lunedì 10 agosto 2009

UNA LEGGE DA BUTTARE

Semplice. Fare coriandoli del codice penale e riscriverlo dall'A alla Z. Solo così si potranno cancellare per sempre lordure che offendono la dignità, la coscienza civile, come l'ultimo caso avvenuto a Catanzaro, dove un condannato a 30 per omicidio, dopo solo due anni e mezzo di carcere ha riacquistato la libertà. Era il 27 febbraio del 2007, quando verso l'ora di cena, Luigi Campise suonò il campanello di casa della famiglia di Giuseppe Bellorofonte a Montepaone. Era il fidanzato della figlia Barbara (foto) che voleva parlarle. La ragazza scese , ignara di ciò che l'aspettava. Non si sa come né perché, soltanto due colpi di pistola rintronarono nella via, uno dei quali, devastante, si conficcò nella testa di Barbara. Dopo un mese di agonia, il 20 marzo la ragazza morì. Al processo di primo grado e grazie al rito abbreviato, Luigi Campisi venne condannato a 30 anni ed in seguito se ne beccò ulteriori quattro per altri reati. Ora, di fatto è fuori, indisturbato per le vie di Soverato. "Ignoro i motivi che hanno indotto la giustizia italiana a liberare l'omicida" dichiara il padre di Barbara, "ma quello che mi chiedo da padre, da cittadino, da uomo, è se è giusto tutto questo! Se è giusto che ad essere tutelato nei diritti sia solo chi ha assassinato con fredda premeditazione, e nonostante una condanna a 30 anni, esce di galera e se ne va allegramente a spasso per le vie del paese. Non riesco ad aggiungere altro, non ho più niente da dire, le lacrime io e mia moglie le abbiamo finite da un bel po'.... mi resta solo l'amarezza di sapere che l'assassino di mia figlia è libero". Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha inviato immediatamente gli ispettori: "Vedrò se la legge è stata rispettata" assicura. Ma quale paese ha una legge che mette fuori un assassino dopo 30 mesi dal fatto? Semplice. Fare coriandoli del codice penale e riscriverlo uno nuovo, che preveda l'ergastolo "Ergastolo", e la pena, qualsiasi essa sia, che sia scontata fino all'ultimo anno, mese, giorno e ora. Eppoi, via tutti quei codicilli che ne abbreviano la permanenza dietro le sbarre. Almeno per gli assassini rei confessi...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

In america per delitti di questo tipo c'è addirittura la sedia elettrica. Qui li buttiamo fuori appena dopo 24 mesi. Un bello schifo! Gilberto S. -Ancona-

Anonimo ha detto...

Come si fà a liberare un'assassino del genere? Un'assassino che circola liberamente come uno di noi, che và in spiaggia fà il bagno esce la sera e và in discoteca come uno di noi. E' questa è civiltà. Si chiama democrazia. Chi ha il coraggio di spiegare ai genitori della povera ragazza che il Paese in cui vivono è un Paese civile. Forse il Magistrato che ha scarcerato questo assassino?

Anonimo ha detto...

Troppe leggi in contraddizione le une con le altre, troppi cavilli, postille, clausole, paragrafi di lettere di commi di sottoarticoli di articoli di leggi che i furbi riescono ad andare a pescare permettono a un assassino di tornare in libertà dopo due anni. Ci vorrebbe (come succede in quasi tutto il resto del mondo) una e una sola legge, semplice, diretta e che non fornisca interpretazioni aggiuntive a quella esplicita, in modo che gli assassini siano condannati senza che un avvocato coi proverbiali attributi riesca a farlo rimettere in libertà.

Anonimo ha detto...

Qualche giudice con un paio di neuroni in più della media (che si attesta a 1, ultimamente, per i giudici italiani) si è messo una mano sulla coscienza e ha rimesso in gabbia quel bastardo. Chissà quanto durerà.