sabato 27 dicembre 2008

DONNE: VADEMECUM DELLA SOPRAVVIVENZA

Con il 2008 che se ne va, le donne -e che non lo dimentichino mai!- hanno avuto, senza volere, un regalo importantissimo per la loro integrità fisica, ovvero, il "vademecum" della sopravvivenza. Poche cosette ma utili da mettere in pratica nella malaugurata sorte, dovessero mai trovarsi in balia di un delinquente e stupratore: 1^ regola: non reagire affatto: 2)accontentare il bruto in ogni suo volere; 3)se è un nomade, soprattutto, non farlo innervosire con un assurda difesa della propria dignità; 4) se è anche ubriaco, suvvia, non fare troppo le schizzinose e infine, lasciarlo fare, anche se questi, dopo la violenza, stringe le mani sul collo per strozzarci. Tutto chiaro? Perché ricordate, con questa resa totale voi donne non correrete il rischio, oltre che di vittime certe, di essere anche complici del vostro carnefice. Vademecum scritto da un burlone penserete voi? Niente affatto. E' scritto a chiare lettere "nero su bianco" nella sentenza rilasciata dai giudici della Terza sezione della Corte d'Assise a proposito del non ergastolo dato al delinquente romeno Romulus Mailat che bastonò a morte, dopo averla violentata, Giovanna Reggiani, (foto) in quell'odioso fatto di sangue accaduto il 30 ottobre del 2007 a Tor di Quinto, periferia di Roma . La motivazione dei 29 anni di carcere anziché dell'ergastolo è racchiusa in queste parole: "La Corte, pur valutando la scelleratezza e l'odiosità del fatto, commesso in danno a una donna inerme e, da un certo momento in poi esanime, con violenza inaudita, non può non rilevare che omicidio e violenza sessuale sono scaturiti del tutto occasionalmente dalla combinazione di due fattori: la completa ubriachezza e l'ira dell'aggressore, e la fiera resistenza della vittima". Ecco fatto, ovvero, aver cercato con tutte le sue forze di difendersi, la vittima così facendo è diventata "complice" del suo assassino, perché se invece di reagire, fosse stata subito consenziente, questi non si sarebbe "incazzato" e di conseguenza, forse, e ripeto, forse, dopo la violenza sessuale non l'avrebbe uccisa. Tutto chiaro dunque? Davanti ad un simile scempio del pensiero, non inorridiamo per questa bestialità, non imprechiamo per questo ritorno all'Età della Pietra, ma da tutto ciò veniamone fuori con una riforma totale della Giustizia, della Magistratura e dei suoi esponenti. "Mi basterebbe sapere che in calce a questa sentenza" scrive Maria Giovanna Maglie sul Giornale di oggi riferendosi ai magistrati in questione, "ci siano nei prossimi giorni un po' di firme di gente che da voi prende le distanze, e non vi riconosce più come degni". Cosa aggiungere? Che il 2008, oltre a tutte le brutture dell'anno, si porti via, una volta per tutte anche certa magistratura... (Gericus)

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