romanticamente al fresco del famoso "venticello de'Roma". Il cameriere che li riceve dice "Trust me" (abbiate fiducia in me), pertanto il menù lo consiglia lui: un antipasto con due scampi e tre ostriche a testa e poi due succulente porzioni di spaghetti all'astice, seguite da un pesce al forno. Niente contorno -bisogna risparmiare...- solo una bottiglia di vino bianco (Sauvignon) e una bottiglia di acqua frizzante, e per finire, due coppette di gelato "ai tre gusti". Ce n'è per star bene un paio di giorni. Una sosta tutto sommato "piacevole" e da immortalare in diverse foto da far vedere ad amici e parenti al rientro a casa, poi, con il classico accento giapponese, "Please, the bill", ovvero, "Per favore, il conto". Il "venticello de'Roma" diventa gelido leggendo la cifra: 695 euro, tra i quali, senza che nessuno li abbia autorizzati, 115,50 euro sono la mancia che si sono presi. Sarà un errore si chiede il malcapitato? "Ma quale errore, è ciò che ci spetta" avranno ribadito. Al che, blocco della digestione per i due giapponesi e corsa al più vicino posto di polizia per denunciare l'accaduto. La risposta non tarda ad arrivare: Denuncia e conseguente chiusura dell'esercizio dopo immediati controlli sanitari. Il sindaco Gianni Alemanno, appreso l'accaduto ci è andato giù duro: "Per quanto mi riguarda, questo ristorante non deve più riaprire, perché in casi simili si deve arrivare alla revoca della licenza". E partono controlli a tappeto per vedere se ci sono altri... ristoratori di tal rima, mentre i due giovani giapponesi -chissà se avranno digerito il pranzo...- se ne ritornano a casa con qualcosa in più da raccontare...

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