martedì 24 novembre 2009
CHI DI MUCCA FERISCE, DI MUCCA...
AOSTA - Non so se tutto il marcio che è uscito da un po' di giorni sia vero, o almeno, quanto ci sia di vero. Quello che so è che questa brutta storia avrà sicuramente ripercussioni a livello turistico. E parlo del colpo assestato dal Corpo Forestale della Valle d'Aosta e dai Nas al settore dell'allevamento bovino e quindi, a traino, del comparto caseario, regno della Fontina doc, la "regina" dei formaggi. Secondo le indagini che hanno portato due importanti allevatori in carcere e altri 11 agli arresti domiciliari -nel totale, sono 69 gli indagati per reati che vanno dall'associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni della Regione Valle d'Aosta-, mucche malate di Tbc avrebbero continuato a dare il loro latte per produrre Fontina dop e inoltre, macellate, sarebbero finite sui banchi di supermarket. Per uno degli arrestati, è emerso che pur avendo l'azienda agricola bloccata in quanto alcune bovine erano risultate malate, questi ha continuato imperterrito a produrre Fontina poi, non potendola più produrre direttamente, per non perdere gli introiti che derivano dalla vendita, ha ceduto il latte ad un altro caseificio, dove qui, miscelato con altri , veniva usato ancora per la produzione del tipico formaggio, Fontina che veniva quindi immessa sul mercato. Un brutto colpo dunque a quell'immagine, pagata a suon di milioni di euro dalla collettività, di una Valle d'Aosta "dal cielo blu, dal bianco immacolato delle montagne e dal verde intenso dei prati dove pascolano bovini", paradiso in terra di sciatori e amanti della natura. Varrà qualcosa tutto questo quando in una "calda e caratteristica baita di montagna", il turista si troverà nel piatto una bistecca proveniente forse da "mucca infetta"? E tornando a casa, si fermerà per comprare una bella fetta di Fontina e burro "d.o.p." da mostrare orgoglioso agli amici come segno tangibile della sua venuta in Valle? "Aosta Valley: What else"?
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