lunedì 16 marzo 2009
CLANDESTINI E... IL PAESE DEI PUFFI
A volte ci piace pensare in rosa. Una realtà pulita e linda, mondata da ogni lordura. Una quasi società di "Puffi" insomma, dove il male non alberga e la vita scorre serena tra un volare di farfalle e brontolii di ruscelli, e dove al massimo c'è quel simpatico cattivaccio di Gargamella col suo gatto Birba. Perché tutto questo? Perché leggendo un articolo di fondo su La Stampa di oggi, mi sembra proprio -visto ciò che scrive Domenico Quirico-, di entrare giusto nella dimensione degli ometti blu usciti dalla fantasia del vignettista belga Pierre Culliford. "I clandestini nuovi eroi del cinema" titola il suo articolo. Certo ce n'è di fantasia in questo pezzo oltre ad una speranza incredibile: "E se alla fine a fare la resistenza, a inventare 'i buoni', 'i nostri', indispensabili a compensare un mondo di fradice emozioni e di quiete paure che ci fermentano intorno, e che traboccano come un bicchiere, non restasse che il vecchio cinema con la idealizzazione 'naive' della realtà, con quella specie di mondo incantato, i suoi sogni insomma"? Il tutto, secondo Quirico, grazie a quei due o tre film in uscita in questi giorni, dove gli eroi di turno, guarda un po', sono appunto i clandestini. E cita "Welcome" di Philippe Lioret, e poi "Verso l'Eden" di Costa Gravas. Miele a piene mani e buoni sentimenti, che come la pubblicità uscita recentemente "Romania, piacere di conoscerti" cerca di placare il malessere, questi film mostrano quello che tutti noi -e sicuramente anche loro- vorremmo. Ma la realtà, purtroppo, è diversa, è quella che leggiamo tutti i giorni sulle pagine di cronaca nera o nei faldoni delle denunce in questura. E' una clandestinità che non ha niente di "romantico" ma ha solo pretese, chiede impunità e distrugge centri di accoglienza, è una clandestinità che riempie in certe città del nord le nostre prigioni con punte del 70%, e che in momenti di crisi come gli attuali -bisogna pure guardare il portafoglio- ogni clandestino costa al Governo -a noi- un qualcosa come 400 euro al giorno. Eccola qui dunque "la poesia", il volo di farfalle "a Pufflandia" intorno agli "gnometti blu". Eccola qui la beatificazione del cinema sul clandestino che fa tanto "politicamente corretto" un certo schieramento politico, lo stesso che ha dovuto fare i conti alle ultime elezioni col pensiero reale degli italiani. Che è quello di non credere più alle favole... (Gericus)
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