venerdì 10 aprile 2009
UNA PASQUA SENZA CRUDELTA'...
Eccola lì la loro Pasqua, appesa a quei ganci in macelleria. Eccoli lì, squartati, scuoiati e decapitati, col sangue che ancora cola dalle loro carni. Pasqua dell'abbuffata, della carneficina, dell'ingordigia, della crudeltà. Ogni anno a Pasqua, sono circa un milione tra agnelli, capre e pecore che vengono uccisi per la nostra tavola. Pasqua d'amore, di pace e resurrezione si dice, solo che noi la festeggiamo scannando capretti e agnellini, cuccioli che ad un mese di vita sono stati strappati alla madre per finire sui nostri piatti tra un tripudio di festa e auguri e buone intenzioni. Non mangiamo agnello a Pasqua, non mangiamo nessun animale, perché anche loro provano sentimenti, paura, dolore, ma anche gioia, affetto, amore, quindi, perché ucciderli? Basta con questo rito pagano, pertanto, festeggiamo la Pasqua senza crudeltà, senza sangue innocente... (Gericus)
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4 commenti:
Sottoscrivo...
Complimenti per il blog...molto bello ed interessante...Buona Pasqua!
Vito
Caro Gericus,
ci risiamo, come sempre
l'essere umano non pensa mai
ai danni che puo' fare alla natura e di conseguenza vai
con l'agnello, e le foche
e gli elefanti tigri etc.
Mi piacerebbe(tanto visitar
la Spagnaaaaaaaaaa)che fossimo noi ad essere cacciati
invece di cacciatori forse ci sveglieremmo in po' alla
svelta.E' orribile cio' che facciamo a certi aniamli indifesi,sono d'accorto con te.Tigers and Fox never die
Senza crudeltà in tutti giorni ...
Ciao, Gericus.
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