mercoledì 1 aprile 2009
IL MISTERO DI MARINA E CAMILLA
TORINO - Due donne scomparse nel nulla, e un nome: Paolo Stroppiana, (foto). Due misteri che si intrecciano, e come unico comune denominatore, l'oggi 52enne filatelico Stroppiana. Si, perché in quest'assurdo sistema giudiziario italiano, l'aula del tribunale di Torino ieri si è riaperta per discutere un caso vecchio di 13 anni, dopo un valzer di condanne e rinvii. Ma partiamo dall'inizio. Era l'8 agosto del 1989 quando Camilla Bini, una bella ragazza italo-somala di 34 anni fu vista per l'ultima volta. In quell'afoso pomeriggio estivo infatti, si fermò a bere una bibita con un amica prima di partire per le vacanze. Lavorava alla "Bolaffi francobolli" di Torino, un istituzione nel mondo della filatelia, e fu proprio la Bolaffi ad informare la famiglia il 28 di quello stesso mese, del mancato rientro a lavoro della giovane. Con la denuncia di scomparsa, partirono immediatamente le indagini, ed è in quel momento che saltò fuori il nome di Paolo Stroppiana, un po' per il suo passato violento -aveva già conosciuto il Ferrante Aporti- e un po' perché ritenuto il suo "fidanzato presunto". Indagini su indagini poi, lentamente il tempo sbiadì il caso di Camilla Bini. La storia però in certi casi si ripete. Passano sette anni quando l'8 maggio 1996 scompare una altra ragazza. E' la 39enne Marina Di Modica, torinese pure lei. L'ultima traccia lasciata, una nota sull'agenda: "Ore 18,30: cena con Paolo per i francobolli". Curiosando in soffitta, aveva infatti trovato una serie di francobolli emessi negli anni Trenta in occasione del protettorato fascista del Dodecanneso, e con l'intenzione di venderli, ne aveva parlato proprio con Paolo Stroppiana, impiegato della Bolaffi. Di nuovo lui, ma questa volta viene indagato e il tribunale in primo grado lo condanna a 21 anni di carcere per "omicidio volontario", ridotti poi a 16 in Appello. Il 31 marzo di quest'anno infine, la prima sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza, disponendo un nuovo processo d'Appello a carico dell'imputato. Tredici anni di giudizio per ripartire tutto da capo. Così va la nostra giustizia, mentre il mistero di Marina e Camilla rimane tale. (Gericus)
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