venerdì 7 agosto 2009
PIETRA TOMBALE SU WOODSTOCK...
Fa male, ma è giusto che sia così. Cosa vuoi che se ne freghino i giovani di oggi, di una Woodstock targata 1969. Woodstock? E' forse l'uccellino amico di Snoopy? potrà al massimo rispondere un 18enne dai capelli ritti e cellulare in mano. E' così che gira il mondo, quindi, preistoria di un epoca lontana, e oggi, dopo ciò che è successo, sepolta assieme a tutto il suo carico di significati che si trascina avanti una certa generazione, quella del "peace & love, hippy, sex, drug & rock'n'roll". E' la polvere del tempo dunque che ha fatto naufragare l'intenzione di ripetere, a 40 anni esatti dall'avvenimento, la replica di Woodstock, quel mega raduno musicale che nei tre giorni programmati radunò sul prato di Bethel (Ulster County- New York) un milione circa di giovani provenienti da tutto il mondo. Il piatto comunque era ricco, anche perché su quel palco, suonando ininterrottamente, si sarebbero esibiti i più grandi nomi del momento, anche se altrettanti lo avrebbero snobbato sonoramente. Il tutto cominciò alle ore 17,07 di venerdì 15 agosto, quando Richie Havens si presentò sul palco con la sua "High flyin' bird" e finì lunedì 18 con il brano "Womanizer" di un eccezionale Jimi Hendrix. Tra il primo e l'ultimo, Joan Baez; Santana; Canned Heat; Janis Joplin; Creedence Clearwater Revival; The Who; Sly & The Family Stone; Grateful Dead; Jefferson Airplane; Joe Cocker; Ten Years After; The Band; Blood, Sweet & Tears, Crosby, Stills, Nash & Young ed altri ancora. Perché dunque è naufragato l'intento? Per mancanza di fondi, che tradotto in parole semplici, "ma chi vuoi che se ne freghi oggi di Woodstock". Lo ripeto, fa male, ma forse è meglio così. Pietra tombale dunque su un altro simbolo dei "favolosi anni Sessanta", algebra dai contorni indecifrabili per la generazione di oggi, allevata a "X Factor" o "Friends"...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Hai più che ragione. Cosa vuoi che conoscano il passato musicale i giovani di oggi, dove esiste solo lo squallore di idee e musica plastificata usa e getta. Mauro
Posta un commento