giovedì 4 febbraio 2010
Morgan: quando il diavolo fa pentole e coperchi...
"Io fumo crack tutti i giorni". Oddio! Ma chi lo ha detto così "tout court"? E' Morgan, (foto) si, lui, quello con i capelli luciferini e il pizzetto alla D'Artagnan. E subito è scoppiata una bomba a livello nazionale, e dato che il suddetto Morgan doveva partecipare al prossimo Festival di Sanremo, per lui sono suonate le campane del giudizio: "Fuori dalla kermesse canora"! E allora giornali e televisione, con dirette in argomento, hanno riempito pagine e trasmissioni. Il ministro Carlo Giovanardi: "Morgan si è fatto promotore dell'uso della droga!". Luigi Bersani, segretario Pd è più accomodante: "Merita un'altra possibilità". A questo punto la Rai cavalca l'onda: "Una petizione tra i cantanti di Sanremo. E voi come la pensate"? Sul Quotidiano Net, Marco Mangiarotti arriva in soccorso del nostro: "Morgan deve essere aiutato e non criminalizzato". Il teatrino dunque va avanti, ma c'è chi sostiene che in fin dei conti, Morgan abbia rappresentato al meglio tutti i malanni di chi fa uso di sostanze stupefacenti, quindi, si dice, bisogna ringraziarlo. Nel breve spazio di un intervista e di una veloce smentita infatti, questi ha concentrato tutte le conseguenze di un uso regolare di droghe: euforia; megalomania; disforia; istrionismo; mesto ritorno alla saggezza". Cosa succederà in breve? Come in tutti i casi nostrani, non sempre -soprattutto il male!- vien per nuocere. Morgan, dopo questo "purgatorio" mediatico sarà riammesso al Festival e l'applauso più grosso sarà per lui. E' il figliol prodigo che torna all'ovile, capo chino e cenere sul capo. Il "mea culpa" in questa Italia da operetta ha sempre avuto estimatori, e magari, nel teatro dell'Ariston, tra fiori e donne in décolleté, spunterà anche qualche lacrimuccia. Diavolo di un Morgan! Uno spot pubblicitario come questo, chi mai lo avrebbe mai escogitato...
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