
Un informazione emessa dall'
Agenzia di Protezione Ambientale degli Stati Uniti, rivela che si consuma circa ogni anno in tutto il mondo, tra i
500 bilioni e
1 trilione di sacchetti di plastica (
notizia National Geographic 2003). Meno dell'1% dei sacchetti viene riciclato, perché è più costoso riciclare un sacchetto che produrne uno nuovo. C'è una dura economia dietro il riciclo dei sacchetti di plastica.
Riciclare 1 tonnellata di borse di plastica
costa 4.000 dollari: la stessa quantità si vende nel mercato delle materie prime a
32 $. Quindi dove vanno a finire questi sacchetti? Uno studio del 1975 ha dimostrato che le imbarcazioni transoceaniche
gettano nell'insieme ben 8 milioni di libbre di plastica nel mare. La ragione per cui le discariche del mondo non erano inondate di plastica, era perché la maggioranza finiva nell'oceano. I sacchetti vengono trascinati fino a differenti luoghi della nostra Terra, e fino ai nostri mari, laghi e fiumi. Questi, trovano la loro strada verso il mare nelle fogne e negli impianti idraulici. Si sono visti sacchetti di plastica galleggiare a nord del
Circolo Artico, vicino a
Spitzbergen e molti di più a sud, nelle isole
Falkland/Malvine. I sacchetti di plastica rappresentano più del 10% dei rifiuti che giungono a riva dalle coste degli Stati Uniti. Questi si fotodegradano: con il passare del tempo si decompongono in petro-polimeri più piccoli e tossici che infine contamineranno i suoli, le vie fluviali. Di conseguenza, particelle microscopiche possono iniziare a far parte della
catena alimentare. L'effetto sulla vita marina può essere catastrofico. Gli uccelli restano incastrati senza speranza e circa 200 differenti specie di vita marina , includendo
balene, delfini, foche e tartarughe, muoiono a causa delle borse di plastica. Muoiono dopo aver ingerito i sacchetti che scambiano per cibo. Allora che facciamo? Se usiamo una borsa di tela, possiamo risparmiare
6 sacchetti a settimana, vale a dire
24 al mese, 288 all'anno. Ovvero
22.176 sacchetti durante una vita media. Se solo 1 su ogni 5 persone del nostro paese farà questo, risparmieremo
1.330.560.000.000 (1330 miliardi e 560 milioni!) durante la nostra vita. Il
Bangladesh ha proibito i sacchetti. La
Cina ha proibito i sacchetti gratuiti. L'
Irlanda è stata la prima in Europa a mettere le tasse sui sacchetti nel 2002, riducendone così il consumo del 90%. Nel 2005, il
Rwanda li ha proibiti, e così pure
Israele, Canada, India dell'Ovest, Botswana, Kenya, Tanzania, Sud Africa, Taiwan e Singapore li hanno banditi o sono sulla via di farlo. Il 27 marzo 2007,
San Francisco è divenuta la prima città a proibirli negli Stati Uniti.
Oakland (Nuova Zelanda) e
Boston (Usa) stanno considerando la loro proibizione. I sacchetti di plastica sono fatti di polietilene, un termoplastico che si ottiene dal petrolio. Riducendo i sacchetti di plastica, si diminuirà il consumo di petrolio, risorsa non rinnovabile e che provoca guerre. La
Cina risparmierà
37 milioni di barili di petrolio ogni anno grazie alla proibizione dei sacchetti gratuiti. E in casa nostra come vanno le cose? L'onorevole
Salvatore Lauro, grande imprenditore marittimo, nel suo programma di rilancio dell'isola di
Ischia e nel ricordo dei gloriosi anni Sessanta, oltre che arrestare la deriva del calo turistico in questa perla del Tirreno, si batterà per far si che i "famigerati" sacchetti di plastica vengano banditi dall'isola. Che sia il primo di una lunga serie di amministratori italiani a combattere il problema?