domenica 2 settembre 2007

BENESSERE? LA VALLE SOLO 14° (1992)

Che cosa sta cambiando nella Valle, scesa in un anno dal secondo al quattordicesimo posto tra i capoluoghi italiani in cui "si sta meglio"? Esaminando i 36 indicatori che il "Sole 24 ore" ha scelto per realizzare la graduatoria, balza subito agli occhi un primo dato: buona sicurezza economica (possibilità occupazionali e vivacità imprenditoriale), ma pessima efficienza dei servizi pubblici. Sono proprio quest'ultimi a incidere sull'arretramento di Aosta nella graduatoria finale. In un solo anno dunque, la Regione ha perso ben 2o posizioni, passando dal 7° al 27° posto. In fatto di efficienza dei servizi siamo dopo Piacenza, Foggia e Grosseto, e appena prima di Agrigento. Lunghe anche le attese per le pensioni (43 giorni rispetto ai 15 di Gorizia risultata essere la più veloce). Ma anche il tenore di vita dei valdostani è peggiorato rispetto al 1991. Siamo passati dal 10° al 26° posto. Ad Aosta si sta peggio che a Torino, tanto per fare un esempio, e appena meglio di Vicenza. A far crollare il mito della "regione Bengodi" è soprattutto l'elevato costo della vita. E' vero che restano alti i redditi procapite (26,5 milioni) e i depositi bancari (19,6 milioni), ma gravano sul tenore complessivo di vita il costo delle case (valutato ancora in difetto, sui 2 milioni e 600 mila lire al metro quadrato) che piazza Aosta al 78° posto assoluto, e l'elevata incidenza dell'inflazione (7,8 per cento) che viaggia di quasi un punto e mezzo sopra la media nazionale. Nella voce 'criminalità', rispetto a un anno fa la Valle ha conquistato ben 33 posizioni scendendo dal 13° al 46° posto. Significa cioè che sono diminuiti i fenomeni di microcriminalità, ma non siamo esenti da certi "vizi nazionali". Ad Aosta avvengono più truffe (7,19 ogni 10 mila abitanti rispetto alle 6 della media nazionale) e furti negli appartamenti (3,16 ogni mille abitanti) e quelli d'auto (84,92 ogni 100 mila abitanti). In graduatoria generale, forse anche a causa dell'elevato numero percentuale di "omicidi" fatto registrare (6,07 ogni 100 mila abitanti) ad Aosta. Un dato discutibile: con 228 punti la Valle d'Aosta risulterebbe addirittura più "a rischio" di realtà come la Campania (161), la Sicilia (177) e la Calabria, (194). (La Stampa)

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