giovedì 18 dicembre 2008

ELUANA: COME DONO LA MORTE

LECCO - E' un Natale distante quello che tra poco arriverà. Un Natale per molti versi "non Natale".
Eluana Englaro
(foto) è lì con i suoi silenzi, con la sua giovinezza ormai sfiorita che attende una risposta, sia nel bene che nel male. Il punto è questo: dov'è il bene e dove è il male in questa tragedia lunga diciassette anni? «Bene, ce l'abbiamo fatta bambina mia!» dice papà Beppino rivolgendosi alla figlia, intendendo la possibilità di mettere fine a questa "morte viva" in cui è precipitata Eluana. Ma se questa fino a ieri era una certezza, il giorno dopo c'è una retromarcia del Governo alla decisione di "porre fine" alla vita della giovane, poiché come è stato detto, "non può essere messa in atto in una struttura ospedaliera" che cozzerebbe con il principi del Comitato di Bioetica e con la Convenzione dell'Onu sulla disabilità". In attesa che politica e principi si mettano d'accordo, una squadra di venti persone è pronta, nella Casa di Cura Città di Udine, ad assistere l'agonia di Eluana. Sarà -si dice- una fine indolore, un restituire al mistero dell'Aldilà "un anima dimenticata in Terra", in questa morte troppo lunga da piangere e troppo pesa da sopportare. E' questo il Natale che ci aspetta, che aspetta Eluana Englaro, figlia, madre e sorella di tutti noi... (Gericus)

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